Novantuno

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"Vuoi che rimanga con te?"
Porta il suo sguardo sul mio e sul suo viso si forma un sorriso tenerissimo.

"Si! -Esclama.- Dormi con me."
Porto la mia mano destra sul suo ginocchio e le accarezzo la gamba.

"Eccoci arrivati." Dichiaro spegnendo il motore dell'auto.
Ludovica scende dalla macchina e, prova ad aprire la porta, ma ottiene scarsi risultati dato che non riesce a infilare quel oggetto metallico, comunemente chiamato chiave, nella serratura.

"Faccio io?"

"No, riesco benissimo ad aprire una stupida porta da sola." Mi risponde.

"Forse non è quella la chiave giusta.." Provo a darle un indizio, dato che sta utilizzando la chiave del garage per aprire il portone.

"È questa, non contraddirmi."

"Ludo, da a me."

"No, ho già detto che faccio io."
La porta, improvvisamente, si apre e la figura di Benjamin ci appare davanti.

"Fratell-" La mora inizia ad urlare, probabilmente per salutare Benji, ma lui le tappa la bocca dicendole di non alzare la voce.

"Sei brilla?"

"No, Federico non mi ha fatto bere neanche un po'!" Incrocia le braccia al petto.

"A me sembra che sia successo il contrario.."

"Ha esagerato con il vino.." Spiego chiudendomi la porta alle spalle.

"Dorme con me." Avvisa il fratello; mi afferra per il polso e mi trascina sulle scale.
Mentre cammina tira un calcio ad un mobile, rischiando di far cadere un vaso, che però prontamente salvo.

"Stai attento." Mi rimprovera, nonostante sia stata lei.

"Ma sei stata te."

"Facciamo finta che sei stato tu." Mi bacia e continua ad andare verso camera sua.

***
Pov's Ludovica
Un orrendo oggetto, con il compito di svegliare noi esseri umani ad orari impostati da questi ultimi, inizia a suonare; lo posticipo di cinque minuti e continuo a dormire, ma purtroppo, finito il tempo ritorna a darmi fastidio ed io continuo a posticiparlo per altre quattro o cinque volte; finché non sento il letto muoversi ed un braccio poggiarsi, con poca delicatezza, sul mio fianco.

CON CHI CAZZO STO DORMENDO?

Mi volto impaurita e mi rilasso appena riconosco il viso di Federico. Mi libero della sua presa, anche se controvoglia, e spengo la sveglia.
Devo andare a scuola e sono in super ritardo, sono le 07:30 e rischio di perdere l'autobus se non mi sbrigo. Apro l'armadio ed estraggo una felpa con un pantalone, totalmente a caso. Corro in bagno, mi lavo, mi vesto e ritorno in camera. Metto qualche libro nello zaino e, dopo aver lasciato un bacio a Federico ed aver preso il mio amato cellulare, vado via.
Esco di casa e inizio a correre verso la fermata del pullman. Dopo cinque minuti di pura corsa, batticuore e sguardi da parte di persone che non conosco minimamente, arrivo e, giusto in tempo riesco a prendere il pullman. Salgo su di esso e, dopo aver esibito il mio abbonamento all'autista, mi accomodo su uno degli ultimi sedili.
***

"Chi abbiamo ora?" Domando ad una mia amica.

"Geostoria."

"E dopo?"

"Dopo c'è la ricreazione, poi abbiamo Educazione Fisica e Chimica."

"Ah okay."
La professoressa fa il suo ingresso nella classe, riportando in quest'ultima l'ordine ed il silenzio.

"Oggi interrogo! -Esclama aprendo il libro ad una pagina totalmente a caso, per poi fare la somma delle cifre si quest'ultima.- 5, la signorina Curia, -fa la differenza.- 1, il signor Alessio -prende un'altra pagina e somma.- 16, la signorina Mascolo e-"

Una settimana ||FEDERICOROSSI||Where stories live. Discover now