One of Those Nights

7.8K 398 119
                                    

"Giuro che se mi sfiori il sedere un'altra volta ti castro seduta stante" gli sussurro all'orecchio.
"Vado a prendere qualcosa da bere, piccola. Vuoi qualcosa?"
"Sì, un bicchiere di un alcolico forte, luce dei miei occhi"
Se ne va sorridendo e scuotendo la testa, non prima di avermi palpato un'ultima volta.
Che razza di pervertito.

La situazione è questa: siamo alla festa in casa di uno dei numerosissimi amici di Hemmings; sono circondata da ragazzi ubriachi che non fanno altro che ridere e ragazze altrettanto sbronze appollaiate sulle loro gambe che mi lanciano occhiatacce.
Le ho chiamate le Soldatesse Degli Sguardi Di Fuoco.

Non hanno preso proprio bene il fatto che io sia la nuova fiamma del loro beniamino, ma spero che tra un po' se ne facciano una ragione.

Il giorno peggiore, fino ad ora, è stato lunedì: dopo uno stressante weekend in cui ho ricevuto un trilione di messaggi da Luke per essere informata sulla sua vita e qualche messaggio con minacce di morte non troppo velate da parte delle sue fans, come lui stesso le definisce, ho trovato il suo pick-up parcheggiato davanti casa.

Pensavo che si fosse dimenticato di ciò che mi aveva detto sulla spiaggia ed ero pronta a chiamare una mia compagna di corso che sarebbe passata davanti al mio appartamento per andare al campus.

E invece no! Lui era lì, con un paio di occhiali da sole e un ampio sorriso, corredato da fossette, che aspettava me.
Ho imprecato mentalmente e ho assunto un'aria infastidita.

"Buongiorno mio splendido fiorellino! Com'è andato il fine settimana senza il tuo amato fidanzato?"
"Alla grande: ho progettato almeno 37 nuovi modi per ucciderti con dolcezza.
Il mio preferito è accoltellarti ripetutamente con un coltello da cucina ricoperto da glassa al cioccolato. Però sono ancora indecisa sul tipo che userò.
Non pensi che sia qualcosa di assolutamente geniale e che dobbiamo provarlo presto?"
"Mh non vedo l'ora, ma temo che tu debba modificare il tuo piano. Non mi piace il cioccolato. Avrei dovuto scrivertelo ieri, ma mi è sfuggito di mente"

Mi sono indignata perché non è possibile che il cioccolato, il nettare dei mortali, non piaccia a qualcuno.
Ne è nata una discussione ai limiti dell'assurdo in cui, ovviamente, ho avuto l'ultima parola.

Quando siamo arrivati nel parcheggio della scuola e ha spento il motore, mi ha fermata prima che aprissi lo sportello e mi ha chiesto per l'ennesima volta in due giorni se mi ricordavo le sue raccomandazioni.

"Stai sempre vicino a me, quando devo andare in bagno devi appostarti vicino alla porta, devi fingere che stiamo insieme, quindi non mi tirare uno schiaffo o amputare uno degli arti a morsi se mi comporto come un coglione innamorato. Non si sa mai se e quando la maniaca colpirà"
Ho scimmiottato la sua voce e ho sorriso sorniona.

Mi ha guardato negli occhi, ha deglutito e ha preso il mio viso tra le mani, appoggiando le sue labbra sulle mie.
Quel semplice contatto mi ha fatto sentire i brividi alla base del collo, ma li ho collegati alla sorpresa per l'inaspettato gesto.

Poi gli ho tirato uno schiaffo sulla guancia a mano aperta.
"Ma che cazzo! Ti avevo detto di non farlo" mi ha urlato nelle orecchie, mentre gli si gonfiavano le vene sul collo.
"Non ti azzardare più a fare una cosa del genere. Non siamo in pubblico", gli ho urlato a mia volta.

Mi ha guardata in cagnesco e ha mormorato qualcosa simile a "sarà un lungo periodo" prima di aprire lo sportello e uscire nel sole della Virginia, lasciandomi aprire da sola lo sportello.
Non esistono più i ragazzi di una volta.

Quando abbiamo fatto la nostra entrata in scena, mano nella mano, il corridoio è ammutolito e tutti gli studenti ci hanno fissati sbalorditi.
In lontananza ho sentito qualcuno chiamare i soccorsi perché una ragazza era svenuta.

Flaws || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora