Appoggio la testa all'indietro sul sedile e chiudo gli occhi.
La giornata non è iniziata per niente bene.

"Micol", mi chiama dolcemente il ragazzo al mio fianco.
Mi costringo ad aprire gli occhi e li incastro ai suoi, così apprensivi e preoccupati, e sento il cuore battere con forza contro la gabbia toracica.
"Mi dispiace. Non so cosa gli sia preso"
"Non sei la responsabile del suo umore e non devi scusarti al posto suo. Ora andiamo, stanno per iniziare le lezioni"

Mi dà un colpetto sul ginocchio ed esce dalla macchina, venendomi ad aprire.
"Grazie. Ci vediamo in giro", mormoro stringendo la cinghia della borsa sulla spalla e mi avvio verso il grande edificio.
"Micol!", mi chiama, anzi urla quando sto per aprire la porta di vetro.
Mi giro a sentire cosa vuole dirmi.
È appoggiato con nonchalance alla sua Mercedes e sembra un dio greco.

"Ricordati di sorridere"
Inevitabilmente, sorrido ed entro.

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Le apparenze prima di tutto.
Nonostante sia incazzata nera con Luke e lui altrettanto -come se gli avessi fatto chissà quale torto- all'ora di pranzo facciamo la fila per prendere qualcosa da mangiare, mano nella mano, e ci sediamo al nostro tavolo.
Facciamo tutte quelle sciocchezze che dovrebbero fare gli innamorati.

Gli altri non fanno caso a noi, la scintilla di interesse si è spenta dopo che hanno visto che stavamo insieme da qualche settimana e, a parte qualche sporadico mormorio da parte di ragazze mentre camminiamo per i corridoi, l'attenzione è stata spostata sull'ultimo tradimento, sull'ultima coppia nata e sulla partita del weekend della squadra di football.

Sposto il cibo nel piatto, aspettandomi che esca fuori un piccolo mostriciattolo o qualcosa di anormale, e alla fine bevo un sorso d'acqua.
Mi è passato l'appetito.

"Guai in paradiso?", scherza Calum bevendo dalla lattina della Coca Cola.

Non siamo in paradiso, vorrei rispondergli, ma mi limito ad alzare un sopracciglio e ad appoggiare la schiena sulla sedia di plastica blu.

"Chiudi il becco, Cal", gli intima Luke a denti stretti.

Come si dice, il suggerimento gli entra in un orecchio e gli esce dall'altro, infatti continua a parlare.
"Secondo me dovreste scopare di più. Credo che risolvereste molti problemi e non avreste queste facce da funerale"

Alzo gli occhi al cielo, in parte infastidita dalla sua superficialità, in parte divertita per la serietà con cui ha pronunciato quelle parole.
É l'unico che riesca a rimanere impassibile anche quando spara delle cazzate.

"Grazie per il consiglio, amico, sul serio", dice sarcastico il ragazzo al mio fianco.
"C'è tensione sessuale repressa tra voi due. Siete come due calamite di poli opposti: vi attraete a vicenda"
"Hai finito?"

Mi mette a disagio parlare della mia vita sessuale inesistente.

È come se ritornassi indietro di anni, quando al liceo eravamo obbligati a seguire le lezioni di educazione sessuale.

Rabbrividisco al ricordo delle parole scritte a caratteri cubitali sulla lavagna: SESSO PROTETTO, SESSUALMENTE ATTIVO, ORIENTAMENTO SESSUALE e disegnini esplicativi.

"Sei tu a dover scopare e lasciare i manuali di psicologia nell'armadietto, Cal, non noi"
La conversazione finisce così e un po' dell'irritazione che provavo è svanita.

Volgo lo sguardo agli altri tavoli e noto che a qualche metro di distanza Aaron mi sta fissando.
Mi saluta con la mano e fa un sorriso capace di illuminare l'intera città, se solo potesse.
Poi parla con una ragazza bionda seduta di fronte a sé, con più seno di quanto sia naturale averne.

Mi sento stringere il ginocchio da sotto il tavolo e guardo Luke che, con occhi freddi, tanto diversi dal solito, mi ammonisce in silenzio.

La rabbia rimonta con più violenza dentro di me perché sono stufa del suo comportamento iper geloso e annuncio che vado in biblioteca ad aspettare la fine della pausa pranzo.

Se fossi sola con lui gli urlerei che è solo un bambino viziato, geloso di ciò che considera suo.
Peccato che io non lo sono.

Me ne vado buttando il contenuto del vassoio nella spazzatura, mordendomi la lingua perché, come ho già detto, le apparenze prima di tutto.

It's Hi or Hey?

Scusate per l'attesa!
Mi sono dedicata di più all'altra storia e ho un po' trascurato questa.

È un capitolo piuttosto corto ed è una mezza schifezza, chiedo perdono.

Luke è sempre più geloso e non riesce a comportarsi da umano normale.
E vabbè, lo amiamo lo stesso, no?

Commentate e votate, se vi va.

Al prossimo capitolo
Marty

Flaws || Luke HemmingsTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon