CINQUE

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- Buongiorno Joy! Grazie di avermi fatto dormire con te questa notte!

La piccola si era appena svegliata, si stropicciava gli occhi stupita di trovarsi ancora abbracciata a Rick che la guardò sorridendole.

- Sei rimasto qui tutta la notte? - Le chiese per esserne certa.

- Sì, ti avevo detto che avevo bisogno di qualcuno che mi facesse compagnia per dormire ed Alexis ormai è troppo grande e non vuole più.

- Nemmeno io sono una bambina piccola. So perché lo hai fatto.

- Uhm? Perché l'ho fatto? - Gli chiese interessato al suo punto di vista.

- Perché ieri sera ero spaventata e piangevo. - Disse Joy sicura.

- Questa potrebbe essere una buona motivazione. Ti è dispiaciuto?

- No. È stato bello. Grazie.

- Quando vuoi Joy! - Rick si alzò, lasciandola sola nel lettone, ma la bambina subito si tirò su guardandolo attenta.

- Credo che tra poco dovrei andare a scuola. Mi accompagni tu?

- Oggi niente scuola, Joy. Dobbiamo andare dal tuo medico, mi deve spiegare un po' di cose, poi dobbiamo passare a salutare la detective Beckett e chiederle se possiamo andare nella tua vecchia casa a prendere le tue cose, ricordi?

- È un problema se non vado a scuola? - Si informò preoccupata.

- No, JJ, vedrai che se per un paio di giorni salti la scuola non succede nulla, parlerò io con le tue insegnanti e se rimarrai indietro sono sicuro che Alexis ti aiuterà volentieri, lei è molto brava.

Rick scese a preparare la colazione dopo essere stato a salutare anche Alexis che si stava preparando per andare a scuola. Vide il suo cellulare sul tavolo della cucina e appena acceso il display notò due chiamate di Beckett della sera precedente e la richiamò immediatamente.

- Beckett! - Rispose la detective che probabilmente non aveva notato chi la stava chiamando.

- Ciao Detective, sono Castle, è successo qualcosa?

- Ciao Castle, no, nulla, volevo solo sapere come stavi... cioè, come stava Joy e come andavano le cose.

- Bene, solo ieri sera ha avuto degli incubi e sono rimasto a dormire con lei, per questo non ti ho risposto. - Si giustificò lui.

- Non ti preoccupare, Castle...

- Senti Beckett, ti dispiace se passiamo al distretto dopo? Io dovrei prendere delle cose per Joy a casa degli Austin e...

- Certo, Castle, vi accompagno io, sarà un piacere rivedere Joy.

- Non è solo questo. Ieri sera mi ha detto di aver visto due uomini a casa. Credo che lei abbia assistito all'omicidio di Ethan e Lauren e che ricordi di più di quello che ha detto.

- Sì, lo penso anche io.

- Non vorrei però farla sottoporre ad un interrogatorio al distretto, capisci cosa voglio dire? Non voglio che si stessi ancora di più.

- Sì, Castle. Ne parlo con Montgomery e vediamo cosa possiamo fare. A dopo allora.

- A dopo Beckett.

Castle aveva preparato una delle sue solite colazioni speciali. C'era tutto quello si poteva volere: uova, bacon, pane tostato, pancakes, muffin, biscotti, latte, tè cereali... non sapeva cosa mangiasse Joy alla mattina così aveva fatto di tutto, per non sbagliare.

- Quanti siamo a colazione oggi papà? - Chiese Alexis scendendo già pronta con il suo zaino.

- Direi quattro. - Rispose osservando la tavola.

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