Capitolo 73~Pace

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La suoneria di un telefono, inondò le orecchie di Martina, interrompendo il suo sonno. Si mise a sedere e guardò Lina. I suoi occhi erano fissi sullo schermo del suo telefono.

<<Chi è a quest'ora?>> chiese Martina, facendo un lungo sbadiglio.
Lina girò il telefono verso la ragazza. Lesse il nome "Theresa". Le salirono nuovamente i brividi.

<<Le rispondo domani?>>
Martina ci pensò. Da una parte, non voleva per niente sentire la voce di quella ragazza. Dall'altra moriva di curiosità di sapere di cosa parlassero le due.

<<Rispondi ora>> affermò.
<<Cosa?>>
<<Vai, rispondi>>
Lina osservò Martina per qualche istante. Non se l'aspettava come risposta.
Alla fine, decise di rispondere, mettendo il viva voce.

<<Finalmente mi hai risposto>> disse Lina, ironicamente.
<<Lina hai ragione, scusami. Avevo una riunione>> rispose una voce dolce e assonnata.
Per Martina, fu quasi nuovo quel suono. Dopo 8 anni, era difficile ricordarsi la sua voce.

<<A proposito di riunione... Ho saputo che ora sei il dirigente tecnico della rappresentativa italiana, nel FFI>>
<<Si. Scusa se non te l'ho detto, nell'ultimo periodo sono stata piena di impegni. Il signor D mi ha affidato parecchie faccende>>

Martina iniziò a chiedersi chi fosse questo signor D, e che razza di nome avesse. Guardò Lina. Lei sicuramente sapeva già tutto. Glielo avrebbe chiesto dopo, chiusa la chiamata.

<<Tranquilla. Anche io sto piena di impegni. Tra l'orfanotrofio e le varie cose da fare in casa, mi sta scoppiando la testa>>
<<Martina ti da una mano in casa?>>
<<Certo. Quando le chiedo di fare qualcosa, la fa subito. Su questo non ti devi preoccupare>>

Calò per qualche secondo il silenzio. Martina non riusciva a capire perché nessuno delle due riuscisse ad aprire bocca.

<<Ora sta dormendo?>>
<<Si. Sta stesa vicino a me. È tornata distrutta a casa>>
<<Ah... E se si svegliasse?>>
<<Tranquilla. Quando dorme entra in un mondo tutto suo, nemmeno con un terremoto si sveglierebbe>>

Sentì la ragazza dall'altra parte, ridacchiare.

<<Mi odia ancora, vero?>>
Martina sobbalzò nel sentire quella domanda. Voleva vedere Lina cosa aveva intenzione di rispondere, ma non disse nulla.

<<Lo prendo come un si. Spero tanto di rivederla. Mi manca tantissimo>>
A Martina stava venendo voglia di rispondere lei, al posto di Lina.

Le mancava?
E allora perché non l'era venuta a trovare in questi anni?
Perché ha deciso di abbandonarla con i signori Snow?
Perché non l'ha portata con se?
Sapeva benissimo come Martina veniva trattata.
E, infine, perché non si era degnata di presentarsi al funerale di Jack?
Era suo fratello. Lo era di sangue. Invece non se ne è proprio fregata.

Ora aveva pure il coraggio di dire che le mancava?
Nei momenti più bui della sua vita, non c'era mai stata. Nemmeno una chiamata, niente di niente.

<<Vedrai che avrai l'occasione di vederla. Devi solo avere pazienza>> disse Lina.
<<Sai che non mi è facile tornare in Giappone>>
<<Si, lo so. Attualmente non so nemmeno se ho voglia di vederla...>>
<<Lo dici solo perché hai paura di ciò che ti potrebbe dire. Ma fidati di me. Andrà tutto bene. Siete destinate a stare insieme>>
<<Grazie Lina... Ti devo tanto>>
<<Non c'è bisogno di ringraziarmi. Tengo ad entrambe, faccio tutto questo volentieri>>
<<Non riuscirò mai a sdebitarmi con te>>
<<E non devi farlo. Ora devo andare, ci sentiamo domani?>>
<<Si, va bene. Ciao Lina>>
<<Ciao Terri>>
Attaccarono.

Inazuma Eleven: La ragazza di GhiaccioWhere stories live. Discover now