Flaws || Luke Hemmings

Weight Of Living Pt.II

Ora sapete come sono andate le cose. Ora capite perché sono nascosta tra le coperte anche se ci sono 36 gradi fuori e si muore di caldo.

Sapete anche qualcosa che John non saprà mai: ho pianto disperatamente per due giorni, non ho mangiato e sono stata infiammata dalla vergogna. Tutto mi sarei aspettata da lui, giuro, ma mai un tradimento. Come si fa a tradire una persona che ti è stata sempre vicina, nei momenti belli come nei momenti brutti?

Un lieve bussare alla porta mi fa alzare la testa dal cuscino impregnato di lacrime.
«Honey, non puoi andare avanti così»

Mia madre entra in camera e strizza gli occhi per riuscire a vedere qualcosa al buio, poi si siede sul letto e mi accarezza i capelli con la tenerezza propria solo di chi condivide il tuo stesso dolore.

«Mamma, come posso andare avanti diversamente?»
«Vuoi sapere una cosa che non ho mai detto a nessuno?»
Annuisco mentre un nuovo groppo mi si forma in gola.

«Prima di conoscere tuo padre stavo con un ragazzo che conoscevo da quando ero piccola. Siamo praticamente cresciuti insieme girovagando tra gli alberi da frutto e i cespugli di rose nel giardino di zia Beth -un sorriso le increspa le labbra- «ogni giorno i vicini ci vedevano insieme e ci chiamavano 'gli inseparabili'. Per questo quando ci siamo fidanzati nessuno è rimasto particolarmente colpito. Era tutto perfetto, io amavo lui, lui amava me, ma c'era un problema: lui voleva restare a Princeville e formare una famiglia appena finito il college, mentre io volevo andare in una grande città e iniziare una carriera prima di sposarmi»

«Non ho capito bene dove vuoi andare a parare»
«Fammi continuare, lo capirai tra poco. Allora, litigavamo un giorno sì e l'altro pure, finché un giorno ricevetti una lettera da parte di una prestigiosa azienda e lo costrinsi ad aprirla per me. Lui rimase in silenzio per dieci minuti, poi mi augurò buona fortuna e se ne andò via. La sera stessa andò in un pub e incontrò una ragazza. Piansi moltissimo ed ero quasi sul punto di rinunciare alla stupenda opportunità che mi era stata concessa, ma zia Beth mi disse che non valeva la pena sacrificare i miei sogni a causa di chi non credeva in me. In quel preciso istante capii che dovevo darmi una mossa e lasciare il passato alle spalle. È stata la miglior decisione che io abbia mai preso. Iniziai uno stage e dopo qualche mese conobbi tuo padre. Per la prima volta trovai qualcuno che mi appoggiava in tutto e che, soprattutto, credeva in me»

Potrei essere felice per ciò che è accaduto, se non fosse che a momenti potrei scoppiare a piangere perché è una storia a lieto fine, mentre la mia no.

«Vuoi sapere che fine ha fatto quel ragazzo?», annuisco e mi soffio il naso rosso e irritato.

«È diventato padre 9 mesi dopo la nostra rottura. La ragazza che aveva incontrato al locale rimase incinta e decise di tenere il bambino. Ora ha quattro figli, due matrimoni alle spalle e vive in una fattoria, mentre io sono una donna in carriera, ho un marito meraviglioso e una figlia unica che supererà presto questo brutto periodo»

«Oh mamma, non sai quanto ti voglio bene», dico abbracciandola stretta.
«Anche io ti voglio bene, più di quanto tu possa immaginare. Però basta piangere. Quel coglione non merita le tue lacrime»

«Mamma!»
«Che c'è? Non posso dire le parolacce? E comunque ti ho fatto sorridere. Alzati da questo letto e fai vedere a tutti che Micol Foster è una dura che non si abbatte facilmente. Poi vieni di sotto perché è pronta la cena», si alza e fa l'occhiolino.

Con ritrovato ottimismo scendo dal mio confortevole rifugio e passo davanti allo specchio. Mi fermo di colpo e il ritrovato ottimismo va a farsi fottere.
Sono. Un. Disastro. Come ho fatto a conciarmi così?

Semplice, sei stata più impegnata a piangere per aver perso un imbecille, anziché curare te stessa, mi suggerisce una vocina.

Non può essere che adesso immagino anche di avere un'altra voce. Sto messa proprio male.

Davanti allo specchio faccio un'altra promessa. Non permetterò a nessuno per nessuna ragione al mondo di farmi piangere. Sono permesse solo lacrime di felicità.