Capitolo 10.- L'attacco ha inizio

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Alysia bussò alla porta dell'Infermeria con il cuore in gola; Jelien le aveva dato alcune delle poche armi che la Casa Tibetana conservava e l'aveva pregata di stare attenta in quella missione, di mandarle una lettera, di informarla per quanto possibile su quello che stava succedendo nella Casa Russa o altrove. A ragazza aveva accettato, ma sentiva che sarebbe potuta scoppiare in lacrime in qualunque momento: non era un semplice arrivederci, quello, perchè le probabilità che lei o Jelien finissero uccise nei combattimenti che si prospettavano nel prossimo futuro erano fin troppo reali per i suoi gusti.

E proprio perchè temeva di non poter mai più tornare nella Casa Russa, avevabisogno di salutare Mic. Di chiedergli scusa per quello che era successo con lilieth, di parlargli e cercare di risolvere quella situazione; non voleva morire sapendolo arrabbiato e risentito. Una voce attutita da oltre la porta la invitò ad entrare a la ragazza posò la sacca accanto alla porta, infilando la testa nella stanza del ragazzo; la accolse quel profumo speciale, un misto di erbe mediche, terra bagnata e lavanda che associava da sempre al Guaritore. L'anima di Mic era ferma al centro della stanza, cove Alysia sapeva esserci il suo banco da lavoro. Tese la mano per sfiorare il muro e guidarsi fino a raggiungerlo.- Ciao.

-Ciao.- rispose lui dopo un lungo intervallo di silenzio.- Cosa fai qui? Non stai aiutando Jelien a programmare le difese? Parlano di usare degli arcieri. Prenderli alla soprovvisat dall'alto.

La ragazza deglutì.-No.- sfiorò co le dita il banco di legno grezzo e le piantine allineate ordinatamente.-A cosa stai lavorando?

-Una pozione. Me l'ha chiesta Natasha. Mai fatto nulla di simile: ci stava lavorando lei, ma poi alcuni Armati hanno fatto cadere per sbaglio alcune delle nuove barriere in metallo e lei è corsa ad aiutarli.-sbuffò.- Ha un odore orribile, mi chiedo a cosa serva.

Alysia ebbe una fitta al cuore:doveva essere la pozione di Lilieth. Le venne in mente che il suo accordo con berith era ancora valido: avrebbe potuto modificare la pozione, farla cadere....-Immagino che non lo sapremo mai.- disse a fatica. Tastò con la mano fino a trovare uno degli sgabelli che Mic usava e vi si sedette, posando i gomiti sul bancone.- Mi dispiace.

Lui rise appena.-Per cosa? Per non essere in grado di scegliere chi amare?

Lei sospirò.- Mi dispiace esserci andata a letto senza dirtelo.-arrossì.-Mi dispiace che lui abbia urlato quelle cose nell'Ingresso. Mi dispace che non siate divenati amici, sai, Lilieth è molto...

-Ti ha usata.- rispose Mic con calma forzata.- Non vedo come potremmo essere amici. Ha ammesso di non amarti, di averti solo usata. Come potrei essere amico di uno del genere?

-Non capisci.- ribattè la giovane.- Lui è...complicato.

-La vita è complicata, Alysia.- commentò Mic esasperato.- Ma questo non significa che un Rhiel che ama il sesso sia la persona giusta per te.

Lei avvampò e portò istntivamente la mano al viso per scostare una ciocca di capelli, prima di ricordare che i suoi ricci erano ancora solo una sottile peluria sul cranio appuntito.-Non puoi dirlo. Non puoi saperlo.

Mic sospirò; a giudicare dal rumore iniziò a tritare delle erbe con un coltello.-Alysia, ti conosco da quando hai 13 anni. Posso sapere cosa ci vedi in lui, esattamente? Ti prego, dimmelo, perchè non riesco davvero a capirlo.

Lei avvampò; avrebbe voluto poter spiegare al ragazzo che Lilieth era in parte un Armato, che era il nipote di Herizel, che avrebbe fatto in modo di riportare alla luce l'anima di Lilo in un modo o nell'altro...Ma sapeva che non aveva acun diritto di parlare dei segreti del giovane; tormentò il bordo della sua maglietta, mordendosi un labbro.-Lui è...speciale. È...come me.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now