Capitolo 36-Tempesta.

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Remus tornò in camera sua e dei suoi migliori amici dopo una lunga passeggiata.
-Ehi,Remus,tutto bene?
Gli chiese James,scrutandolo.
Remus lo guardò con sguardo distratto,e poi rispose con un mugolio.
-Non mi pari convinto.
Notò James.
-È succeso qualcosa?
Si intromise Peter.
-No,va tutto bene.
Rispose seccamente Remus,che poi si alzò e se ne andò senza dire nulla,mentre Sirius lo seguiva con sguardo stranito.
Si rifugiò nella sua camera da prefetto,dove era solo,e si rintanò sbattendo la porta.
Iniziò a pensare a quanto Mary gli aveva detto,seduta sulla panchina,gli occhi azzurri puntati su di lui,le mani minuscole dentro le sue.
È vero,forse lui non provava un sentimento tanto profondo per lei quanto lei lo provava per lui,ma ci teneva,voleva stare con lei.
Dopo essersi preso le mani fra i capelli,decise che anche in quella camera non sarebbe stato bene,non avrebbe dormito;così,poco dopo,decise di recarsi alla torre di astronomia.
Riusciva a respirare,a calmarsi,a riordinare i pensieri.
C'era un davanzale fuori,l'aria fresca gli spettinava i capelli,mentre lui teneva le mani ancorate alla sbarra,guardando il cielo giá buio.
-Sapevo che ti avrei trovato qui.
Lo interruppe una voce profonda.
Remus si voltò,ma sapeva giá chi fosse;lo avrebbe riconosciuto sempre,ogni qualvolta lo avesse visto.
Avrebbe riconosciuto Sirius Black anche fra una folla fitta e piena di gente,con la sua camminata orgogliosa,lo sguardo malizioso,i capelli neri a contrasto con gli occhi grigi,e il costante sorrisetto sul suo volto spigoloso.
-Sirius.
Disse semplicemente Remus,il cuore che gli batteva forte.
Sirius si avvicinò a lui,alla sbarra di ferro,mentre scrutava il cielo,e i riccioli neri gli ricadevano sul volto,e lui li tirava indietro.
-Che ci fai qui?
Chiese poi Remus.
Sirius fece spallucce,aveva le mani infilate nella giacca di pelle,e camminava verso Remus con tranquillitá.
-Non mi sembravi di buon umore,oggi.Sapevo che ti era successo qualcosa.
Rispose Sirius.
-Questa non è una giustificazione.
Disse Remus,sorridendo un poco.
-Ah,no?
Domandò Sirius,come per sfidarlo.
-Non fare quel tono sfacciato.
Lo riprese Remus.
Sirius lo guardava insistentemente,percorrendo ogni centimetro di lui.
-Perché lo trovi troppo attraente?
Fece Sirius con voce maliziosa.
Remus si limitò a sorridere,abbassando lo sguardo.
-Cos'è successo?
Chiese poi Sirius.
-Nulla che non possa renderti felice-disse Remus,scuotendo la testa.
-Il tuo dolore non mi rende mai felice,anzi.
Lo informò Sirius,che poi capì.
-Mary?
Tentò di indovinare.
-Ci...mi ha lasciato.
Ammise Remus sconsolato.
-Vorrei poterti dire che mi dispiace,ma sai che non è così-ci scherzò su Sirius-perché lo ha fatto?
Domandò poi,cercando di essere serio.
-Non l'amavo abbastanza.
Tagliò corto Remus.
-Cosa?Ma...
-Ha ragione.Non c'è bisogno che mi consoli.
Lo rassicurò Remus,che si voltò a guardarlo con il suo solito sguardo tranquillo.
-Chi ti lascia è uno sciocco,Remus Lupin.
Gli disse Sirius.
-Ah,sì?
Disse Remus,cercando di ricopiare il precedente tono di Sirius.
-Che fai?Mi prendi in giro,ora?
gli domandò Sirius,sorridendo.
Sirius scrutò il volto di Remus,e con l'indice prese a tracciargli il sentiero della cicatrice sulla sua guancia destra.
Remus arrossì a quel tocco,e non capiva cosa stesse succedendo,perché gli piaceva,gli piaceva che Sirius lo toccasse così.
-Perché non riuscivi ad amarla?
chiese Sirius,la voce ridotta ora ad un sussurro.
Remus era ormai senza parole,preso a guardare gli occhi grigi dell'amico,illuminati dalla luna.
-Io...
Tentò di dire,ma erano troppo,troppo vicini.
E così,senza rendersene conto,senza averci mai pensato,né senza averlo mai creduto possibile,Remus baciò Sirius.
Si sporse verso di lui e fece congiungere le loro labbra.
Si chiese cosa stesse facendo,e fece per staccarsi,ma Sirius lo spinse verso di sé,ancorando i suoi diti ai passanti dei pantaloni di Remus.
E mentre i baci con Mary erano casti e dolci,con Sirius sembrava di stare in un mare in tempesta;lui muoveva le labbra con forza e passione,insistentemente,sempre di più,come se non ne avesse mai abbastanza.
Remus si diceva di smettere,che non poteva,non poteva per Mary,non poteva per lui,non poteva e basta,ma ogni bacio lo invitava a dargliene altri mille.
Sirius gli prese il viso fra le mani,e Remus dovette attaccarsi alla sbarra di metallo della torre per reggersi.
Dopo poco,prese tutta la sua forza di volontá e fermò Sirius.
-Sirius...
sussurrò,senza fiato.
-Va tutto bene...
Lo rassicurò lui.
-No.No,non va bene...
Lo rimbeccò Remus.
-Ah,Remus,tu e i tuoi stupidi limiti.
Sospirò Sirius.
-Sirius,non possiamo,ti rendi conto?Siamo amici da sempre,mi sono lasciato con Mary,e tu...
Stava dicendo Remus,interrompendosi,le guance rosse.
-E...e io cosa?
Chiese Sirius,incredibilmente tranquillo anche dopo ciò che era successo.
-Sì,insomma...-stava cercando di dire Remus-Marlene...
Sirius sembrò colpito.
-Sirius,a te piacciono le ragazze.Da sempre.E in special modo Marlene,ed è evidente.
-Non possono piacermi anche i ragazzi?
chiese Sirius,ignorando l'argomento 'Marlene'.
-Lo sai che non è così.Ti piaccio io,per qualche inspiegabile ragione.Ma ti piace anche...
-Smettetela di dirmi che mi piace Marlene-lo riprese Sirius,ora in imbarazzo-Remus,qual è il problema?Mi hai baciato pure tu.Adoro il tuo tono saccente e fastidiosamente calmo,la tua gentilezza eccitante e la tua voce sempre tranquilla...
-Anche tu mi piaci,Sirius.Voglio essere sincero-rispose prontamente Remus-ma credo che ci piaccia più l'idea di stare insieme di nascosto,di baciarci senza che nessuno lo sappia.
-La tua saggezza rovina ancora le cose-commentò Sirius con un ghigno-ma hai ragione.Adoro terribilmente baciarti senza che nessuno lo sappia.
-Può essere il nostro segreto,se vuoi.
Gli propose Remus.
-E lo voglio.
Gli rispose Sirius.

Fatto il misfatto-[Harry Potter 1970]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora