QUARANTAQUATTRO

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- Joy cosa c'è? Stai male? - Rick era rientrato in camera della bambina e l'aveva trovata con le mani a coprirsi le orecchie e la testa tra le ginocchia. Non la vedeva in volto, ma da come sussultava aveva capito che stava piangendo. Le accarezzò la schiena fino a quando non si calmò.

- Tu e Kate non dovete litigare per colpa mia. - Gli disse tirando su con il naso sotto la mascherina, guardandolo con i suoi occhioni verdi, gli stessi occhi di Kate, gli fece male solo pensarlo.

- Non è colpa tua, Joy. - Provò a rassicurarla.

- Sì, invece. Prima tu e Kate eravate amici, ora urlate e vi trattate male. Io non voglio questo. - Rick le asciugò le lacrime con un fazzoletto e poi le prese le mani parlandole dolcemente.

- No, Joy, tu non hai colpa di niente. È vero, io e Kate eravamo amici, ma quello che sta accadendo non è colpa tua, ma delle sue scelte. Kate ha sbagliato, con me ma soprattutto con te. Doveva essere sincera.

- Tu la odi adesso, vero?

- Non la odio, sono solo molto arrabbiato ma soprattutto deluso. Io non voglio che lei ci faccia ancora del male, mi capisci? - Joy annuì.

- Kate ti ha fatto del male?

- Mi fidavo di lei e lei non è stata sincera, mi ha fatto molto male. - Ammise alla bambina.

- Anche io mi fidavo di lei. Pensavo fosse mia amica, invece lei... era la mia mamma e non me lo ha detto... - Gli occhi di Joy tornarono a riempirsi di lacrime. Rick la strinse a se, era proprio quello che voleva evitare.

- Joy, io non voglio tenerti lontano da lei, però non voglio nemmeno che soffri. Dimmi tu cosa vuoi fare, ti prometto che farò tutto quello che vuoi per farti stare bene. - Le sussurrò mentre la cullava per farla calmare. Pensò che forse aveva esagerato, che Joy in qualche modo avesse bisogno di una madre, ora che sapeva chi era. Aveva paura, però, che Kate in qualche modo riuscisse veramente a portarla via e dopo quello che si erano detti se lei avesse ottenuto la custodia di Joy, sicuramente lui non l'avrebbe più rivista.

- Io... non lo so Rick, sono confusa... Io rivorrei tutto come prima, quando eravamo negli Hamptons e stavamo bene. Quando Kate ancora non era la mia mamma...

- Lo vorrei tanto anche io, Joy... Non sai quanto mi piacerebbe che fosse ancora tutto come in quei giorni... - Le sussurrò mentre le dava un bacio tra i capelli, ed era vero, avrebbe tanto voluto che tutto fosse sempre come in quei giorni, quando era tutto più facile, quando lui e Beckett si erano avvicinati tanto quanto non gli sembrava possibile, quando era convinto che lei lo capisse e si fidava di lei. Anche lui avrebbe rivoluto avere quella Kate, quella che si era preoccupata per lui quando aveva finto di annegare in piscina, quella che lo stuzzicava e lo prendeva in giro, quella che lo ascoltava e consolava, quella che aveva baciato e con cui aveva fatto l'amore, quella che aveva dormito abbracciata a lui. Ecco perché era così arrabbiato con lei, perché con le sue menzogne aveva cancellato tutto quello e non la poteva perdonare, nemmeno per questo o forse soprattutto per questo. Pensò che era un vigliacco, che stava usando Joy per punirla per come si era comportato con lui e questo non lo rendeva di certo migliore di lei, ma ogni volta che se la trovava davanti, ogni volta che lei provava a toccarlo, sentiva come un fuoco bruciargli dentro ed era un fuoco fatto di rabbia e di tutto il resto che aveva sempre provato per lei, che ora però non voleva più sentire.

- È complicato Rick... - mormorò Joy

- Lo so piccola. Ma non c'è nessuna fretta. Quando sarai pronta potrai fare quello che vuoi, ok? - Le diede un altro bacio, poi la fece sdraiare nel letto. Era meglio che non si sforzasse troppo ancora.

- Rimani con me? - Gli chiese prendendogli la mano per paura che se ne andasse.

- Certo che rimango con te.

YouthWhere stories live. Discover now