Talking Body

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Il cenone di Natale a casa dei miei è uno degli eventi più importanti dell'anno. Gli invitati ricevono le partecipazioni con un anticipo di almeno tre mesi e danno conferma nel giro di poche ore. "Natale a casa Foster da non perdere", dicono ogni anno in coro i colleghi di mio padre.

Io e Luke abbiamo deciso di dare una mano, infatti ci siamo temporaneamente trasferiti dai miei in vista dei preparativi. Io aiuto mia mamma a sfornare due teglie di biscotti allo zenzero che ho preparato personalmente e Luke, dopo aver passato l'aspirapolvere per tutta la casa, guarda un documentario sui pinguini con mio padre. Sorrido perché hanno in comune la passione per questi simpatici animali e non li avremo intorno per un bel po'.

"Tesoro perché non ti siedi? Riposati e lascia perdere i biscotti, è tutto il giorno che sforni"

Mi siedo al suo fianco e tiro fuori il respiro che non mi ero accorta di star trattenendo. Sono nervosa per questa sera, ho paura che qualcosa possa andare storto.

"Cos'è quella espressione corrucciata?", chiede mamma alzandomi il viso con un dito.

"Non lo so, ho come l'impressione che accadrà qualcosa durante la cena"

"Bella o brutta impressione?"

"Devo ancora stabilirlo"

"Andrà tutto bene, honey, come ogni anno. Non preoccuparti, ci siamo io e tuo padre a tenere tutto sotto controllo", mi rassicura e annuisco.

Prendo due biscotti dalla teglia appoggiata sul bancone e gliene porgo uno. Mi ringrazia con un sorriso e lo accetta di buon grado. Per fortuna non è il tipo che rifiuta qualsiasi alimento non facente parte della sua dieta. Non rinuncia mai ai dolci che preparo, un po' come Luke che vivrebbe solo ed esclusivamente di quelli per il resto della sua vita. Parole sue, non mie.

"Cosa mi dici di quel ragazzo biondo di là? Come sta andando tra di voi?", chiede con un sorriso malizioso. Ora è entrata nella parte dell'amica in vena di sentire pettegolezzi.

"Sembriamo una coppia di vecchi sposati: un momento litighiamo , quello dopo siamo due piccioncini da diabete. E abbiamo scampato il pericolo di un'ex"

"Uh, uh, sei stata gentile con lei?", alza un sopracciglio e addenta il biscotto.

Mi conosce troppo bene e conosce anche la risposta, quindi perché dovrei mentirle?

"Le ho consigliato di trasferirsi", mi mordo il labbro e ripenso a quella gatta morta di Taylor. Non si è fatta più sentire, avrà recepito il messaggio.

Ridacchia e scuote la testa, nascondendo le labbra dietro il biscotto quasi a metà.

"Sai già cosa indosserai?"
"Ho comprato un vestito blu qualche giorno fa, ha lo scollo a cuore e una gonna che scivola fino a sopra il ginocchio, semplice ed elegante al tempo stesso". Annuisce e sospira.

"Cosa c'è mamma? Perché sei triste?"

L'avevo già notato prima, ma tra una faccenda e l'altra non ho avuto modo di chiederglielo.

"Non sono proprio triste, è che sento la mancanza di qualcuno"

Faccio un sorriso triste, questo sarà il primo Natale senza zia Beth e si sente la sua assenza. Di solito girava per la casa cercando di rimuovere inesistenti granelli di polvere su tutte le superfici immaginabili o controllava le numerose pentole e padelle colme delle sue specialità. Sarà la prima volta che mangeremo cose cucinate su ordinazione.

Le stringo una mano e i nostri due uomini entrano in cucina, attirati sicuramente dall'odore dei biscotti.

"Allarme lacrime?" si arresta mio padre sul suo posto e fa un'espressione spaventata.

Flaws || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora