Vapor

4.8K 240 52
                                    

Oggi è il turno di _Lukesbabygirl_ . Mentre voi leggete vado ad ascoltare Love You Goodbye e vado a deprimermi. Buona lettura.

Non ti rendi conto di quanto sia bello vivere fino a quando non sei sospeso per aria a migliaia di chilometri da terra.

E non puoi urlare alle hostess di scendere perché sfoderano il loro kit anti panico costituito da una siringa con un liquido poco raccomandabile al suo interno e te lo iniettano nel braccio.

Lo ha capito il signore dietro il mio sedile e ora ne sta pagando le conseguenze dormendo con la guancia schiacciata al finestrino.
Si sveglierà con il torcicollo, ma almeno ha smesso di agitarsi tanto e aprirà gli occhi una volta arrivati a Sydney.

Mancano 6 ore. Sei ore in cui non fare niente perché oggettivamente non puoi fare niente, a parte guardare le nuvole; sei ore in cui Luke continuerà a sonnecchiare con la testa appoggiata alla mia spalla e mi stringerà la mano ogni volta che ne sentirà il bisogno; sei ore in cui mi tormenterò per lo strascico di conversazione che ho origliato ieri sera dopo cena.

Odio essere all'oscuro di qualcosa. Mi fa sentire come una marionetta nelle mani di un bravo burattinaio.

"Non so che farò dopo, dipende da come andrà con Micol. Spero non finisca con una tragedia"

Le parole di Luke mi rimbombano nelle orecchie e provo di tutto per scacciarle. Ciò che mi ha fatto stare male, se così posso dire, è stato il fatto che sembrava molto convinto che sarebbe finita tra di noi. Ha pronunciato l'ultima frase senza il minimo dispiacere, come se fosse rassegnato, e mi ha anche infastidito.

Cavolo, non dico che staremo insieme per sempre, siamo ancora giovani e ne abbiamo di tempo per sbagliare e per fare nuove esperienze, ma una piccola parte di me spera che rimanga tutto uguale al presente perché sto veramente bene con lui.

Mi capisce senza che dica niente e mi fa sentire protetta, cosa che non mi capitava da moltissimo tempo, persino da prima di John.

Luke strofina la testa sul mio braccio, mi distoglie dai pensieri abbastanza  pessimistici e mi riserva un sorriso assonnato.

"Non sei stanca?"
"Sono tutto tranne che stanca"
"Cosa c'è?", indaga stiracchiando le braccia sopra la testa.

Non mi sfugge lo sguardo della donna nella fila opposta dell'aereo che si posa sulla porzione di pelle del ragazzo in cui si è alzata la maglietta. Scuoto la testa, ormai abituata alle attenzioni che riceve da donne mature e sistemo i capelli dietro le orecchie.

"Non vedo l'ora di arrivare, sono diventata tutt'uno con il sedile", invento una scusa plausibile e vera perché sul serio il mio sedere ha la stessa forma del sedile, e Luke mi rivolge un'occhiata inquisitrice.
"Sicura?"
"Com'è vero che quella signora ti sta fissando da quando siamo saliti sull'aereo", indico con un cenno della testa la donna in questione una fila davanti a noi. Questa si accorge di essere stata presa in causa e si copre il volto con una rivista.

Il ragazzo ridacchia e mi stringe di nuovo la mano, mettendosi comodo. Non mi è ancora chiaro come sia possibile, dato che le sue gambe chilometriche non ci stanno nell'angusto spazio, ma sembra stare bene. Beato lui e il suo spirito di adattamento alle situazioni critiche.

"Voglio avvisarti prima che sia troppo tardi: mia madre è un po' iperprotettiva e ti farà un sacco di domande"
"Wow, tu sì che sai come tranquillizzare qualcuno", ribatto sarcasticamente.

A dir la verità lo sospettavo, Liz lo chiami una volta al giorno su Skype e parlano per più di un'ora.

Una volta per sbaglio mi sono trovata in camera con lui mentre la chiamata era appena iniziata e sono riuscita ad esentarmi dalle numerose domande grazie all'intervento provvidenziale di mia madre. Aveva bisogno di un parere sulle nuove tende in soggiorno e mi ha portato a casa.

Flaws || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora