Capitolo 55~Lacrime Amare

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<<Quindi giochi a calcio in questa famosa Raimon. Mi dispiace ma non me ne intendo di questo sport, però penso che siate veramente forti. D'altronde me lo hai detto stesso tu che avete vinto il campionato nazionale>>
Martina aveva raccontato ad Hurley dei suoi amici della squadra di calcio. Sembrava veramente interessato.

<<Si, devo dire che come squadra non siamo male. Mi mancano tanto tutti quanti. Persino quelli che non sopportavo>> pensò a Shawn che nonostante tutto, si era dimostrato una persona affidabile.
<<Perché non li chiami?>>
<<Non posso. Il telefono credo di averlo lasciato nel pullman, prima di dimenticarmi tutto e scomparire. Chissà come staranno gli altri...>>
Probabilmente erano tutti preoccupati. Non osava immaginare come stessero Celia e Jude, per non parlarne di Victoria ed Erik. E poi Lina... nonostante ce l'avesse con lei, le mancava da morire.

<<Silenzio! Stanno parlando degli alieni!>> disse un signore e tutti quanti si zittirono in quell'istante. Martina si irrigidì, aveva paura di scoprire cosa fosse successo in questa sua assenza.

Alzarono il volume della voce, così si sentiva solo la voce della giornalista:
<<Gli Alieni non si fermano. Si pensa che la base di questi esseri che stanno attaccando il Giappone, sia nei pressi di Osaka. Ma state tranquilli, li stanno raggiungendo i ragazzi della squadra di calcio della Raimon Jr. High>>

Qualcuno gridò "Bravi Ragazzi!" quando ripresero alcune immagini della squadra. Pensava che fossero vecchie foto, finché non ripresero la partita tra Raimon e Gemini Storm.

<<Dopo aver battuto la Gemini Storm, grazie alla forza dei propri giocatori. Ecco alcune tecniche speciali che hanno permesso alla vittoria: il Dragone Alato di Kevin Dragonfly, la Tormenta Glaciale di Shawn Frost e infine, il goal che ha dato speranza a tutta la nazione, il Leone Polare di Martina Snow>>

Dire che si sentiva osservata era poco. Tutto il locale si voltò verso il loro tavolo. Le guance le diventarono rossissime.
Uno di loro si alzò in piedi e si avvicinò al tavolo, la scrutò attentamente e poi disse:<<Ragazzi! Abbiamo un'eroina qui con noi!>>

Tutti quanti applaudirono, sembravano molto felici e ne fu grata.
Ma il Telegiornale continuava:
<<Ora però, una nuova minaccia, la Epsilon, sta terrorizzando tutti. La Raimon ha provato a sfidarli ma non ne sono usciti vincitori. Riusciranno a batterli?>>

Martina strinse il pugno ricordando la potenza fisica della Epsilon, doveva trovare un modo per poter potenziare la sua forza.

<<Hurley, mi devi aiutare>>
<<Dimmi pure>> rispose gentilmente.
<<Devo aumentare la mia potenza fisica e il mio equilibrio, tu sai un modo per farlo? Ovviamente riguardante il calcio...>>
Hurley ci pensò per qualche secondo, poi disse: <<Forse ho un'idea... ma prima devo andare a prendere una cosa. Tu avviati a casa e mettiti il costume. Ti raggiungo subito>>

Uscirono dal lido e si separarono. Martina arrivò sulla spiaggia e si diresse vicino ad una capanna. Era distante dal centro della spiaggia, dove gli ombrelloni dei balneari erano interrati.
Stava per aprire la porta quando sentì vari rumore provenire da dietro ad una delle tavole da surf di Hurley. Probabilmente c'erano due persone.

Aveva un brutto presentimento, per questo decise di spostare un poco la testa per provare a vedere, ma fu inutile. I due ragazzi si erano nascosti benissimo.

<<Vai amore, continua così>> disse una voce femminile e subito dopo gemette.
'CHE SCHIFO'

Cercò di aprire la porta il più veloce possibile per sfuggire a quei rumori. Aprì la porta e quella voce femminile disse:<<Cavolo c'è qualcuno!>>
<<Forza Sharon, vestiti>> gli disse una voce maschile, che a Martina era troppo familiare. Si fermò prima di entrare dentro il capannone, era curiosa di scoprire chi fossero quelle persona.

Vide passare prima una ragazza con una chioma rosa e poi uno con i capelli bianchi, alzati con del gel.
La prima, passò senza notarla, mentre il secondo si girò a guardarla.

<<Marti...>> disse paralizzato.
<<ciao Axel>> rispose appoggiando la schiena alla parete di legno.
Era veramente lui e a Martina sembrava troppo surreale.

<<Amore mio, vieni?>> chiese quella ragazza. Sharon Rose, proprio lei.
La persona che aveva baciato Axel dopo la partita contro la Kirkwood.
<<avviati, ti raggiungo>> rispose, lasciando sorpresa Martina. Non pensava che volesse parlare con lei.

<<Che ci fai qui? Pensavo che fossi con la squadra. E poi che hai vicino all'occhio?>> chiese.
Martina spostò ma sua mano sull'occhio destro. Sentiva come se fosse graffiato.

Guardò il ragazzo avanti a lei. Sembrava abbastanza preoccupato, ma nella sua testa non facevano che rimbombare le parole "amore mio" e ciò che stavano facendo dietro a quella tavola.

<<Niente che ti interessa, Axel. Ora torna dalla tua ragazza che è meglio, ho cose più importanti da fare>> disse duramente ed entrando dentro il capannone.
<<Aspetta Marti!>> troppo tardi, gli chiuse la porta in faccia e si accasciò sul pavimento.

Delle lacrime amare iniziarono a rigarle il viso. Non si era mai sentita così prima ora. Pensò di essere inutile, come se la sua esistenza non valesse niente.
Continuava a chiedersi cosa avesse quella ragazza che lei non aveva. Forse perché lei aveva un fisico da modella, oppure un viso ben curato e gli atteggiamenti femminili.
Forse è stato il primo amore di Axel e lei non lo sapeva.

Si sentiva arrabbiata con se stessa, solo perché si sentiva incompleta.
Voleva cambiare, solo per poter piacere alla persona che amava veramente.

Aveva tanta confusione per la testa, come se non sapesse cosa fare.
Come voleva avere Lina in quel momento al suo fianco. Fu lei ad aiutarla con Axel, quando iniziava a sentire dei sentimenti per lui.

Forse era arrivato il tempo di maturare e di provare a risolvere le cose da sola. Dipendeva sempre da qualcuno e da sola non riusciva a concludere niente.
Voleva cambiare? Poteva iniziare da quel momento.

Pensò al giorno in cui lei ed Axel avevano litigato e a cosa stesse succedendo a casa del ragazzo.
Probabilmente, non l'aveva lasciata solo perché pensava che l'avesse tradita. Forse lo aveva fatto perché il suo desiderio non era stato esaudito, mentre Sharon lo esaudiva ogni giorno.

Era triste, è vero, ma non riusciva a capire come potesse ancora essere innamorata di un pervertito del genere.

"A me serve di più di un telefono nuovo,
voglio sempre di più per colmare sto vuoto.
Ho la rabbia negli occhi e anche un po' di stupore,
la mia vita è una goccia che si tuffa nel mare.
Come pensi che stia?
Non so cosa mi prende,
non so cosa mi uccide,
qui chi pensa poi perde.
Io non credo più in niente,
ci ho provato a cambiare,
poso i dubbi sul filo per vederli cadere"
~Ultimo

I suoi pensieri furono interrotto da Hurley, che entrò dalla porta con un pallone in mano.
<<Eccomi qui! Sono andato a chiedere in prestito un pallone dalla squadra di calcio e... sorella, ma stai piangendo?>> chiese accovacciandosi vicino a lei.
Martina si asciugò le lacrime con le mani ed alzandosi.
<<No, no tranquillo. Mi vado a cambiare, mi devo assolutamente allenare>>

L'allenamento la poteva distrarre.
Andò a cambiarsi e si infilò il suo nuovo costume rosso. Si guardò allo specchio e pensò dalla differenza del suo fisico, rispetto a quello di Sharon.
Poi... osservò il viso. C'era una cicatrice vicino all'occhio. Non sapeva nemmeno come se la fosse fatta.

<<Pronta?>> le chiese Hurley dall'altra stanza.
<<Si>> si mise le infradito e raggiunse il ragazzo, poi uscirono insieme.
Hurley prese due tavole da surf. Martina lo guardò dalla testa ai piedi, stranita.
<<E queste a cosa ci servono?>> chiese.
<<Per il tuo primo allenamento:equilibrio. Forza andiamo!>>
L'entusiasmo di quel ragazzo la travolse, ed insieme andarono verso il bagnasciuga.

~Spazio Autrice~
Chissà se Martina riuscirà a dimenticarsi di Axel...

Inazuma Eleven: La ragazza di GhiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora