20. Iridi scure

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CRIS POV

C'è qualcosa che non va. Non so bene come spiegarlo o articolare il pensiero, ma lo vedo dipinto nei suoi occhi. Non che lo dia a vedere, né che lo mostri, ma c'è. Un granellino di sale nella sabbia, un bruscolo al margine dell'istantanea.

Qualcosa di così fuori luogo che ora che l'ho visto, non faccio altro che ricercarlo.

Era una tristezza strana, abissale, sprofondante. Non credo che Luna la potesse provare. E il solo pensarlo mi fa star male.

Agata ha sempre detto che sono troppo empatico. Non posso che darle ragione, perché il groppo in gola che sento mi fa soffocare, eppure non ho mangiato niente che possa essersi incastrato nell'esofago.

Siamo solo io ed Edo, spalla a spalla, beviamo succhi da bicchieri di carta; la finestra dietro di noi getta le nostre ombre sul parquet sotto i nostri piedi.

«Luna sta bene?»

Mi pento appena lo dico, perché forse ho rivelato troppo. Non mi volto, perché Edo mi sa leggere a puntino e adesso non ho idea di quanto potrebbe decifrare.

Fa un respiro, il suo braccio sfiora il mio, ma per il resto la voce gli esce bassa e composta, enigmatica, come sempre.

«Ha sofferto tanto quando sua madre è morta.»

Non so molto, perché all'epoca non la conoscevo ancora. Ma Edo ogni tanto mi racconta di quando accompagna Luna al cimitero a portare i fiori. Li raccolgono ovunque, basta che siano più variopinti e misti possibile.

La cosa mi è sempre parsa strana e fuoriluogo. Per fare bella figura, i mazzi di fiori deve comporli un fioraio.

«Forse è una sofferenza che non se ne andrà mai...» continua Edo, con una cadenza intima e affranta che mi fa capire che anche se non lo dimostra quasi mai, i sentimenti li ha, magari anche troppo.

Il groppo in gola mi fa sentire in colpa adesso, perché brucia, ma di qualcosa che ricorda l'invidia e la gelosia. Perché Edo e Luna hanno un rapporto che non so definire, è complesso, ma di quella complessità aggrovigliata che è composta di tanti momenti condivisi e vissuti insieme. Sono complici, affiatati e non ho idea di cosa provano l'uno per l'altra.

Forse sono uno sciocco, perso nella mia spavalderia, non ho notato che Luna ha il cuore riempito da qualcun altro. Forse proprio da mio cugino.

Non ci posso pensare, mi da la nausea il solo pensiero.

Il rendermi conto che la nausea sia data da una gelosia, piuttosto che dalla sofferenza che sta provando Luna, mi fa sentire ancora peggio.

Sono un essere umano mediocre e schifoso. Complimenti.

E mentre sono intento in questo groviglio di emozioni, il telefono di Edo squilla. La notifica di un messaggio. Lui lo solleva e tiene lo schermo basso, leggendo il contenuto del messaggio inviato.

«Non mi è piaciuto farlo, Edo. Ma adesso siamo pari. Non rivelerò il tuo segreto, se tu mi permetterai di rivelare a Luna che non è davvero colpa mia. L'ho persa tanto tempo fa, ma vorrei comunque avere una speranza di rimanerle amica.»

Ho un capogiro. Il mittente è Ludovica Eva Vittoria. Ho ingoiato la ghiaia e il mio corpo si è riempito di pietre. Continuo a leggere il nuovo messaggio appena arrivato.

«Adesso mi odia per quello che crede che ho scritto sui social su di te. Quando sei stato tu a volerlo. Non le dirò perché me l'hai chiesto, ma le confesserò che non è colpa mia. Volevo solo fartelo sapere. Ah. E mi devi anche un telefono nuovo.»

Edo non emette un singolo suono, bensì blocca lo schermo e fa sprofondare il telefono nella tasca.

Sa che l'ho letto. Lo sa benissimo, ero al suo fianco.

Non voglio pormi quella domanda, non voglio ricevere la risposta che mi aspetto, perché non sono in grado di affrontarla.

Ma è Edo a rompere l'attesa, lui che le parole le centellinea. Avrei voluto se le tenesse per sé questa volta.

«Se tu non lo dicessi a Luna te ne sarei grato.»

E allora mi accendo come un fiammifero, incapace di soprassedere all'incuranza delle sue omissioni.

«Ha sbeffeggiato Ludovica davanti a tutti perché ti aveva sputtanato sui social.»

«Lo so.»

«Non si è fregata dell'intera scuola che la guardava, è salita sul muricciolo davanti a tutti e le ha gridato omofobo. È stata violenta. Una cosa che non le ho mai visto essere.»

«Lo so.»

«E non le hai detto che sei stato tu a chiedere a Ludo di farlo?»

«No.»

Mi pizzicano le mani, provo a frenarmi. Non ho mai parlato così a mio cugino, mai.

«Si è sentita in colpa per come si è comportata, perché aveva ferito la ex migliore amica per difendere il tuo onore. E io le ho anche detto di fregarsene. E tu adesso mi vieni a dire che non l'hai messa al corrente che era tutta una cosa voluta?»

Ho alzato troppo il tono, ma il gioco a cui tutti sono stati coinvolti, e che li vedono a ridere e sbracciarsi in mezzo alla sala sul tappeto ti twister, mi permette di rimanere non udito. Se non da Edo.

«È meglio che sia così.»

«Meglio? Stai scherzando?» Impugno la rabbia e mi volto verso di lui per fronteggiarlo. Non può prendersi gioco di lei in quel modo, oh no.

Ma mi trovo di fronte uno sguardo scuro e adombrato, gli zigomi prominenti velati da ombre che gravano come pesi invisibili. Svetta impassibile come suo solito, ma c'è qualcosa di nuovo anche in lui quest'oggi.

Qualcosa che avrei preferito non vedere mai.

«Ti prego, Cris, non dirglielo» sussurra, affranto da un carico logorante.

Edo non prega mai.

Mio cugino è uno stoico che ha storielle da una notte e via, anche se da quasi un anno non lo sento nominare nessuno. L'ho visto poco prima scambiarsi sguardi intensi con Cosimo, un'altra volta, davanti a tutti. Adesso siamo tutti al corrente del loro flirt. I due si sono avvicinati alla festa in piscina, proprio quando io e Luna abbiamo attirato l'attenzione su di noi, per spostare i pettegolezzi lontano dall'orientamento sessuale di Edo.

Non può essere un caso.

Ha costretto Ludovica a rivelare che è attratto sia da uomini che da donne sui social. Un coming out forzato e deciso a tavolino, che lei non voleva compiere per lui. E lo ha fatto dopo che lui le ha dato due di picche.

Edo sposta lo sguardo su qualcosa, ne seguo la traiettoria.

Sta fissando Luna e qualcosa gli riempie le iridi scure.

Mi chiedo se sia la stessa cosa che riempie le mie.

Tutti i Colori del CieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora