Imagination

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Venerdì Calum lascia la sua valigia all'entrata e si guarda intorno per vedere se ha dimenticato qualcosa.
Lo fa solo perché vuole ritardare il ritorno al suo appartamento, ne sono sicura.

"Hai preso tutto?"
Luke rientra in casa, dato che aveva aiutato l'amico a caricare la sua roba nella macchina, e lo guarda in attesa di una risposta.
"Sì, ho preso tutto"
Sorride e mi saluta con la mano prima di uscire.

Sarà che non sono abituata a questi 'arrivederci' così sbrigativi, ma gli salto sulla schiena e lo abbraccio, aggrappandomi saldamente per paura di cadere.

Luke a momenti mi incenerisce con il suo sguardo; è quasi divertente vederlo alle prese con la gelosia, questo dimostra che non sono l'unica a soffrirne.

Gli faccio la linguaccia perché non succede niente se saluto un amico con trasporto e Calum si lamenta della presa da scimmia che ho assunto per non arrivare a terra.
"Guarda che così non ci arrivo più a casa"

Scendo dalla sua schiena e noto il grande sorriso del moro e, forse forse, un accenno di occhi umidi.

Si aspettava veramente che potesse bastarmi un semplice gesto della mano?

"Fa' attenzione ora che vivrai da solo. Non mettere nel microonde qualsiasi cosa ti capiti sotto mano, evita di mangiare quelle schifezze che compri e separa i calzini rossi dal bucato bianco. Non vorrai mica essere chiamato Columna, vero?"

Sbuffa e alza gli occhi al cielo con il sorriso sulle labbra.
"Sembri mia madre, anzi sei peggio. Ho già vissuto da solo se non ti ricordi e so cosa c'è da fare e cosa bisogna evitare"
"Beh non mi sembra proprio perché per tutto il tempo che sei stato qui ne hai combinate di tutti i colori nel vero senso della parola. A proposito di colori, bella la tua maglietta verde! Com'era prima, blu?", lo prendo in giro.
"Non è per me fare la donna di casa"
"Mi hai tolto le parole di bocca"

Luke carica la sua valigia sui sedili posteriori e mi affianca, cingendo il fianco destro con un braccio.

"Non vorrei togliere del tempo prezioso alle vostre attività extra, vedo già che qualcuno si è risvegliato lì sotto, vero Luke?"
Ridacchio e il ragazzo mi stringe il fianco, provocando solletico.

Calum va avanti senza permettere all'amico di rispondere.
"Quindi vado via. Ci si vede a scuola e fate attenzione, mi raccomando"

Fa l'occhiolino mentre entra in macchina e fa retromarcia salutandoci con la mano per l'ultima volta.
Io e Luke aspettiamo fino a quando non scompare nel traffico pomeridiano e rientriamo a casa.

Sembra vuota senza il moro stravaccato sul divano con una busta di patatine al suo fianco e una bibita gassata sul tavolino.
Luke sorride e "sembra vuota anche se se n'è andato pochi minuti fa", dice.

"Hai intenzione di piangere?", Alzo un sopracciglio e lo prendo in giro.
"Prepara i fazzoletti, sto per aprire le dighe" e fa tremare il mento per finta.

Rido e vado in cucina a preparare la cena.
"Hai preferenze su cosa vuoi mangiare?"
"Stupiscimi"
Si siede al bancone e appoggia il mento al pugno chiuso.

"Vuoi vedere come si cucina, così potrai farlo da solo per me?"
"Nah, voglio vederti all'opera. Io non so cucinare"
"Non è così. Su alzati, ti insegno le cose basilari"

Prendo un grembiule bianco con i cuori rosa e glielo lego sui fianchi per evitare che si macchi e mi dia la colpa.
Già prevedo la tragedia che metterà in atto se i suoi jeans neri verranno sporcati.

"Prendi le carote e le zucchine nel frigo. E anche il pollo"

Esegue i miei ordini e in un'ora abbondante ha imparato come pelare le verdure e far rosolare la carne.
Sono fiera del mio cuoco provetto.

Flaws || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora