Capitolo 29- Giornata sfortunata

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Mi alzo dal letto alle prime luci dell'alba, non ho dormito per niente. Non facevo altro che girarmi nel letto, girare il cuscino per trovare la parte più fresca e controllare l'ora sul mio telefono sperando che il tempo passasse. "Perché sei già sveglia?" Chiede Isabel socchiudendo gli occhi. "Niente" rispondo secca andando in cucina per affogare nei biscotti. Non faccio altro che pensare alla notte prima, è così brutto litigare con lui, sembra sempre che non si risolverà mai la questione. "Non vieni in spiaggia vero?" Chiede Isabel entrando in cucina, cercando di scrutare il mio sguardo per capire cosa abbia. Scuoto la testa in risposta, non mi sento ancora bene. "Emily che hai?" Chiede del tutto seria, prendendo posto sulla sedia di fronte alla mia e costringendomi a guardarla dopo avermi tolto dalle mani il pacco di biscotti. "Non voglio parlarne" rispondo in procinto di scoppiare in un pianto isterico. "Emily" mi ammonisce, seria. "Niente" lascio la frase in sospeso "ho litigato con Shawn" rispondo alla fine. "Di nuovo?" Chiede lei, scioccata. Abbiamo battuto il record di maggior numero di litigi in un paio di giorni. Annuisco dandole una risposta. Si alza dalla sedia e viene a darmi un abbraccio, che ricambio ovviamente. Le racconto quello che è successo, a partire da quando mi sono alzata dal tavolo fino a quando sono ritornata nel letto la sera stessa. Alla fine del racconto si sbatte una mano sulla fronte. "Mi dispiace dirtelo, ma ha ragione lui" confessa con un leggero sorriso. "Tu come reagiresti se lui uscisse con un'altra ragazza?" Chiede lei guardandomi dritto in faccia. "Non stiamo insieme." Comincio abbassando lo sguardo "può fare quello che gli pare" continuo. "La differenza tra voi due è che tu riesci a nascondere quello che senti, lui no" comincia Isabel, filosofica la ragazza, però ha ragione. Penso che, nonostante potessi rimanerci male, non gli direi niente se uscisse con una ragazza. "Ha detto di non essere geloso" ribatto. "Mente palesemente" ride amara lei. "Devi decidere tu che fare però" dice lei alzandosi dal tavolo e salendo al piano di sopra per mettersi il costume. Non pensavo fosse così grave accettare quell'invito, però capisco che possa esserci rimasto male e mi dispiace. Decido di mettere l'orgoglio da parte e scrivergli. -posso parlarti?- chiedo in un messaggio. Poco dopo mi arriva la risposta. -che altro mi devi dire?- se fosse stato di persona, sicuramente avrebbe pronunciato questa frase seccato. Seccata, faccio la stessa identica cosa che ho fatto la sera prima. Scavalco il recinto, solo che stavolta la porta sul retro è chiusa a chiave. Stronzo. Busso con forza facendomi leggermente male alla mano. Ad aprirmi è Louis, il quale mostra un'espressione confusa quando entro in casa senza neanche salutarlo. "Dov'è Shawn?" Chiedo improvvisamente, rivolgendomi a lui. "Non lo so" risponde con una scrollata di spalle. Sbuffo salendo le scale e cercando per tutta casa. Provo ad entrare nella sua camera ma è chiusa a chiave. "Shawn apri" urlo battendo insistentemente la mano sulla porta. "Mi lasci in pace?" Urla nervoso. Con la rabbia che ho dentro potrei rompere questa cavolo di porta. Okay forse no, al massimo una matita. "Shawn" continuo a urlare, attirando l'attenzione di Louis. "Aiutami a sfondare la porta" gli ordino. "No, questa è casa mia, col cavolo che rompo qualcosa." Risponde seccato. "Vaffanculo" urlo continuando a battere la mano sulla porta e ad urlare a Shawn di aprire. "Ti stai comportando come un bambino" urlo quando il polso comincia a farmi male. La porta si apre di scatto e rischio di dargli un pugno in faccia a causa dell'ennesima botta che stavo per dare alla porta. "La smetti di rompere?" Sibila tra i denti. "No" sorrido stronza. Mi prende per il braccio e mi fa entrare nella sua camera, per poi richiudere la porta. "Che c'è?" Chiede seccato mentre cerca di sistemare i suoi capelli spettinati. "Ti volevo chiedere scusa" rispondo altrettanto seccata, non potrebbe mostrarsi minimamente interessato? "Non devi scusarti perché ti piace Liam" ride amaramente, è proprio coglione. "Non mi