L'ulima volta che la vidi

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<<Evelin le disse che cos'era a turbarla in quel modo, Susan?>> le domandò Ryan.
<<Non ne ebbe il tempo. Perché durante quell'ultima conversazione, la situazione degenerò. Io insistetti nel chiederle chi...o che cosa fosse a spaventarla così tanto, e non ebbi la pazienza di ascoltarla davvero. Il fatto è che alla fine, dopo tutti questi anni, ho dovuto accettare la realtà: io odiavo suo marito.>>
<<Che cosa intende dire?>>
<<Litigammo, quella sera. Quando Evelin venne da me per parlare. In un certo senso, la incolpai di tutto. Della situazione che stava vivendo. Non le diedi la possibilità di spiegarmi davvero cosa stesse succedendo, perché quando lei mi disse che si era innamorata di un altro uomo, che non era suo marito, e che la storia andava avanti da tempo, io pensai soltanto a giudicarla. Nonostante Walter non mi piacesse, pensavo soltanto a giudicarla. Ritenevo che si stesse comportando in modo frivolo, infantile, stupido. Come una viziata. Temo che una parte di me, allora, fosse in un certo senso invidiosa di tutto il suo successo. Così non la ascoltai.>>
<<Quindi Evelin aveva una relazione con un'altra persona? Una storia che andava avanti da prima del divorzio?>>
<<Esatto.>>
<<Che cosa accadde in seguito?>>
<<Io e lei litigammo, come stavo dicendo. Litigammo in modo acceso, tanto che mio marito dovette separarci. Ricordi, Harrison?>>
Lui annuì e lei proseguì con il racconto.
<<La accusai di essere un'immatura, una stupida. La accusai con... sì, con cattiveria, forse. Credo di poter dire di aver maturato dentro di me una serie di emozioni negative nei suoi riguardi, all'epoca. Perché lei era una ballerina famosa in tutto il mondo, mentre io ero un'attrice di seconda categoria, priva di alcun talento. Ora non c'è giorno che non mi penta di come sono stata con lei, ma è tardi.>>
<<Tesoro, non...>> la interruppe il marito.
<<No, Harrison. È la verità. Ed è giusto che per una volta venga alla luce.>>

<<E poi?>>

Susan sospirò. Si alzò. Camminò lentamente verso il ciglio della piscina e fissò il proprio riflesso nell'acqua. Ryan le era accanto.

<<"Perché devi essere così con me?" mi chiese mia sorella quella sera, tra le lacrime. Sì, furono proprio queste le sue parole. Proprio queste.>>

<<Che cosa le rispose, Susan?>> domandò Ryan, sottovoce.

La donna scosse la testa, piano, come se quel semplice movimento le stesse costando una fatica enorme. I suoi occhi erano lucidi. Carichi di lacrime pronte a cadere.

<<Non le risposi nulla. Lei se ne andò, e quella fu l'ultima volta che la vidi.>>

La ballerinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora