Flaws || Luke Hemmings

Thinking Out Loud

Si dice che quando stai bene tra le braccia di una persona, ti senti come se fossi a casa.

Quando Luke mi stringe a sé e mi fa appoggiare il viso al suo petto, sento uno strano calore dentro, in qualche angolo remoto del mio organismo.
Non è fastidioso, è piacevole e mi fa sentire al tempo stesso protetta e minuscola.

È come quanto tuo padre da piccola ti prendeva in braccio e ti stringeva forte forte per dimostrare tutto il suo amore, con l'unica differenza che tra me e Luke non c'è amore.
Siamo due ragazzi che fanno finta di essere innamorati solo perché una squilibrata potrebbe stuprare il ragazzo, se solo gli si presentasse davanti.

Sono quasi due mesi che sta andando avanti questa farsa e non sono ancora riuscita a vedere questa fantomatica stalker.
Ho la costante sensazione che possa essere solo una bugia inventata per tenere a bada i bollenti spiriti delle ragazze dentro e fuori il collage.

Sono come divisa a metà: una parte sostiene che Luke non ha inventato questa storia, che in un modo malato e incoerente abbia deciso di avvicinarsi a me e che ci tenga realmente; un'altra parte, invece, sostiene che è un bravo attore e non ha avuto certo difficoltà a mettere in piedi questa scenetta, interpretando il prode cavaliere che salva la fanciulla in lacrime dopo essere stata scaricata.

Mi scoppia la testa quando pensieri di questo genere si accavallano l'uno sull'altro e passo molto pomeriggi a letto per cercare di alleviare il fastidio.

Oggi, per esempio, è uno di questi e mi rigiro senza pace sul soffice materasso della mia camera.

Sento bussare alla porta e la testa del mio coinquilino fa capolino dalla piccola apertura che ha creato.

"Ringrazia il cielo che sono vestita, altrimenti avresti perso l'uso dell'orecchio sinistro", sbuffo mettendomi a pancia in giù.
"Ancora mal di testa?"
Annuisco con la faccia sul cuscino e chiudo gli occhi.

La porta viene chiusa e il materasso si curva sotto il peso di Luke.
Mi accarezza dolcemente i capelli e momenti come questi mi fanno sentire importante per lui.

Non so cosa mi sta succedendo, è come se tutto scomparisse quando sono sola con lui, come se si creasse la nostra bolla personale.
Non mi sto innamorando, attenzione.
Ho fatto quella promessa a me stessa e non ho intenzione di infrangerla.

Perché, con il senno di poi, ci sono giorni in cui è veramente impossibile stare nella stessa stanza con Luke; sembra una donna mestruata con problemi con il mondo.
Penso semplicemente, che mi sto abituando alla sua presenza.

Sospira prima di aprire bocca e far aumentare il mio battito cardiaco.
"Ti devo dire una cosa importante"
Apro gli occhi di scatto e giro la testa dalla sua parte.

"Se è una cosa brutta non la voglio sentire"
"Non è brutta, ma nemmeno bella. Sono sicuro che andrai su tutte le furie quando te la dirò", afferma prendendosi il volto tra le mani.
Mi alzo a sedere, facendo aumentare il dolore alla testa e inizio a preoccuparmi perché c'è solo una spiegazione alla serietà di Luke: sta per sganciare una bomba di dimensioni gigantesche e non mi piacerà per niente ciò che sentirò.

Gli sposto le mani dal viso frustato e lo invito a darmi spiegazioni.
"Per sbaglio, potrei aver acconsentito ad organizzare una festa"
"E che c'è di male nell'organizzare un party?"
"Il fatto è che si farà qui" tossisce e si morde il labbro.
"Non ho sentito l'ultima parola, potresti ripetere?"
"Si farà qui", dice ad alta voce, facendo una smorfia mortificata.
"CHE COSA?!"
"Non te la prendere, non è stata una mia idea. Calum ha proposto di fare una festa questo sabato, durante la pausa pranzo, quando tu sei andata in biblioteca. Tutti hanno acconsentito, e si sono messi a decidere una location. È venuto fuori che nessuna casa era disponibile, allora il coglione di Hood mi ha chiesto come mi trovo nel nuovo appartamento.
Non ho fatto in tempo a rispondere che tutti hanno decretato che si farà qui la festa per inaugurare la casa"
"Gli hai detto che non se ne parla nemmeno, vero?"
"Ho cercato di farlo, credimi, ma ero da solo contro 15 persone. Non avevo voce in capitolo"
"Sei inutile, Hemmings"