Capitolo 54- 'Ma..Shawn?'

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Che nervi. Mi alzo e rischio di avere un infarto quando Louis entra in casa. "Possibile che ormai non si abbia nemmeno un po' di privacy? In questa casa entrano ed escono persone a caso, mi spieghi cosa ci fai qui?" La prima parte sembra quasi un discorso con me stessa, l'ultima invece è una domanda posta non proprio garbatamente. Louis mi guarda con le sopracciglia aggrottate e sguardo confuso. "No, non parlare" dico portando una mano avanti alla faccia quando apre bocca. "Tu hai bisogno di un medico" sempre molto gentile il ragazzo. "Cos'è che non hai capito esattamente della frase 'non parlare'?" "Cos'è che non capisci del fatto che non me ne frega niente degli ordini che mi dai?" Chiede con lo stesso tono di voce. Rispondo con un elegante dito medio per poi andare in cucina e affogare il mio nervosismo in un panino alla Nutella. "Brava vai a mangiare, cicciona" dice con la sua solita vocina irritante. "Taci" rispondo facendo cadere il cucchiaino che stavo utilizzando per spalmare la Nutella. Lui ride e mi indica come un bambino di 2 anni. "Si può sapere perché sei ancora qui?" Chiedo alzando il cucchiaio e sussultando quando, per pulirlo, apro il rubinetto e l'acqua risulta essere troppo calda "dobbiamo decidere che cosa regalare a Shawn per il suo compleanno" spiega con nonchalance poggiandosi al piano cottura. Guardo confusa il calendario appeso sopra il tavolo per poi scoprire che manca solo una settimana. "Avevi qualche idea?" Chiedo prima di perdermi nei miei pensieri cercando di pensare a un regalo che potrebbe piacergli. "Non sarei qui a chiedere a te, tu che dici?" Risponde seccato. Lo fulmino con lo sguardo, non capisco, è il suo migliore amico e lo conosce da molto più tempo. "Non lo so, ci devo pensare" chiedo quando vedo che continua a guardarmi aspettandosi un'idea brillante da parte mia. Sbuffa sussurrando qualcosa che non capisco per poi salire da Isabel. Ora che ci penso...dov'è Shawn? Prendo il telefono ma non trovo nessuna chiamata o messaggio da parte sua. "Louis" urlo non ricevendo risposta. Ripeto di nuovo il suo nome, stavolta con un tono di voce più alto. "Dimmi" urla in risposta, seccato. Penso che quest'uomo sia perennemente seccato dalla vita. Ho detto uomo? Intendevo dire neonato rompiscatole. "Ma Shawn?" "Ah giusto, è rimasto a casa, non si sentiva bene" "e quando avevi intenzione di dirmelo?" Chiedo seccata cominciando a uscire di casa. "Mi sono dimenticato, okay?" Risponde leggermente alterato. Non gli si può fare una domanda che si arrabbia subito. Esco di casa, scavalco la recinzione e entro in casa di Shawn. "Shawn?" Urlo senza ricevere risposta. Salgo velocemente le scale sentendo il rimbombo dei miei passi diffondersi per tutti il corridoio. Apro la porta della sua camera trovandolo steso sul letto, con i capelli spettinati e la bocca semiaperta, a dormire. Sorrido automaticamente a quella scena, è bellissimo. Mi siedo sull'orlo del letto e gli sistemo un ciuffo che gli ricade sulla faccia. Lui borbotta una cosa per poi allungare il braccio e toccarmi involontariamente il fianco. Sobbalzo per il solletico, non capisco perché sono così vulnerabile in quel punto. Lui sorride ancora con gli occhi chiusi e mi prende dolcemente il polso per farmi risedere. "Come stai?" Chiedo accarezzandogli il viso. "Ho un po' di mal di testa" risponde cominciando a mordicchiarmi un dito. "Ma che fai?" Rido ritraendo la mano e facendo ridere anche lui. "Vuoi dormire un altro po'?" Chiedo, prima che mi faccia stendere accanto a lui. "No" dice posizionandosi sopra di me e lasciandomi un bacio sulla guancia. "Non so..vuoi mangiare qualcosa?" "Voglio che stai zitta" ride. "Maleducato, sai che non si trattano così le ragazze?" Chiedo con fare altezzoso. "Eh ma i maschi dominano" risponde alzando un sopracciglio. "Ritira tutto" lo minaccio "vuoi vedere come ti farò chiedere scusa?" Sorride malizioso. Spalanco gli occhi a quel tono da pervertito, facendolo ridere. "Mica ti violento eh" continua a sghignazzare. Arrossisco immediatamente, perché devo fare continue figure di merda? "Che ti va di fare?" Chiedo infastidita quando vedo che non smette di ridere. "Boh" risponde cercando di trattenere un sorriso. "Che c'è da ridere?" "Boh" ripete nuovamente. "La smetti di dire boh?" "No" ride strafottente. "Ma che ti sei bevuto stamattina?" Chiedo scioccata, sembra fatto. "Quello che bevi tu" dice cercando di offendermi ma fallendo miseramente. Gli pizzico il fianco facendolo lamentare, dopodiché sorrido vittoriosa. "Non ti parlo più" avverte mettendo la faccia sotto al cuscino, fingendosi offeso. "Boh" lo provoco. Mi rivolge uno sguardo di fuoco per poi allungare di scatto il braccio verso il mio fianco per farmi il solletico ma, aspettandomelo, mi sposto. L'avrei anche preso in giro per non essere riuscito a prendermi se solo non fossi caduta dal letto. "Un bel bernoccolo in testa non fa male a nessuno" commenta compiaciuto Shawn, facendo spuntare la testa fuori dal letto. Gli do una pizza sulla fronte alla quale risponde con espressione scioccata. "L'hai detto tu che non fa male a nessuno" faccio spallucce. Si mette seduto sul letto, mi prende i polsi e con una mossa mi alza dal pavimento e mi butta sul letto. Ah e ci terrei a precisare che il tutto è accompagnato dalle mie urla da pappagallo inferocito. "I tuoi non hanno mai pensato di mandarti in collegio?" Chiede divertito. "No" "maleducata" "buffone" "manesca" "fetente" "irritante" "maniaco" rido alla sua espressione accigliata nel sentire l'ultimo insulto.  "Facciamo che ti ci porto io al collegio eh" dice provando ad affermarmi ma non riuscendoci a causa del mio continuo dimenarmi. "Ma tu non stavi male?" Chiedo non capendo come possa essergli passato tutto così, a cavolo. "Si ma mi diverto troppo" ride. "Basta basta, tregua" supplico quando sono ormai esausta di schivarlo. Lui scruta il mio sguardo per vedere se sto cercando di ingannarlo come faccio di solito. "Giuro" alzo le mani ridendo. Assottiglia lo sguardo per niente convinto. "Abbraccio?" Chiedo sfacciata e divertita allo stesso tempo, allungando le braccia verso di lui. "Che paravento" ride per poi avvolgermi tra le sue braccia e lasciarmi un bacio sul collo. Rimaniamo un po' di tempo abbracciati ed è la cosa più bella del mondo. "Quando litighiamo?" Chiede lui ad un tratto. Ma che cazzo significa? Lo guardo accigliata per la domanda appena fatta. "Litighiamo già fin troppo" "si ma sei ci fai caso dopo che litighiamo seguono sempre quei lunghi baci..." spiega con aria sognante, lasciando la frase in sospeso e alzando più volte le sopracciglia. Che idiota. "Ma la smetti?" Chiedo imbarazzata nascondendo la faccia sulla sua spalla. "Non mi sembri contrariata però quando-" "ho capito, grazie" lo blocco. "Ora non ti bacerò più dopo una litigata" lo informo. "Ora?" Chiede allontanandosi leggermente per guardarmi. "Nemmeno" "ah no?" "No" "sicura?" "Si" mette il broncio e rido. "Stronza" gli do un bacio a stampo e sorride. Alla fine mi fa sempre fare quello che vuole, dannazione.
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AAAAAAA LI AMO BASTAA. Mi fa ridere il fatto che scleri per la mia stessa storia ma okay ahahaha.

Summer Love||Shawn MendesWhere stories live. Discover now