Capitolo 51-Una stella.

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Alice aveva detto a Sirius di prepararsi ad eventuali svenimenti.
Lui non l'aveva presa sul serio,d'altronde,si sentiva venir meno ogni volta che vedeva Marlene.
Però scoprì che aveva ragione.
Tanta ragione.
Marlene era la ragazza più bella che avesse mai visto;i capelli dorati come il vestito,gli occhi bruni e profondi,alta ed elegante,semplicemente bellissima.
E il suo saper tenere testa,la sua audacia,la sua determinazione,e il suo coraggio non facevano altro che incrementare la sua bellezza.
Scese le scale con un sorriso felice,così felice che riscaldava il cuore di Sirius solo a vederla,le mani appoggiate alla ringhiera,il passo delicato.
La guardava senza distaccare gli occhi da lei un attimo,e si sentiva perduto.
Ad interromperlo fu una mano possente sulla sua spalla,dunque Sirius si voltò.
-Bella mia figlia,vero?
Chiese l'uomo,e Sirius comprese che era il padre di Marlene.
Si trattenne dal non vomitargli sulle scarpe.
-Assolutamente sì,signore.
Rispose Sirius,colto alla sprovvista.
-Tu sei...Black,vero?
Sirius si chiese come diamine facesse a saperlo,ma la sua risposta fu più cortese.
-Preferisco Sirius,signore.
-Conosco la tua famiglia-disse lui,e Sirius ebbe un colpo al cuore.Figurarsi se avesse mai fatto avvicinare sua figlia a un Black-molto...rigida.
-È vero.Per questo sono fuggito di casa.
Ammise Sirius.
Forse il signor Mckinnon avrebbe pensato che fosse fuggito perché diverso dalla famiglia...
O un idiota barbone che vaga per strada e si faceva la doccia ogni mai.
Disse una voce nella sua mente.
-Sei...fuggito di casa?
Ripeté.
-Bhè,sì.Non andavo granché d'accordo con loro.
Gran bella risposta,Sirius
Disse ancora la stessa voce.
Io scapperei.
Fece un'altra.
-Ascolta-cominciò il signor Mckinnon-io conosco la tua famiglia,la sua fama oscura...mia figlia mi ha parlato di te,e non poche volte.Mi sono accorto del suo rossore sulle guance quando ne parla,ho sentito le sue amiche alludere a una vostra presunta relazione...e ti chiedo,figliolo,di lasciarla perdere.Mia figlia non finirá nelle mani di un Back.
Gli intimò lui.
Ottima come prima chiacchierata,ti ha praticamente detto che se fosse legale ti spezzerebbe il collo.
Pensò ancora Sirius.
-Tutto chiaro signore.

Evan Rosier e Wilkes stavano parlottando fra di loro in un angolo,e si guardavano attorno.
Dorcas sentì Mary deglutire.
-Mary..non c'è pure Mulciber...
Tentò di tranquillizzarla Dorcas,mettendole una mano sulla spalla.
Un anno prima,Mulciber aveva attaccato Mary,l'aveva aggiunta alla lista delle sue tante vittime di fatture e incantesimi pericolosi.
Mary era disarmata,e ad aiutarla furono Marlene e Remus,ma la paura,il terribile ricordo,vivevano ancora in lei.
-Va sempre in giro con loro,non ne sarei tanto sicura.
Replicò Mary.
-Se sono venuti qui come spie,per non destare sospetto,ne avranno mandati soltanto due,secondo me.
Rifletté Dorcas.
-Li seguiamo?
Chiese Mary.
-Li teniamo d'occhio-la corresse Dorcas-non voglio che rovinino la festa di Marlene.
La conversazione fu interrotta quando aprirono alla porta.
C'era Emmeline insieme ad Amelia Bones,la sua migliore amica di tassorosso.

Sirius stava fissando un imponente quadro che si trovava al centro di un lungo corridoio.
La donna ritratta era bella:gli zigomi alti,la postura fiera,i capelli dorati che ricadevano lunghi,e gli occhi azzurri gelidi.
Sirius aveva una mano infilata in tasca,l'altra teneva un calice di champagne.
-Cosa fai?
Una voce interruppe i suoi pensieri,e Sirius si voltò tranquillo.
-Mckinnon.Non ho avuto occasione di dirti che sei stupenda questa sera.
Si complimentò lui,e Marlene si limitò ad accennare un lieve sorriso.
-Puoi dirmelo adesso.
Propose,ampliando il sorriso,gli occhi posati su Sirius.
-Sei stupenda.
Disse allora lui,e Marlene non smise di fissarlo.
-Stavo osservando questo quadro-si interruppe lui-non potevo fare a meno di trovare una certa somiglianza con te,ma una cosa mi ha fatto capire che non eri tu.
Osservò Sirius.
-Gli occhi?
Provò a indovinare Marlene.
-Gli occhi-confermò Sirius-i tuoi sono castani,e,perdonami se oggi sono una persona melensa,...io adoro i tuoi occhi castani.Non potevo non farci caso.
Marlene si mordicchiò il labbro inferiore,avvicinandosi lentamente a Sirius,e anche lei iniziò ad ammirare il quadro.
-Quindi chi è?
Domandò.
-Tua madre.
Rispose Sirius.
-Esatto.
Disse lei.
-Dov'è?Non l'ho vista questa sera.
Osservò Sirius,e Marlene posò il suo sguardo a terra,presa da un velo di leggera tristezza.
-Lei...-Marlene cercò di alzare lo sguardo su Sirius-è morta.
Ammise,traendo un forte respiro.
Sirius si maledisse mentalmente per essere stato così sciocco.
-Per Godric,scusa...sono un idiota,vero?
Disse.
-Non scusarti,non lo sapevi-lo rincuorò lei-ma sì,sei un idiota.
Affermò,ridendo un poco.
-Com'è successo?Se posso chiedere...
Volle sapere Sirius.
-Avevo otto anni,e fu terribile.Mio fratello aveva a malapena qualche mese.Mia mamma lavorava al ministero,come auror.C'era un noto criminale,aveva ucciso dei dipendenti e alcuni babbani che avevano visto troppo.Lei lavorava giorno e notte insieme ad altri per trovarlo e sbatterlo dentro.Una notte partì per una spedizione...e non tornò più-raccontò Marlene,cacciando indietro le lacrime,mentre Sirius la guardava affascinato:riusciva a parlare di certe cose con una forza e coraggio invidiabili-ricordo ancora che mi svegliai sentendo alcuni auror alla porta di papá,era disperato,e Tommy piangeva tantissimo.
Marlene si interruppe,e guardò il quadro.
-Andai di sotto,chiedendogli cosa fosse successo.Ricordo ancora la sua espressione quando si voltò.Era sconvolto,e fu la prima volta che lo vidi piangere.Cercò il modo più delicato per dirmelo.-Marlene fu assalita dal ricordo doloroso-dice che gliela ricordo molto,in tutti i miei modi di fare,la amava.E la ama ancora.E io amo lui per questo.
Concluse così il suo racconto,inspirando a fondo.
Sirius la guardò,e le sfiorò una mano,mentre lei si voltava verso di lui.
-Sei forte.Non ti rompi facilmente,Marlene Mckinnon.E c'è del coraggio ammirevole in questo.
Commentò Sirius.
Marlene poi,fece una cosa inaspettata,e abbracciò Sirius,la sua guancia contro la spalla di lui,che ricambiava,stringendola ancora più a sé.
Si staccò dopo un po',e guardò Sirius negli occhi,i suoi occhi grigi.
Sirius si abbassò,sporgendosi per baciarla,ma Marlene lo interruppe,dicendogli due parole semplici ma concise.
-Non posso.
Srius la guardò,e non era affatto offeso.
-Perché no?Marlene...
-No-ripeté-mi dispiace,Sirius.
Tagliò corto lei.
-Non mi hai più parlato da quella sera.
Le ricordò Sirius,quando lei si era voltata per andarsene.
-Ti ho inviato almeno venti lettere,mi sono sentito in colpa.
Proseguì lui,poiché Marlene non rispondeva.
-Perché non mi parli?Lo so che ti ho sottratto qualcosa di importante,ma...
-Sei stato la mia prima volta,Sirius.E l'ho fatto perché desideravo farlo con qualcuno di speciale.Per quanto tu possa pensare il contrario,non mi sono mai pentita.
Ammise lei.
-Allora cos'è successo?
Insistette Sirius.
-Non credevo di saper perdere il controllo tanto facilmente,mi sono sentita una nullitá,una senza un briciolo d'amor proprio...hai idea di quanto potesse esser stato terribile?
-Potevi venire da me a parlarne,Marlene!
Replicò Sirius,che quasi piangeva.
-Da te?Era la cosa più terribile.Ma non capisci?Era di te che avevo paura.Avevo paura di cone mi avresti guardata,dopo quella sera,di farti ribrezzo.
-Ribrezzo?-Sirius non pareva trovare un filo logico in quelle parole-come puoi solo...pensare una cosa simile!?
-È così ovvio?
-Sì.
-E perché mai...
Marlene stava facendo una domanda,quando si sentì un rumore sordo,come un'esplosione.

Fatto il misfatto-[Harry Potter 1970]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt