OTTANTASEI

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Rimasero in silenzio nel taxi che li riportava al loft, solo Castle chiamò la madre per avvisarla di quanto era accaduto, chiedendole di non dire nulla a Joy, ci avrebbero pensato loro ed attaccò prima che la donna potesse fargli altre domande alle quali non aveva nessuna voglia di rispondere. Rick e Kate ogni tanto si voltavano a guardarsi, sempre quando erano sicuri che non si sarebbero visti. Beckett sembrava aver alzato un muro dietro il quale si era rifugiata, che escludeva anche Castle, come se avesse paura di tutto, anche di lui e Rick sembrava averlo capito, ma allo stesso tempo voleva concederle la possibilità in quel momento di prendersi tutto lo spazio di cui aveva bisogno: se per lui era difficile, immaginava che per lei lo fosse ancora di più e che stesse solo cercando di assimilare quello che era appena accaduto.

Quando entrarono al loft a Joy bastò guardarli per far spegnere il sorriso sul suo viso, felice che fossero tornati a casa. Rimase davanti a loro qualche istante il tempo di scrutare i volti tesi e appena Kate provò ad avvicinarsi a lei, scappò via salendo in camera. Beckett la raggiunse e si sedette sul bordo del letto in silenzio, accarezzandole i capelli e la schiena.

- Avevi promesso che non sarei dovuta andare con lui. - Le disse Joy tra i singhiozzi.

- Sì, lo avevo fatto. Scusami se non ho potuto mantenere nemmeno questo. Io e Rick abbiamo fatto tutto il possibile e continueremo a farlo.

- Mamma io non voglio andare via. - Si voltò a guardarla vedendo che anche sua madre aveva il volto rigato dalle lacrime.

- Nemmeno noi vogliamo che tu vada via. - Kate lasciò che Joy si appoggiasse a lei e le cinse le spalle con un braccio, stringendola a sé.

- Dove mi porterà? Lontano? - Le chiese mugugnando contro il suo fianco.

- Per ora dovrete rimanere a New York, il dottor Thompson glielo ha imposto, per le tue cure. Non saremo lontani. - Provò a tranquillizzarla ma con scarsi risultati, fin quando non vide apparire Castle sulla porta. Lo guardò sospirando, mentre Joy non si era accorta ancora di lui, non fino a quando non sentì la sua grande mano accarezzarle la schiena. Lasciò Kate per abbracciare lui, che si piegò alla sua altezza per esserle più vicino.

- Ti vado a prendere una delle mie borse così puoi decidere cosa prendere da portare con te, che ne dici? - Le sussurrò dolcemente Rick dandole un bacio sulla fronte e poi asciugandole le guance bagnate dalle lacrime.

- Ora? - Chiese lei stupita. Castle guardò Beckett penando che le avesse detto tutto.

- Joy, Connor verrà domani pomeriggio a prenderti. - Kate si sentì morire dopo aver pronunciato quelle parole, cercando di rimanere impassibile senza far trasparire ancora di più le sue emozioni, mentre sua figlia li guardava entrambi con uno sguardo tra il deluso e l'impaurito non capacitandosi di quella situazione.

- Così presto? Non passeremo insieme nemmeno il giorno del Ringraziamento? Avevamo preso tutto insieme! Papà! - Disse guardando Rick e poi colpendolo come se fosse direttamente colpa sua. Lui abbassò lo sguardo e prese dolcemente i suoi piccoli pugni nelle sue grandi mani, stringendoli dolcemente.

- Mi dispiace Joy, mi dispiace tantissimo. - Non aveva il coraggio di guardarla negli occhi, non voleva farsi vedere, anche lui si stava commuovendo.

- Mi avevate promesso che non mi avrebbe portato via! Me lo avevate promesso!

Né Rick né Kate riuscirono a risponderle. Castle poi le lasciò le mani e si alzò sempre a testa bassa uscendo da lì.

- Ti vado a prendere una borsa.

Joy e Beckett ascoltarono in silenzio i suoi passi e poco dopo lo videro tornare e lasciare sul letto un trolley piuttosto capiente. Per Joy non era la prima volta che faceva i bagagli per andarsene da una casa, però quella volta era diverso. Quella per lei era la sua casa, c'era la sua mamma, la sua vera mamma e c'era Rick che era a tutti gli effetti quello che considerava il suo papà, non Connor, lui non lo sarebbe mai stato. E poi c'erano Alexis e Martha, non voleva lasciare tutto quello e quella valigia, più grande di qualsiasi avesse mai avuto, voleva dire che doveva andare via da lì, portarsi tutta la sua vita dietro, quella vita che era convinta sarebbe continuata lì per sempre.

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