Capitolo 46-Persuasione e amore.

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Erano le cinque di un pomeriggio di febbraio,e Lily entrò in biblioteca in attesa di Severus,come erano d'accordo.
La sua vista sarebbe stata dolorosa,avrebbe provato nostalgia,tristezza,probabilmente.
Con suo sollievo,però,Severus si presentò,e Lily provò una strana fitta al cuore.
Aveva le guance infossate,era sempre più magro ogni giorno che passava,gli occhi erano divenuti grandi e persi su quel viso così bianco e esile.
Aveva profonde occhiaie sotto di essi,e sembrava terrorizzato.
Lily si alzò e corse da lui come d'istinto.
-Severus...mio Dio,stai bene?
Gli chiese con aria preoccupata,prendendogli il polso.
Lo sentì gelido al tocco,e era così piccolo che scivolò dalla sua mano.
-Mi dispiace Lily.Non posso studiare con te.
Si limitò a dire,senza guardarla.
-Cosa...che ti è successo?Ti hanno fatto qualcosa?
Chiese Lily,ora spaventata per il suo strano modo di fare.
-Non posso...non posso dirtelo,mi dispiace.
La informò lui,scuotendo la testa,per poi sparire.
-Severus!
Gridò Lily,ma lui,oramai,era sparito.

Wilkes e Rosier lo aspettavano lì fuori,Alecto era seduta stancamente su una panchina,mentre pettinava i capelli di Regulus Black con le unghie dipinte di nero.
-Hai fatto quello che dovevi fare,Snape?
Gli chiese Rosier,agguantandolo per la camicia.
-S...sì.Ora lasciami andare.
Rispose Severus.
-Non.Devi.Più.Parlarle.
gli intimò Evan.
-Stiamo per farcela,Snape,non ti occorrono distrazioni.
Si aggiunse Wilkes.
-Dio mio come siete noiosi,lo sa il codice!Ha lasciato stare la sanguemarcio.
Si lamentò Alecto,che assisteva alla scena.
-Non chiamarla così.
La rimproverò Severus.
Alecto ghignò divertita:
-Allora non l'hai lasciata tanto perdere.
Commentò.
-Mi auguro per te di sì,Snape.Vedi di non essere un intralcio.
Insistette ulteriormente Wilkes.
-Wilkes...
Tentò di replicare Regulus.
-Zitto,moccioso.
Lo zittì l'altro,che lasciò andare Severus.
-Andiamocene.
Disse Rosier,e i due si allontanarono.

Peter era seduto a un lato del tavolo,Evan dall'altro,mentre scriveva.
La sua stanza da prefetto era cupa,quasi incuteva terrore.
Era piena di carte e appunti ovunque,e Evan aveva uno sguardo talmente inquietante da pietrificarti.
Aveva i capelli biondi e gli occhi praticamente bianchi,gli zigomi alti,e l'espressione gelida.
Le cose presero una brutta piega dopo circa un'ora.
-Tieni ai tuoi amici,Pettigrew?
Gli chiese Evan.
Peter non comprendeva il perché di quella domanda,ma rispose lo stesso.
-S...sì.Perché?
Balbettò.
-E loro tengono a te?
Continuò,ignorando la domanda di Peter.
-C...credo di...di sì.
-Credi eh?-Evan sghignazzò-e dai Pettigrew,come fai ad essere così ottuso?
Peter lo guardava con sguardo interogativo.
-Se ne sono accorti tutti santo cielo.Sei sempre dietro a loro,fai sempre il loro schiavetto,ti prendono in giro...
Osservò Evan,che guardó Peter con i suoi occhi quasi bianchi.
-Non sei stanco,Pettigrew?Non vorresti che gli altri ti riconoscessero come Peter,il grande Peter Pettigrew?E non il ragazzino obeso che sta sempre agli ordini di James Potter e Sirius Black?
Peter cominciò a rifettere.
Non aveva mai fatto caso a tutto ciò,a come la gente potesse vederlo,aveva degli amici,e solo quello gli sembrava incredibile.
Ma se non fossero davvero suoi amici?
-P...perché me...me lo stai dicendo?
Evan si avvicinò a lui,la voce si ridusse in un sussurro.
-Potresti avere nuovi amici,Peter...che ti porteranno alla gloria...trionferai con loro...Potresti essere qualcuno,finalmente.
Lo persuase.
Quella prospettiva non dispiaceva a Peter,doveva ammetterlo:più volte aveva sperato di essere popolare,conteso,e un bravo giocatore come James,bello,ammirato,e desiderato come Sirius,e intelligente,leale e sveglio come Remus.
Lui cos'era,invece?Come lo etichettavano gli altri?
-E...e quali amici?
Chiese ancora Peter,spingendosi oltre.
Evan piegò le labbra in un sorrisetto soddisfatto.
Certa gente era cattiva,altra era sciocca e facile da persuadere.
-Come me.Come Wilkes,come Mulciber,come Amycus e Alecto,come Goyle...dei serpeverde avvenenti,svegli,popolari,con fegato.Noi abbiamo dei piani,Peter,grandi piani che ci porteranno al trionfo,alla gloria,tante persone si sottometteranno a noi.
Proseguì Evans,mentre le sue parole si incidevano nella mente di Peter.
Quest'ultimo non era certamente sifficientemente sveglio da capire che quello che Evan gli stava offrendo non erano amici,si sarebbero pugnalati l'un l'altro pur di far trionfare se stessi,e la gloria di cui lui parlava era terrore,era terrorizzare gli altri.
-Va bene-accettò Peter in un sussurro-cosa devo fare?
Evan rise soddisfatto.
-Assolutamente nulla,Peter...ti presenterò a loro,e quando sapremo di poter avere la tua fiducia,ti diremo i nostri piani,ma ricorda:o sei dentro o sei fuori.
Chiarì lui,e Peter annuì convinto.

La settimana dopo,tutti consegnarono i loro compiti,e Severus lo finì con Wilkes,che cedette la sua compagna a Lily.
Poco prima delle lezioni,Sirius si avvicinò a Marlene,porgendole dei fogli.
-Tieni.
le disse.
Lei si voltò,guardandolo male.
-Cos'è?
Gli chiese sgarbatamente.
-È...è il compito-rispose nervoso Sirius-ho provato a mandarti qualche gufo,ad avvicinarti,ma nulla da fare,dovevo immaginarmelo da te,Mckinnon.
Raccontò Sirius,accennando un sorriso.
-Così ho deciso di fare da solo...ovviamente dirò che ce lo siamo divisi,e..
Marlene era senza parole per quel gesto,e lo bloccò.
-Grazie...ma non posso accettarlo,hai fatto...
stava balbettando,ma Sirius insistette.
-Accettalo,invece,sono come le mie scuse,se prenderai questi fogli,saprò che le hai accettate.
Le disse Sirius.
Marlene si tenne le pagine,e Sirius avrebbe giurato di scorgere un sorriso.
Alla fine,riuscirono a prendere il voto massimo solamente Alice e Remus,che si diedero il cinque,ma anche il lavoro di Sirius ottenne un buon voto,come James e Mary.

Emmeline si avvicinò a Dorcas dopo le lezioni,mentre lei passeggiava nel cortile erboso per prendere aria.
-Alla fine siamo riuscite a prendere una O,eh?
Commentò Emmeline.
O,oltre ogni previsione,era un ottimo voto nel mondo dei maghi.
Dorcas si voltò e la vide.
-Giá.Siamo state brave.
Ammise abbassando lo sguardo,sorridendo.
-È stata una bella coincidenza capitare insieme...
Disse poi Emmeline,e le due si fermarono,una di fronte all'altra.
-Emmeline Vance,hai per caso truccato il sorteggio?
Chiese Dorcas sorridendo.
-No!Insomma,lo farei...
-Emmeline!
La ammonì Dorcas,e le due scoppiarono a ridere.
E poi,fra le risate,improvvisamente,Emmeline si sporse e baciò Dorcas.
Le lasciò un piccolo bacio sulle labbra,mentre Dorcas rimase impalata dalla sorpresa,ma quando Emmeline fece per scostarsi,l'altra la riavvicinò per baciarla,circondandole il viso con le mani,ed Emmeline la accolse stringendola fra le braccia.

Fatto il misfatto-[Harry Potter 1970]Where stories live. Discover now