CENTO

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Kate lo aveva detto a Rick quasi distrattamente, un paio di giorni prima di Natale: avrebbe lavorato la sera della vigilia ed anche il giorno dopo.

La reazione di Castle la sorprese, forse perché lei lo dava per scontato, aveva lavorato sempre quel giorno da quando era entrata in Polizia, perché pensava che c'erano altre famiglie di suoi colleghi che meritavano di stare unite e festeggiare. Soprattutto, però, perché a lei quelle feste mettevano sempre ansia e tristezza riportandola, inevitabilmente, a quei giorni che le avevano sconvolto la vita, all'omicidio di sua madre, quando ancora la scia delle feste non era ancora passata e ogni volta che vedeva un festone, un albero o delle decorazioni, pensava alla fatica, al dolore ed ai silenzi mentre con suo padre rimuovevano tutto, mettendo via molto più degli addobbi, ma una parte della propria vita.

Rick, invece, pensava che aveva capito, che sarebbe stato diverso, che dopo quanto accaduto il giorno del Ringraziamento avevano trovato un loro punto di incontro, ma non era stato così. Credeva scherzasse quando gli aveva detto che sarebbe stata di turno, non l'aveva presa sul serio, non poteva essere seria, organizzare i suoi turni mentre lui stava facendo di tutto per preparare, invece, qualcosa di bello e di speciale per Joy, per non lasciarla sola, per darle un po' di quell'affetto che avrebbe avuto a casa, nella loro casa, anche lì in ospedale.

Lui e Kate avevano comprato insieme i regali per tutta la famiglia, aveva insistito anche per comprare qualcosa per Jim e così tramite un amico collezionista, si era fatto recapitare una pallina ed un guantone originali firmati da Mickey Mantle, originali degli anni 50. Ignorava che anche Kate fosse una grande tifosa e quando li vide fu lei la prima a strabuzzare gli occhi, assicurando che suo padre li avrebbe adorati, almeno quanto li adorava lei. A Rick sembrava quindi tutto naturale e perfetto, che le non risposte di Kate quando le chiedeva cosa preferisse per quel giorno, fossero solo dettate dal suo non entusiasmo per i preparativi, non che nascondessero qualcosa di più, qualcosa che evidentemente lei non voleva dirgli, non sul suo lavoro o sul fatto che non ci sarebbe stata, che non avrebbe festeggiato il Natale con loro.

Si era arrabbiato, molto. Perché proprio non riusciva a capire. Perché si sentiva tradito, come se lei non comprendesse quanto fosse importante per lui, ma non solo, quanto fosse importante per Joy, per tutta la loro famiglia, stare insieme. In quei giorni, complice il lavoro di lei, i preparativi di lui ed il fatto che la maggior parte del tempo libero Kate lo passava in ospedale con Joy, non avevano più parlato molto, anzi per niente. Dormivano a mala pena insieme, perché la notte Rick aveva ripreso a scrivere e lei la mattina si era sempre alzata presto. Era stato difficile ammettere a se stesso che lo faceva anche per evitarla, perché non voleva discutere, perché aspettava un passo da lei che non era mai venuto e più che scrivere in quelle notti si chiedeva come fosse possibile riuscire ad amare tanto una donna che allo stesso tempo alcune volte sembrava fare di tutto per farlo andare fuori di testa. Non era perché era infantile e voleva la sua festa con la sua famiglia, o forse sì, un po' era anche per questo, ma era perché quando faceva così non riusciva più a vedere in lei quella voglia di voler creare qualcosa insieme, quel desiderio di costruire insieme la loro famiglia che per lui si basava anche su queste piccole cose. Aveva già visto una donna mettere davanti il lavoro alla loro famiglia e poi lasciarlo solo con sua figlia, non lo avrebbe accettato ancora ed anche se sapeva che Kate non era Meredith, inconsciamente non riusciva a pensare altrimenti.

Era entrato in camera mentre lei si stava preparando, era di spalle e stava aprendo la cassetta di sicurezza dove riponeva sempre la pistola quando arrivava a casa, una delle abitudini che Kate aveva preso da quando stava lì al loft, non voleva che ci fossero la sue armi in giro e che potessero essere prese anche inavvertitamente dalle ragazze o da chiunque altro. Era rimasto a guardarla, la trovava decisamente sexy in quei gesti ordinari, quando faceva scivolare la pistola nella fondina e si sistemava la camicia indossando infine il giacchetto di pelle. Aveva sentito il suo sguardo addosso e si girò nella sua direzione.

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