trentatrè

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*UNA SETTIMANA DOPO*

Il mio cellulare inizia a squillare, lo afferro e rispondo.

"Dove sei?"

"Ciao, anche a te! -inorizzo- Mi metto le scarpe e vengo a casa tua, aspettami!"

"Dieci minuti massimo!" Mi avvisa

Chiudo ed inizio a cercare cosa mettere. Si, okay: non è che sia la prima volta che io vada ad una festa, ma c'è sempre l'ansia. Afferro un top grigio ed uno skinny nero strappato e li infilo velocemenete, buttando l'accappatoio sul letto. Corro in bagno e mi inizio a truccare. Faccio due linee, stranamente perfette, di eyeliner; metto il mascara sulle ciglia e la mia tinta preferita, sulle labbra. Ritorno in camera, correndo e metto le mie amate adidas. Afferro il cellulare, lo infilo nella tasca posteriore dei pantaloni, saluto i miei e Alexander, ed esco di casa, ma prima prendo la mia giacca. Arrivo da Clarissa suono e la madre mi apre, mi accoglie in casa e la prima cosa che vedo è la figura della mia migliore amica, stanca di aspettare, ma comunque bellisima.  Clarissa indossa un vestitino bianco lungo fino a metà ginocchio, senza spalline. Le dona un sacco!

***

Sono arrivata alla festa da circa tre ore e sono rimasta sola. Clarissa è andata a ballare con un ragazzo ed io sono qui: seduta su questi dannatissimi divanetti, sola. La mia attenzione viene attirata da un ragazzo con gli occhi celesti, il quale mi ricorda tantissimo Federico.

*INIZIO FLASHBACK*

"Tornerò, tranquilla!" Sussurrò il falso biondo per poi abbracciare Clarissa, avevano legato parecchio, erano come migliori amici! In risposta, lei, tirò su col naso ed annuì staccandosi.

"Ciao." Mi salutò in modo freddo ed arrogante.

"Ciao." Ricambiai sussurrando.

Salutai, con molto più affetto, Jessica ed i due partirono.

*FINE FLASHBACK*

Scuoto la testa, per scacciare quel ricordo e vado verso il bancone, per ordinare un drink. Mentre sorseggio il liquido nel bicchiere mi viene in mente un altro ricordo, appartenente alla sera stessa del litigio tra me e Federico.

*INIZIO FLASHBACK*

"Pensavo mi amassi!" Urlai in lacrime

"MI HAI ILLUSA!"

"E TU MI HAI TRADITO!" Urlò anche lui

"E se fossi rimasta incinta eh? -Si avvicina pericolosamente a me- Cosa avrei fatto io?"

"Federico." Provai a trattenere le lacrime

"DEVI INIZIARE A COMPORTARTI COME UNA PERSONA ADULTA! DEVI IMPARARE A FARE SCELTE, RAGIONARE E, SOPRATTUTTO, A PAGARNE LE CONSEGUENZE!"

"E NON PIANGERE, CAZZO!" Mi spinse, con tale violenza, da farmi cadere

"Hai ragione, hai perfettamente ragione, ma fammi almeno spiegare: tu hai fraint-"

"Sparisci dalla mia vita, vai via." Mi ordinò

Lo guardai, consapevole che fosse l'ultima volta ed uscii, definitivamente dalla sua vita. Non voleva credermi. Non voleva credere a me, la ragazza che diceva di amare.

*FINE FLASHBACK*

"Ehi, una ragazza carina come te, non dovrebbe essere sola." Parla una voce maschile svegliandomi dallo stato di trans, nel quale ero entrata.

"Preferisco rimanere sola." Rispondo acida

"Uhuh, aggressiva. Mi piace!"  Commenta come se fossi un giocattolo

Una settimana ||FEDERICOROSSI||Where stories live. Discover now