Everything I Didn't Say

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Gli amici di Luke se ne sono andati da più di mezz'ora e lo sto aiutando a disfare i bagagli.

La camera degli ospiti in cui si è stabilito è diventata come uno di quei negozi di cianfrusaglie che si trovano spesso in giro per le città.

Ha portato ogni singolo gingillo dal suo appartamento: dai giochetti dell'ovetto Kinder ai libri di letteratura; dai dvd dei suoi film preferiti al pupazzo gigantesco a forma di pinguino; dai cuscini con motivi geometrici a tappeti pelosi.
E chi più ne ha più ne metta.

Una parete della stanza è già stata ricoperta con le locandine dei concerti a cui ha partecipato, i poster dei suoi cantanti preferiti e una moltitudine di fotografie.
L'ho chiamata 'La galleria degli orrori' perché alcune foto sono davvero brutte.

Mi avvicino ad una cornice e sorrido osservando il piccolo Luke dal sorriso sdentato che ha l'orecchio poggiato al pancione di una signora dai lunghi capelli castani e luminosi occhi verdi.
Si trovano in un parco giochi e il tempo è sereno, non ci sono nuvole all'orizzonte.

"Quella è una signora che avevo conosciuto al parco"
"Avevi appena conosciuto?"
"Ah ah proprio così"
"Adesso si spiega l'origine della tua insanità mentale! Perché un bambino di 5/6 anni dovrebbe farsi una foto con una sconosciuta?"
"Non era una sconosciuta, te l'ho già detto. Ero andato al parco con mia madre e i miei fratelli e mentre stavo giocando con dei bambini si è avvicinata questa donna dal pancione enorme. Mi ero stupito e le avevo chiesto perché avesse mangiato un'anguria intera, perché -detto fra noi- ero un po' tontolone da piccolo e non conoscevo ancora le dinamiche. Comunque, Cindy aveva riso e mi aveva spiegato che c'era un piccolo dentro di lei. Vedendo la mia titubanza mi ha fatto avvicinare l'orecchio e ho sentito i movimenti del feto. Quel giorno ho deciso che sarei diventato anch'io una mamma e mi sarei fatto lievitare la pancia"

Rido come non mai e mi piego sulle ginocchia per riprendere fiato. Questa è in assoluto la cosa più divertente che abbia mai sentito.
"È tutto vero e poi non capisco perché tu stia ridendo. Io ero fermamente convinto di poter avere un bambino e sentire i suoi calci. Mia madre ci ha visti da lontano e ha immortalato il momento. Me lo ricorda ancora quando vado a trovarla"

Il suo tono di voce è malinconico; penso gli manchi la mamma.

"Perché non vai a trovare tua madre?"
"Dovrei fare 16 ore di aereo e spendere un sacco di soldi che potrebbero servirmi per qualcos'altro di urgente. Per ora mi accontento di andarla a trovare a Natale, poi una volta finito il college deciderò se restare negli Stati Uniti o ritornare in Australia"

Ho voglia di abbracciarlo e stringerlo forte, ma dopo la nostra performance nella cabina armadio non mi sento a mio agio ad avere un rapporto fisico con lui.

"Vorrei dirti 'mi dispiace', ma penso siano solo parole vuote che non offrono alcuna consolazione.
Però avresti potuto dirmelo prima! Tra tutte le cose di cui sono a conoscenza hai tralasciato il fatto che la tua famiglia vive lontano; ti sei preoccupato di dirmi persino che shampoo usi per i capelli!
Mi sto accorgendo che so davvero poche cose, se non nulla di importante su di te"
"Non c'è tanto da sapere", si stringe nelle spalle e continua a disfare gli scatoloni.
"Anzi sì, una cosa c'è"

Aspetto pazientemente la sua risposta mentre poggio la foto sulla cassettiera.
"Ero un gran figo anche da piccolo"

E io che aspettavo una rivelazione importante e seria!

"Sono geniali le tue uscite dopo un argomento importante; ti impegni tanto?"
Scuote la testa sorridendo.
"Lasciamo perdere, è meglio. Comunque avrei qualcosa da ridire sulla tua affermazione: solo da piccolo eri figo. Ora sei solo un esaltato."
"Così mi ferisci, Micol. Sei esperta nel distruggere l'ego delle persone"

Flaws || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora