Ottanta

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Pov's Ludovica
***
Sono le 14:30 e la mia fame aumenta sempre di più.
Il mio cellulare inizia a vibrare e lo estraggo dalla tasca posteriore dei pantaloni.

"Ciao Ben!" Saluto mio fratello, francamente si deve considerare importante: è il primo a cui rispondo.

"Ciao sorellina, sei con Federico?"

"Tu chiami me, per chiedere informazioni su di lui?" Domando sottolineando le parole "me e lui."

"Non risponde al telefono! -Si giustifica.- Allora?"

"Non sono con lui.." Sussurro, sinceramente mi fa preoccupare il fatto che lui non risponda alle chiamate di Benjamin.

"Oh, dove sei?" Mi domanda

"In giro." Rispondo in modo vago.

"Va bene; quando torni mi fai chiamare?"

"Sì." Dico mentre inizio ad incamminarmi verso casa.

"Grazie, ciao sorellina!" Mi saluta prima di chiudere, senza darmi tempo di salutarlo.
Dopo circa trenta minuti, arrivo a casa e, non avendo la chiave, suono al campanello, aspettando che Federico mi apra; dieci secondi dopo sono tentata dalla voglia di risuonare, ma non lo faccio. Aspetto altri cinque secondi e risuono. Queste mie azioni vengono ripetute per forse tre minuti. Sfilo il telefono dalla tasca e faccio partire una chiamta con Federico, ma scatta la segreteria telefonica; avvertendomi del fatto che è impegnato in un'altra conversazione. Aspetto un pò e lo richiamo, ma questa volta il cellulare non squilla, quindi deduco si sia spento.

Se solo l'avessi risposto quando era lui a chiamare te! Prende voce la mia coscienza, la ignoro e decido di scrivergli un messaggio; magari quando accenderà il telefono lo leggerà.

A Federico:

Dove sei?

Consegnato alle 15:03

Mi accomodo sui gradini della porta ed aspetto il biondino, mentre gioco al cellulare. Passa un'ora, ma di Federico nessuna traccia, lo richiamo; ma il cellulare non squilla ed essendo, evidentemente preoccupata, inizio a provare a contattare uno dei suoi amici. Entro su instagram e vado sul suo profilo, cerco, fra le sue foto, qualche ragazzo con il quale ha almeno una foto, e dopo averne trovato uno entro sul suo profilo, ma me ne pento subito! Insomma: non posso scrivere ad uno scoosciuto per chiedergli dove si trova il biondino. Chiudo l'applicazione e mi alzo da quello scomodo gradino per stiracchiarmi!

***

Sono passate perlomeno quattro ore, ma Federico non ha ancora fatto ritorno e, ora come ora, dire che sono preoccupata è poco.
Il mio telefono è deceduto forse cinque minuti fa, e se prima erano le 19:40, ora saranno e quaranta cinque. Il mio stomaco si è chiuso ed ora ho un mal di pancia tremendo. Allungo le mie gambe e porto lo sguardo in alto, il cielo sta iniziando ad oscurarsi e questo mi fa pensare non sono le 19:45.

Vorrei soltanto che F-

La notte ora velocemente andasse, e tutto ciò che hai di me, di colpo non tornasse; e voglio amore tutte le attenzioni che sai dare e voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire, e voglio indifferenza semmai, mi vorrai ferire!

La mia coscienza non mi lascia terminare la frase, che inizia a cantare e tutto ciò mi rilassa. I fari di una macchina, mi accecano e porto una mano sugli occhi pensando che l'auto appartenga a Federico, ma non è così: sono solo i vicini! Li saluto, nonostante io non li conosca, con un cenno della mano ed un sorriso.

***

Non ho la più pallida idea di che ora sia e questa cosa mi rende molto nervosa. Non avere il senso del tempo mi ha fatto sempre stare in ansia. Mi alzo dagli scalini, i quali, a differenza del mio sedere, non sono più così freddi; e mi dirigo verso il tabacchino più vicino. Non sarà aperto, ma posso prendere le sigarette da quella sottospecie di distributori. Una volta arrivata inizio a disperarmi notando che serve la tessera sanitaria ed io ho la mia a casa, in qualche suo angolo  remoto. Prendo il cellulare e provo ad accenderlo, magari qualche buon santo ha deciso di caricarlo, ma niente. Non voglio tornare a casa di Federico ed impiantarmi su quei gradini come prima, così inizio a camminare. Sinceramente non so dove sto andando, sto solo facendo si che le mie gambe si granchiscano. Passo davanti la mia ex palestra e nella mia mente affiorano dei ricordi.

*Inizio Flashback*

"A che ora devo venirti a prendere?" Mi domandò la mamma, mentre parcheggiava davanti l'Aktivarium, la mia palestra.

"Non so, quando finisco ti chiamo!" Risposi, per poi scendere dall'auto ed entrare nell'edificio. Ad accogliermi c'era il mio allenatore: Paolo.

*Fine Flashback*

Sorrido al ricordo di me, all'età di 14 anni in palestra. Alzo lo sguardo verso il cielo e noto che si è riempito di nuvole, coprendo le stelle; che poco prima erano presenti.

Che palle!

Provo a tornare a casa, nella speranza di trovare Federico. Le prime goccioline di acqua iniziano a cadermi addosso ed io inizio a correre, arrivo a casa, ancora asciutta; ma il biondino non è ancora tornato. Lo maledico mentalmente e un tuono mi fa sobbalzare.

Okay, devo cercare un posto per rimanere a riparo.

Pov's Federico

"Senti Jessica, quando torni ne parliamo." Chiudo il discorso io.

"Va bene, ma giuro che quando torno ti f-" non la lascio finire di parlare che termino la chiamata. Noto che ho numerose chiamate perse e, proprio mentre sto per richiamare Ludovica, il telefono mi si spegne nelle mani.

"Madonna." Sussurro

Metto a moto l'auto e faccio per tornare a casa, solo che, mentre guido un cretino mi tampona. Scendo dalla macchina e mi dirigo, imbestialito, dal ragazzino appena patentato dietro di me.

"Oddio, scusami." Si scusa il rosso.

Mi porto le mani sui capelli notando che la mia macchina ha il lato posteriore un pò ammaccato, mentre la sua non ha subito neanche un graffio. Insomma oggi tutte a me!

"Andiamo da un meccanico." Propone

"Ne conosco uno io, seguimi." Prendo parola mentre guardo la targa della sua auto, una volta tornato in macchina, cerco un qualcosa per segnarla, trovo un pacco di fazzoletti ed una biro, segno la targa del ragazzo e parto.

***

Sono le 22:00 e il meccanico ha riparato la mia auto ed il tipo che mi ha tamponato ha pagato tutto.

"Scusami ancora -Prende parola Domenico.- avrei dovuto portare più attenzione!"

"L'importante è che non sia successo nulla di grave. -Provo a rassicurarlo.- Senti, non è che mi faresti fare una chiamata?"

"Sì, certo!" Sblocca il cellulare e me lo passa, digito il numero di Ludovica, ma a quanto pare anche lei ha il telefono scarico.

"E' spento!"

"Vuoi chiamare a qualcun altro?" 

"No, tranquillo. Vado a casa, ciao!" Lo saluto per poi entrare nella mia auto ed avviarmi verso la strada di casa, questo meccanico non ha l'officina in città e per arrivare a Modena ci vorrano perlomeno due scarse ore. La cosa che mi preoccupa è il fatto che se qui ci sono nuvole a Modena, di sicuro, piove e sapere che Ludovica non è a casa, al riparo, mi fa stare in pensiero.



Spazio autrice

Ehii
Come state?
Tutto bene?
Io sì.

-Vi siete già abituati all'ora legale?
Se sì, come avete fatto?

Ecco il capitolo 80, spero vi sia piaciuto.
Se si lasciate una stellina e, se non avete niente da fare, commentate

Al prossimo capitolo, ciaoo


Scusate gli eventuali errori







Una settimana ||FEDERICOROSSI||Where stories live. Discover now