VENTICINQUE

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Aveva guidato fino a New York senza fermarsi, andando ben oltre i limiti consentiti. Aveva fretta di arrivare, pensò che forse sola a casa avrebbe pensato meglio a tutto quello che aveva vissuto in quei giorni. Aveva istaurato un rapporto molto stretto con Joy, aveva potuto prendersi cura di lei e tutto quello che era accaduto era molto di più di quanto avesse potuto sperare. L'aveva vista felice, serena e molto più espansiva di quanto era i prima giorni. Ripensò agli incubi che aveva avuto quella notte e si appuntò di indagare più a fondo su Ethan appena tornata al distretto, anzi prese il telefono e mandò un messaggio a Ryan. Voleva che trovasse tutto ma proprio tutto su quell'uomo, ricominciando a cercare da capo se fosse stato necessario.

Poi c'era Castle. Le sembrò di sentire ancora il suo profumo addosso. Non era un profumo normale, che avrebbe potuto comprare in profumeria: era il profumo della sua pelle, mischiato con quel eau de perfume ricercato e fuori dal comune che su di lui era perfetto ma che su nessun altro avrebbe avuto lo stesso effetto. Aveva fatto esattamente l'ultima cosa che avrebbe dovuto fare, aveva lasciato che lui entrasse dentro di lei, molto più in profondo di quanto potesse essere un semplice discorso fisico. Le sue mani l'avevano toccata nei punti più reconditi del suo essere e lei, rigida ed inflessibile, si sentiva argilla sotto le dita di lui.

Avrebbe voluto chiamare Lanie, parlarle, sfogarsi, raccontarle quello che era accaduto, ma poi preferì rimanere sola, non avrebbe sopportati i suoi sacrosanti "te l'avevo detto". Non era più questione di decidere cosa avrebbe fatto, ma solo di quando e come. Ormai non era più rimandabile. Lo doveva prima di tutto a Joy, ma anche a Castle e a se stessa. Ripensava allo sguardo di Rick a tutte quelle parole dette e sussurrate e si sentiva terribilmente in colpa anche con lui per avergli mentito, per non essere stata sincera, per aver creato anche a lui delle illusioni che si sarebbero potute distruggere non appena avesse saputo la verità. Ma più di tutti c'era Joy. Non sapeva spiegare perché, non c'era una risposta razionalmente valida a come si fosse legata a lei che non è mai stata una persona troppo amante (e amata) dai bambini, forse perché li aveva sempre tenuti a distanza per non ricordare. Forse era vero che c'era un filo invisibile che le legava, che lo aveva percepito anche lei, ma quello che aveva vissuto in quei giorni con sua figlia l'aveva portata ad un punto che era perfettamente consapevole di non poter più fare un passo indietro e che continuare così non era possibile. Avrebbe corso il rischio di farsi odiare, da entrambi, lo sapeva. Aveva ragione Lanie che le diceva che doveva dire tutto subito, che dopo sarebbe stato peggio, per tutti. Era stata egoista, ancora una volta ma ora sapeva di dover essere pronta ad accettare le conseguenze delle scelte fatte non solo nelle ultime settimane, ma anche di dieci anni prima.

Mentre era sola sul letto di casa assediata da afa e pensieri il bip del cellulare le annunciò l'arrivo di un messaggio. Pensò fosse Ryan che le voleva dire qualcosa delle indagini invece non era così. Rimase a guardare la foto sullo schermo pensando che in fondo lì c'era solo tutto quello che voleva.

Joy lo trovò ancora in quella che era stata la camera di Kate, seduto sul letto. La bambina non ci mise molto a capire cosa era accaduto e questa volta lo scrittore non fu molto bravo a nascondere i suoi sentimenti.

- Si è arrabbiata con te? - Gli chiese Joy sedendosi vicino a lui.

- Eh?

- Kate, l'hai fatta arrabbiare? Per questo è andata via? - Spostò lo sguardo sul comodino vuoto, senza il libro che abitualmente leggeva la sera, e alla sedia in fondo alla stanza senza i suoi pareo appoggiati.

- No, l'hanno... chiamata... l'hanno chiamata dal distretto, un'emergenza. È dovuta andare via subito. Sai, Beckett è la più brava, quando ci sono i casi difficili chiamano sempre lei.

- Per questo è venuta lei per Ethan e Lauren?

- Sì... e poi perché io dovevo trovare te. Era destino! - Le rispose con un sorriso sincero abbracciandola.

YouthWhere stories live. Discover now