Capitolo 65-Riuniti.

766 40 1
                                    

Remus scese nel sotterraneo,e constatò con orrore cosa ci fosse all'interno.
Prigioni,oggetti di tortura,e...scheletri.
C'erano parti del corpo ridotti praticamente solo alle ossa,e una puzza di putrefatto si estendeva per tutta la sala di pietra gelida.
Alice aveva un'espressione disgustata.
-Ti prego,andiamocene al più presto.
Sussurrò,le lacrime agli occhi.
-Assolutamente sì.
Concordó Remus,mentre deviavano a sinistra,come suggerito da Regulus.
Il corridoio pareva infinito,tanto da stordirli,ma trovarono l'uscita da lui indicata.
Era stretta,un piccolo tunnel polveroso e buio che non sapevano dove li avrebbe condotti.
-Dovremmo passare...per lì?
Osservò Alice.
-Sì,dovremmo strisciare.
Affermò Remus.
-Come facciamo a portare Mary con noi?
Chiese Alice.
-Coprila con il mantello e falla passare avanti a noi,cercerai di guidarla ,di farla passare fino alla fine della galleria,va bene?
Le chiese Remus,comprendendo che quella era l'unica opportunitá.
Alice annuì,osservando con preoccupazione quella misera possibilitá di fuga.
-Scomparsa!?Che vuol dire scomparsa!?Scendete lá sotto e trovatela!
Alice e Remus sentirono gridare Nott da di sopra,e il cuore prese a battere carico d'ansia.
-Corri,Alice,entra,adesso!
La esortò Remus.
-Lumos!
Ordinò Alice,facendosi luce.
Spinse Mary priva di sensi nel tunnel,e la strinse con il braccio,entrando poi anche lei;cercò di farsi spazio in quel cumulo di sporcizia e fetore,cercando di reprimere il senso di vomito.
Remus era dietro di lei,e con le sue gambe lunghe,era ancora più complicato percorrere quella stretta via.
Il tunnel pareva infinito e si faceva sempre più stretto,le braccia dolevano,e il fiato era corto.
-Quanto diamine manca?
Si lamentò Alice senza fiato.
-Non lo so,ma neanche io ho più forze.
Cercò di rassicurarla Remus.
-Usciremo da qui,Alice,vedrai,sento che manca poco.
Aggiunse poi,notando la caduta emotiva di Alice.
-Pensa a Frank.Alle tue amiche.A tutti i membri dell'ordine.
Avrai salvato la tua migliore amica,sará la soddisfazione più grande della tua vita.
Proseguì.
Alice tentò di voltarsi e sorridere.
-Se non fossimo così sporchi e non ci trovassimo in questo...coso,ti abbraccerei Remus.Grazie.
sussurrò,e lui sorrise di rimando.
-Mi piace far star bene le persone.
Passarono forse dieci,quindici minuti che a loro parvero ore insostenibili,ma la luce notturna era vicina.
-Siamo arrivati Remus,siamo arrivati!
Esclamò lei,carica di felicitá.
Si ritrovarono in un cubicolo,e riacquistarono la loro posizione eretta,tutto il corpo dolorante.
C'era una porticina sopra di loro.
-Spostati.
La esortò Remus,che le prese il braccio e la nascose dietro di lui.
-Bombarda maxima!
Urlò,e la porticina rotolò via,mentre l'aria gelida ma pura si riinsinuava nei loro polmoni.
Remus ed Alice portarono fuori Mary,poi Remus sollevò Alice,che con uno sforzo si tirò fuori di lì,e tutti e tre,alla fine,si stesero sull'erba.
-Dove ci troviamo?
Domandò Remus.
Si guardarono attorno,e non videro altro che il vuoto.
Un campo erboso che si estendeva per chissá quanti chilometri.
-Cristo,ci mancava solo questa.
Borbottò Alice.
-D'accordo.Calma.Se lanciassimo un incantesimo per chiamare gli altri?Magari non siamo lontano dal manor.
Propose Remus.
-Sì,è l'unica cosa che ci rimane da fare.
Concordò Alice,stringendo Mary a sé.

Marlene e Sirius avevano aspettato lì fuori acquattati per circa sette minuti.
-Sirius,dovremmo fare qualcosa.Presto si sveglieranno tutti quelli che abbiamo stordito e...
stava dicendo Marlene,ma Sirius la interruppe.
-L'hai vista?
Le chiese,afferrandole il braccio.
-Di cosa stai parlando?
Volle sapere Marlene.
-Guarda!
Esclamò Sirius,indicando delle scintille verdi,lontano da lì.
-Sono scintille d'aiuto.
Sussurrò lei.
-Sì.Potrebbero essere Alice e Remus.
-Ma come facciamo a sapere che sono loro?E non una trappola?
Osservò Marlene.
-Non lo sappiamo infatti,ma dobbiamo tentare.
Disse Sirius.
-Va bene,prendiamo le scope e andiamo.

Alice e Remus sentirono un peso togliersi dal loro cuore quando videro Marlene e Sirius volare da loro con le scope.
Corsero ad abbracciarli,ma Alice e Remus consigliarono loro di stargli lontani.
-Siamo passati per un tunnel sudicio.
Li avvisò Alice.
-Mio Dio,Mary...
Sussurrò poi Marlene,notando una ragazzina indebolita fra le braccia dei due.
-Sì.Dobbiamo curarla,e subito,è svenuta da non so quanto tempo,e continua a tremare.
Disse Remus.
-Va bene.Prendiamo le scope e andiamo alla riunione dell'ordine,sapranno cosa fare.

Sirius,Marlene,Remus,Alice,e Mary arrivarono al quartier generale venti minuti dopo,senza forze.
Tutti i membri erano lì,Silente e Kingsley,Moody,e la Mcgonagall compresi.
Li avevano rimroverati per le loro azioni affrettate,ma il sollievo nel vedere Mary con loro aveva alleviato il tutto.
Dorcas era distesa sul divano,davanti al camino,la testa fasciata e gli occhi chiusi;Emmeline era stata mandata al San Mungo per via di ferite magiche causate da una maledizione senza perdono,e Lily e James,poiché non potevano rimanere lì con lei,adesso erano accanto a Dorcas.
Il corpo di Mary era congelato e fu messo subito di fronte al camino,ma tremava ancora.
Era un tremore causato da qulcos'altro,non dal freddo.
La sentivano bisbigliare,ma aveva gli occhi chiusi.
-Mary!Mary,svegliati,sono io,Alice...
Tentava di sussurrare lei,fra le lacrime,ma Mary non pareva volersi svegliare.
Inviarono così anche lei al San Mungo,preoccupati,ed avvisarono che potevano visitarla solo il pomeriggio seguente.
Alice e Remus si fecero così una doccia calda anche per togliersi l'orribile visione di quanto avessero fatto a Mary.

Alice si era rannicchiata nel letto con Frank,le mani strette l'una all'altra.
-Sei stata così coraggiosa,Alice.-mormorò Frank-sei così coraggiosa.Sei leale,e hai un cuore d'oro.
-È la mia migliore amica,non l'avrei mai lasciata lì.
Rispose Alice.
-Non avresti lasciato lì nessuno-la corresse Frank-e ho continuato ad amarti,sempre,per questo.
-Come mai continuiamo ad amarci come il primo giorno?
Chiese Alice,sorridendo teneramente.
-Perché abbiamo giá trovato la metá della nostra anima.Anche se vorremmo non possiamo smettere di amarci o amare qualcun altro.
Rispose Frank.
-Come siamo poetici oggi-lo schernì con amore Alice-sei talmente saggio.E hai sempre ragione.
Frank rise.
-Lo so.
-Quando domani andremo da Mary resta con me.
Gli richiese Alice.
-Sempre.
Le sussurrò lui di rimando.

Fatto il misfatto-[Harry Potter 1970]Where stories live. Discover now