piace Liam" scandisco bene per farglielo entrare in testa. "Ho accettato per gentilezza" urlo frustrata. "Puoi fare quello che ti pare, anche io ho un appuntamento tanto" dice non guardandomi in faccia, bleffa. "Smettila di sparare cazzate e ascoltami" urlo non interessandomi minimamente a quello che ha appena detto. "Scusa, mi dispiace di averti fatto stare male, non ho pensato alle conseguenze, sono una cretina irresponsabile" Sbotto nervosa tutto d'un fiato. Riprende a guardarmi rispondendo con un semplice "si, lo sei". "Nient'altro?" Chiedo sconvolta, gli sto chiedendo scusa e lui non dice niente. "Mi fai uscire fuori di testa" comincia a parlare, finalmente. "Non puoi fare così, non puoi frequentare due persone contemporaneamente." Continua serio. "A me Liam non interessa, quante volte devo dirti che l'ho fatto per gentilezza?" Rispondo, esausta di ripetere sempre le stesse cose. Annuisce poco convinto. "Non mi credi?" Chiedo cercando il suo sguardo. Continua a fissare la sua scrivania, perché non dice qualcosa? Mi sta facendo incazzare. Sbuffo quando vedo che rimane in silenzio, esco dalla porta di camera sua e successivamente dal loro giardino. Mi sono scusata, più di così non posso fare, sta a lui decidere se perdonarmi o no.
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E se non volesse perdonarmi più? Se davvero avesse un appuntamento con un'altra ragazza e stesse solo giocando con me? Mi sono stancata di essere sempre così dubbiosa. Certe volte penso che mi piacerebbe tanto essere una di quelle ragazze sicure di se, che non hanno dubbi di piacere ai ragazzi. Scuoto la testa eliminando quei pensieri sapendo che purtroppo non ho tutta questa sicurezza e probabilmente mai l'avrò. Decido di andare a farmi un giro. Vado verso il molo, non dovrei incontrare nessuno, penso che Isabel e Louis abbiano già preso la barca ormai. Un campanello attira la mia attenzione. Uno scalmanato in bicicletta che pedala a 300km/h sta per venirmi addosso. Invece che suonare il campanello potrebbe utilizzare quegli stupidi freni, se li hanno costruiti vorrà dire che a qualcosa servono, no?! Mi sposto velocemente rischiando di essere investita da quell'idiota patentato. Purtroppo, però, la sfiga deve essere sempre presente, infatti per schivare quell'idiota sono caduta nell'acqua. Tutta questa sfiga in un giorno solo, che ho fatto di male?! Chiedo mentalmente rivolgendo il mio sguardo al cielo. Esco dall'acqua totalmente zuppa, se trovo quell'imbecille lo faccio diventare bello a suon di sberle. Torno a casa cercando di non incrociare lo sguardo divertito dei passanti, farsi gli affari loro no? Non hanno pietà di una povera ragazza sfortunata? Arrivata a casa, butto letteralmente i vestiti a terra, entrando poi nella doccia. Mi sciacquo per bene corpo e capelli per eliminare ogni traccia di quell'acqua disgustosa. "Emily?" Una voce, accompagnata da un bussare alla porta, richiama la mia attenzione. Esco velocemente dalla doccia avvolgendo il corpo in un asciugamano bianco e aprendo la porta del bagno. E adesso che ci fa qui? "Possiamo parlare?" Chiede Shawn dopo aver deglutito rumorosamente. Queste case sono proprio anti-maniaco, può entrare chiunque. Successivamente sofferma lo sguardo sul mio corpo coperto da solo l'asciugamano. Arrossisco immediatamente, mi sento in grande soggezione. Annuisco alla sua domanda, ma non sembra rendersi conto della mia risposta. "Mi vesto" lo informo. Lui annuisce distratto continuando a fissare l'asciugamano e io gli chiudo letteralmente la porta in faccia. Che imbarazzo, santo cielo. Mi rendo conto di non aver portato vestiti e intimo in bagno dato che sono entrata direttamente in doccia. Esco nuovamente dal bagno attirando l'attenzione di Shawn che è appoggiato al muro di fronte. "Non ho preso i vestiti" sorrido imbarazzata per poi correre verso la mia camera e prendere il necessario.
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Salve gente, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Detto questo buona giornata a tutti e ci vediamo la settimana prossima con un nuovo capitolo in cui succederà una cosa mooolto bellina. <3

Summer Love||Shawn MendesWhere stories live. Discover now