42. Al crepuscolo

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LUNA

Non ho idea di cosa mi stia succedendo.

Non è vero, so benissimo cosa sta succedendo.

Non so perché però continuo a sentirmi così. Bugiarda, ancora.

Il problema è che di Cristian Belgiovine, nella mia vita, ce n'è stato uno e basta. E mi è anche avanzato. Le cotte come le sue sono un casino. Non è amore, è un cataclisma.

E i cataclismi sono un bel problema. Anche perché una volta passati, il disastro che si lasciano alle spalle, poi non te lo scordi più. Se tanto devono distruggere tutto, tanto vale schivarle. E io ricerco equilibrio, sempre in bilico sulla confusione della vita.

Le catastrofi però ti buttano fuori fase ed è quello che tento di evitare da anni.

Ti vengo a prendere all'aereoporto.

Questo è stato il messaggio di risposta di Edo. Se non sapessi che la sua cripticità è parte integrante del suo essere, sarei andata in paranoia.

Gli avevo solo chiesto perché mai, dieci anni fa, ha chiesto a Ludovica di sputtanarlo volutamente sui social l'ultimo giorno di scuola. E mentirmi. O almeno omettermelo. Insomma, non sono affari miei, ma da come lo ha insinuato Ludo, la regina delle insinuazioni, so che non è così.

E la cosa mi sta confondendo.

Io gli ho chiesto un chiarimento e lui mi ha risposto così. Mi viene a prendere all'aeroporto domenica.

Brutto segno.

A Edo non piace parlare al telefono, lo so. Ma mi sembra un brutto segno comunque.

Beh, tanto è una roba successa dieci anni fa, ormai di acqua sotto i ponti ne è passata fin troppa. Ma anche quello mi manda fuori fase. Tutta la mia vita è sbilanciata adesso, pendente. Oscilla da un lato e dall'altro.

«Non capisco perché mi stai evitando.»

Ecco, d'acqua sotto i ponti, con Cristian, non ne è passata abbastanza.

Abbandono l'ultimo tappetino nell'angolo del patio e mi sollevo. I partecipanti si sono tutti allontanati, per dirigersi verso il tavolo dove consumiamo la cena. Tutti tranne lui.

«Non...»

Le assi scricchiolano. Cris mi sbarra la strada. «Non dirmi che non lo stai facendo, Luna de Angelis, perché non ti credo. Nemmeno un po'.»

Intreccio le dita, sollevo le mani e me le porto davanti al viso, nascondendomi dietro. «Non è così semplice, Cris.»

«Ti ho detto che ti avrei aiutata come tu stai aiutando me.»

«Sì, lo hai fatto.»

«E mi pare anche di averti detto che lo sto facendo perché voglio, non perché devo. So che non chiedi mai, so che è una cosa su cui devi lavorare, ma io ci sono. Perché da quando te l'ho detto stai scappando?»

Respiro adagio, mi concentro sul sentore di gomma e sudore che è rimasto sulle mie mani, dietro cui mi sto nascondendo, come una bimba capricciosa.

Non trovo una risposta adeguata. Mentire è fuori questione con lui.

«Non riesci nemmeno a guardarmi negli occhi, Lu.»

«Non è esattamente vero...» Il fiato mi scalda i polsi, le mani appiccicose mi pesano sul naso e le palpebre calate, ma non ho il coraggio di guardarlo.

«Farlo solo durante le lezioni di yoga è sleale.»

«No, è professionale.»

«Dimmi cos'è cambiato da domenica.»

Tutti i Colori del CieloWhere stories live. Discover now