Jealous

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Sono di fretta, come al solito.

La macchina di Luke non ha voluto saperne di partire questa mattina, così, a piedi in soli 10 minuti, stiamo facendo un tragitto che ne richiederebbe 30.

"L'ho fatta controllare la settimana scorsa", continua a giustificarsi il biondo.
"Pensi che possa cambiare qualcosa ora? Siamo a piedi, tra 20 minuti suona la campanella e non siamo nemmeno a metà strada. Quindi cammina"
"Dobbiamo andarci per forza? Non potremmo saltare le lezioni per una volta?"

Mi guarda con occhi imploranti e congiunge le mani per conferire credibilità all'interpretazione.
Come quando un bambino chiede ai genitori di rimanere sveglio fino a tardi nonostante il giorno dopo abbia scuola.

"Non ci casco, Luke. Ti sei assentato già due settimane fa, dato che hai voluto saltare letteratura e, ovviamente, non potevi farlo da solo, avevi bisogno di una complice e ti sei ben guardato dal chiederlo a me", rispondo continuando a camminare imperterrita.

Lo sento sbuffare e mi raggiunge in pochi passi.
"Certe volte sei davvero fastidiosa"
"Non siamo tutti perfetti come te, Hemmings"

Mentre sta per rispondere a tono o ringraziarmi per il complemento sarcastico che gli ho fatto, una macchina accosta vicino al marciapiede e d'istinto Luke mi tira dietro di sé.

"Ehi, Micol, volete un passaggio?", chiede Aaron con un sorriso genuino sulle labbra, spuntando dal tettuccio della Mercedes.

Mi è mancato non vederlo in tutta la sua perfezione lo scorso weekend.
"No", risponde il biondo prima che possa capire di cosa stia parlando.
Mi sono persa dopo che Aaron ha pronunciato il mio nome con voce tremendamente sexy.

Mi giro a guardare Luke, che mi sta stringendo troppo i fianchi e alzo un sopracciglio.
"Non voglio che mi dia un passaggio"
"È tardi, ci farà comodo"

Scuote la testa con convinzione e sono costretta a ricorrere alle maniere forti: gli sussurro che lo lascerò a digiuno per tutto il tempo che condivideremo l'appartamento.

Aaron, poverino, ci guarda con la testa inclinata verso destra, confuso.
"No!", ripete per l'ennesima volta Luke.
"Bene! Vado da sola"
Mi tolgo di dosso le sue mani e sorrido al moro.
"Grazie, ne avrei proprio bisogno"

Apro la portiera ed entro nella macchina che profuma di pino e colonia maschile, facendo attenzione a sedermi composta.

So che vi sembro immatura, una ragazzina immatura con seri problemi, ma mi dà particolarmente fastidio il comportamento possessivo di Luke.
Chi si crede di essere?

Aaron entra in macchina, chiude la sua portiera e mette in moto, ma all'ultimo momento sento che si chiude anche lo sportello posteriore.

Luke freme di rabbia nei miei confronti e stringe a tal punto la mascella che credo i denti possano frantumarsi da un momento all'altro.

Alzo gli occhi al cielo mentre ci immettiamo in strada.
La tensione è altissima e sono quasi sicura che si veda lo scoppio di alcune scintille.

Da una parte c'è il moro che, dagli occhi color cioccolato, che picchietta nervosamente le dita sul volante; dall'altra c'è il biondo, dagli occhi color della tempesta, che inspira rumorosamente dal naso.

E io, io niente, mi sento come in un limbo.
Combattuta tra il gridare imprecazioni e far notare a Luke quanto sia maleducato e scortese, e lo scusarmi per la spiacevole situazione con Aaron e strisciare sul tappetino per implorarlo di non odiarmi e non togliermi il saluto.

Sto zitta e guardo il paesaggio che scorre velocemente dal finestrino. Non servirebbe riempire il silenzio teso di inutili chiacchiere.

In breve arriviamo nel parcheggio del campus e Luke si catapulta fuori dall'auto, mormorando a denti stretti un 'grazie'.

Flaws || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora