Epilogo.

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Sirius era sul pavimento gelido e sporco,le sbarre difronte a lui,il letto con le candide coperte intrise anch'esse di sporcizia,le catene che lo ancoravano,e la leggera luce lunare che traspariva da un piccolo foro sul muro di cemento imponente.
I dissennatori facevano un via vai per le celle,portando ancor più tristezza,ancor più disperazione.
Si udivano le urla,i pianti strazianti,si udiva tutto l'orrore che quella prigione conteneva.
Erano passati due anni,e a Sirius sembrava che gli avvenimenti fossero accaduti solamente il giorno prima.
All'inizio piangeva,tutto il giorno,per ore,accartocciandosi nell'angolo più buio della cella,e poi cominciò a piangere solo la mattina,o prima di andare a dormire,e adesso,si limitava a fissare il vuoto,come se non avesse più un anima,o come se il suo cuore si fosse fermato.
Quella sera,riaffiorò in lui la disperazione,e fu colto da un crollo emotivo,e pianse così tanto da aver prosciugato ogni parte di se.
Era steso sul pavimento e piangeva.
"Ormai ho perso tutto".
Si ripeteva.
"Non ho più motivo di vivere"
Pensava.
Guardò le manette,e provò a sfregarle sulla pelle,sempre di più,sempre più nel profondo,con l'intento di vedere almeno un rivolo di sangue.
E poi,accadde un miracolo.
Un qualcosa di incredibile,di inimmaginabile ed inaspettato.
-Fermati.
Lo bloccò una voce,posandogli la mano delicata sul polso.
Sirius si voltò tremando,i capelli lunghi e sporchi sul viso.
-M...Marlene?
Boccheggiò,anche se ormai comprese che le allucinazioni erano al limite.
Lei annuì,e gli sorrise,con le lacrime agli occhi.
-Com'è possibile?
Disse Sirius,la voce che mancava.
Lei scosse il capo:
-Non lo so.
Rispose con voce flautata,mentre si inginocchiava accanto a lui.
Era come Sirius se la ricordava:i capelli biondi e lunghi,lo sguardo scuro,dolce e coraggioso al tempo stesso,il naso minuto,le poche lentiggini su di esso,il sorriso bellissimo.
-Marlene...Marlene,resta con me!
Esclamò Sirius,che scoppiò a piangere,ma quando si sporse per abbracciarla,non sentì il suo corpo,solo aria.
-Marlene,perché non posso...perché non...
-Sirius-lo interruppe lei,con voce compassionevole-io non sono in carne ed ossa,anche se lo vorrei.
-Marlene,non sai quanto abbia bisogno di te,mi manchi,mi manchi ogni giorno,io...
-Shh...Sirius,guardami.
Gli richiese lei,e Sirius si spostò i capelli dagli occhi.
-Sirius,sii forte,ti prego.Fallo per me,per il nostro bambino.
Lo pregò Marlene,toccandogli delicatamente il polso sfregiato.
Al ricordo del bambino che Marlene portava in grembo il giorno della sua morte,Sirius provò una fitta di dolore.
-In questo momento vorrei essere seduto su un divano,con te e...e lei,o lui.
Sospirò Sirius,alludendo al bambino.
-Anche io.
Ammise Marlene.
-M...Marlene...tu lo sai che io sono innocente,vero?Te lo giuro,io non ho fatto niente...-la voce di Sirius si infranse a causa del pianto-non ho fatto niente,Marlene...
-Lo so-lo tranquillizzò lei-io credo in te,Sirius,crederò sempre in te,e so che tu non saresti mai stato capace di fare questo.A nessuna persona al mondo.
Disse lei,con la voce dolce che Sirius ricordava.
-D..davvero mi credi?
Sussurrò Sirius,incredulo.
-Certo che ti credo,Sirius,sarei una sciocca infedele a non farlo.
Replicò lei,cercando di ridere,ma la voce era spezzata dalle lacrime.
-Ora però devi promettermi una cosa-iniziò Marlene,mettendo le mani su quelle di Sirius,nonostante non potesse toccarle-tu uscirai di qui,capito?Così come è giusto che sia,e promettimi...promettimi di non farti del male.Non toglierti la vita.Io non lo vorrei mai.Devi essere forte,Sirius,hai capito?
Marlene lo guardava dritto negli occhi,e Sirius avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riabbracciarla ancora,stringerla a sé,sentire il suo profumo,baciarla,amarla,e amare il bambino più di chiunque altro.
-Mi manchi.
Disse poi lei.
-Ho bisogno di te.
Ripeté ancora Sirius,in lacrime più che mai.
-Eri il mio punto fermo,il mio primo amore,la mia prima vera relazione,la mia prima volta,la mia forza,la mia luce.Eri il mio tutto,Marlene.
Le confessò lui.
-Lo so Sirius,e mi dispiace,mi dispiace tanto-ammise Marlene,anche lei in lacrime,scuotendo la testa,e cercò di abbracciarlo,sentendo però il nulla.
-Ma ricorda...ricorda che quando ti sembra che non ci sia più un motivo per vivere...ricorda che io ti amo.Voglio che tu esca da qui,e che tu sia un eroe,Sirius,hai capito?Io ho fiducia in te.Ricordati che ho fiducia in te,che credo in te,che...che ti amo.
Furono le sue ultime parole.
-Marlene...
La implorò Sirius.
-ti amo.Resta,ti prego.
Ma Marlene ormai era solo un ricordo sbiadito,mentre lui si accasciò al suolo,piangendo.

Fatto il misfatto-[Harry Potter 1970]Kde žijí příběhy. Začni objevovat