ventisei

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Pov's Ludovica

*DUE SETTIMANE DOPO*

E' il ventinove di settembre.

E tecnicamente oggi, dovrei andare a partecipare ad un concorso, insieme a Bejamin, che mi ha obbligata, Emmanuel e Clarissa. Ci saranno altri due ragazzi ed insieme formeremo la prima squadra. La seconda, invece, è formata da quattro ragazze e tre ragazzi, naturalmente loro sono in maggioranza. Ma spero lo stesso di vincere quella piccola "vacanza".

"Hai preso tutto?" La voce della mia migliore amica mi risveglia dal mio piccolo stato di trans.

"Credo di si: ho preso le cose essenziali."

"Tu sai chi saranno gli altri due giocatori della nostra squadra?" Chiede

"No, non ne ho la più pallida idea!" Affermo

"BENJAMIN!" Urla facendomi spaventare

"Perchè urli?" Domanda mio fratello posando un braccio sulle spalle di Clarissa.

Sono sempre più convinta che tra loro due, prima o poi, nascerà qualcosa.

Lei sorride e si incanta ad osservarlo.

Scuoto la testa divertita e sorrido, per poi andare via. Lasciandoli soli.

Il campanello suona, avvertendomi, così, dell'arrivo del mio ragazzo. Corro al piano di sotto e vado ad aprire, anticipando mio padre che è rimasto fermo ad osservare.

"Ciao -gli faccio un cenno col capo, come per avvisarlo della presenza di papà, e lui mi sorride- amica." Marchia la parola ''amica'' con fare scherzoso ed alzo gli occhi al cielo.

"Emmanuel, ciao."

"Salve signore."

"Mi raccomando. -mi indica- Siete solo amici."

Alzo le mani in alto e sorrido.

"Gli altri?"

"Sono su, tra poco scendono. Secondo me nascerà qualcosa."
"Allora non sono l'unico a pensarlo!" Afferma per poi battermi il cinque.

Dopo neanche cinque secondi Benjamin scende insieme a Clarissa, la quale è seguita da mio padre.

"La dia a me." Emmanuel prende la mia valigia e la porta in macchina, posizionandola nel cofano.

"State attenti!" Ci raccomanda la mamma

"Mamma, non partiamo per cent'anni!" Scherza Benji

"Ma io mi preoccupo."

Rido e saluto i miei genitori, per poi andare verso la macchina.

"Ma se prendiamo l'aereo la macchina la lasci lì?" Chiedo

"Si, poi Emanuele la va a prendere." Spiega

"Okay." Entro in auto e il mio ragazzo accende il motore.

***

Siamo appena arrivati a Santa Maddalena, in Trentino. E ora stiamo aspettando nella hall del hotel, nel quale allogeremo, il capo, se così posso definirlo, di questa gara.

"Salve ragazzi!"Ci accoglie un signore

"Ciao, siamo i concorrenti de-" lo interrompe

"Ah si si, ho capito. Il signor Bianchi arriverà a minuti, potete aspettarlo sui divanetti, insieme agli altri."

"Okay, grazie." Lo ringrazia Emmanuel

Andiamo verso i divanetti. I miei occhi verdi incontrano altri occhi, del medesimo colore. Mi ci vuole poco per riconoscere la persona che, quando frequentavo l'asilo, definivo:<< migliore amica.>>

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