2. Pastelli

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CRIS

Ha una bretella penzoloni, ciocche di capelli colorati le sventolano sulle labbra, complice la corrente che filtra dalla porta d'entrata del liceo.

E io sono un coglione.

Perché quelle labbra hanno qualcosa di strano e non riesco a smettere di guardarle.

«Oh!»

Qualcosa mi colpisce la nuca. Scatto, colto in flagrante. Mio cugino, Edo, mi fissa con un ghigno lievissimo, appena accennato. Uno di quelli che tutti si perdono se non sai come riconoscerlo.

Luna blatera qualcosa che non colgo e poi spintona Edoardo, in modo giocoso, prima di salutarci e correre via per il corridoio del liceo.

E ora so che, nonostante i cinque anni e le sette sezioni, quel culo lo riconoscerei tra mille.

Cazzo.

«È una tipa strana.» Mio cugino stira le labbra.

Quel suo sorriso mi cazzotta lo stomaco.

«Ti piace?» Mi scappa, me ne pento. Ma il cazzotto fa troppo male.

«Chi, Luna?»

«Sì, chi altro!»

«Certo.» Scuote la testa, pensieroso. «È una forte.»

Non ha capito cosa gli ho chiesto davvero. Ma la campanella suona. Devo sbrigarmi a tornare al piano superiore, in classe. Le seconde le hanno messe lontano da tutto in questo buco di scuola.

Faccio per andarmene, ma poi ci ripenso. Forse è colpa di quei colori pastello scoloriti o dell'occhiolino complice che le ho visto rivolgere a mio cugino. Quanta intimità c'è tra di loro?

Qualsiasi cosa sia, mi vince.

«Edo?»

Lui si volta, sulla soglia della sua aula. Alcuni ragazzi lo superarono strusciando i piedi per terra, peggio di carcerati.

«Che?»

«No, nulla.»

Sono un cretino. Tutto qui.

Luna è più grande di me, ha la stessa età di mio cugino.

Le ragazze non si filano quelli più piccoli, anche se c'è solo un anno di differenza. È una legge scritta. Dicono che siamo senza esperienza, dei bambini a cui si rizza subito.

Cazzate. È perché questa cretinata d'adolescenza le ha convinte che sia da sfigate uscire con quelli che ancora provano emozioni e arrossiscono. Quelli che si emozionano perché cazzo c'è una prima volta per tutti.

Ma lei non sembra una a cui frega di 'ste stronzate.

«Cris?» Mio cugino ancora mi fissa, in attesa.

Non me ne sono accorto. Mi si è inceppato il cervello. Cretino alla massima potenza proprio.

«Guarda che io non me la filo, non è il mio tipo.»

«Ma che vai a pensare!» Lo liquido.

Ma non faccio incrociare i nostri sguardi, invece scappo alla svelta tra la marea di ritardatari. Edo ha sempre avuto un dono per capire quando dico cazzate.

E questa, questa è una cazzata gigantesca.

Chi cazzo se l'è più tolta dalla testa Luna.

Tutti i Colori del CieloWhere stories live. Discover now