Capitolo 36.- Gli Schiavi liberati

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Il gruppetto di Adepti si separò alle pendici della montagna delle perdizione: Jaden e Violet si diressero subito verso il Deserto Nero, attenti a cavalcare piano per non dare nell'occhio, mentre Portus mise il cavallo al passo per entrare nel Villaggio. Andrew non potè fare a meno di notare che seguiva con lo sguardo il cavallo bianco che si allontanava e si trovò a chiedersi quanto dovesse effettivamente amare Violet per rischiare la vita andando alla Locanda a salvare il fratello di lei.

-Passiamo dalla Foresta.- commentò Dunkel, che aveva preso le redini del loro destriero; avevano deciso di usare un solo cavallo perchè un gruppo di cavalierei avrebbe sicuramente attirato l'attenzione dei Rhiel, mentre tre cavalli che passavano a distanza di tempo l'uno dall'altro significavano che qualcuno stava rientrando da una lunga nottata o andando in qualche regno diverso di buon ora. Andrew osservò preoccupato le propaggini della Foresta che si estendevano alle spalle del Villaggio.- Sai la strada?

Dunkel si strinse nelle spalle mentre faceva cambiare direzione al cavallo.- Circonda questo lato dell recinzione e poi si fa sempre più fitta. Credo che Lilieth abiti fuori sulla strada principale che porta alla Voragine. Se andiamo sempre dritti in mezzo agli alberi sbucheremo davanti a casa sua.

Andrew, che della Foresta ne aveva già avuto abbastanza per tutta la sua vita dopo l'esperienza con il Khose, si strinse nelle spalle.- Come vuoi, ma cerca di stare vicino al confine. Preferisco non addentrarmi in quel labirinto.

Dunkel annuì; lasciare la strada battuta del Villaggio aveva una gran quantità di pregi: intanto non dovevano più preoccuparsi di essere visti, e poi non rischiavano di svegliare decine di Rhiel che li avrebbero potuti notare e perfino fermare per sapere chi erano e cosa stavano facendo. Dunkel mise al passo il cavallo quando furono entrati nella macchia di alberi carbonizzati vicino al Villaggio e parve rilassarsi; Andrew si chiese se l'idea di scappare da una ribellione lo ripugnasse quanto succedeva a lui: avrebbe voluto restare, combattere, quantomeno non veder di nuovo rovesciata la sua vita in poche ore. Era fustrante: quando si stava abituando all'idea di essere un Rhiel, doveva di nuovo fare tabula rasa e pensare di diventare un guerriero simile agli Armati. Si agitò a disagio sulla sella.

-Tu credi che Portus dica la verità?-chiese, mentre un lupo ululava da qualche parte nel folto della Foresta.- Insomma, gli Armati davvero ci aiuteranno se combattiamo per loro?

Dunkel sospirò.- Non lo so. Portus è nato da una stirpe da abili manipolatori, per questo sa trattare con Catherine o riesce a nascondere i suoi piani a tutti, perfino a mia sorella. Questo non è un buon segno, ma non è neppure indice che ci stia mettendo nei guai.

-Questa è la tipica risposta di chi non può dire quello che pensa.- commentò irritato il ragazzo.- Mio padre usava queste esatte strutture quando un cliente gli chiedeva se valeva la pena comprare un tappeto troppo costoso.

Dunkel gli scoccò un'occhiata, poi tornò ad osservare il sentiero poco battuto davanti a loro.-Si vede che sei il figlio di un Folletto: sei sveglio. Però non sembri astuto come loro...non sei male.

Andrew non sapeva se essere offeso o lusingato, quindi scrollò le spalle.-Penso che tu non sia così folle da mettere in pericolo la vita di Violet, quindi credi a Portus sotto sotto. Pensi che gli Armati ci aiuteranno.

Dunkel sorrise appena.-Già; vedi, Andrew, anche se so che Portus è un bugiardo patologico e che spesso e volentieri ha fatto cose di cui non dovrebbe andare fiero...so anche che la ama. Che ama Violet, intendo dire. E non sta fingendo, la ama sul serio.

-Come fai ad esserne tanto sicuro? Non mi fiderei di lui. Stava aiutando Icaro a tagliarmi la mano.-fece una smorfia al ricordo e si pentì di essersi messo nelle mani di un nemico.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora