Capitolo 23.- L'Armata all'Inferno

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Andrew e Jaden alzarono lo sguardo insieme, fissando l'albero che aveva attirato l'attenzione del Khose; rintanata tra i rami carbonizzati più alti, le ginocchia tirate la petto e una strana espressione impassibile del tutto fuori luogo, c'era una ragazza. Stava sospesa a qualche metro da terra, sopra le loro teste e se il Demone non l'avesse avvistata, non si sarebbero accorti di nulla, proprio come Portus: era brava a nascondersi.

-Porca miseria.- sibilò Jaden strizzando gli occhi, sporgendosi da oltre il loro albero per avere una visuale migliore; la ragazza aveva scelto un albero di poco alla loro destra, meno alto degli altri ma più solido.- Quella deve essere pazza.

Andrew deglutì, senza riuscire a smettere di fissare la ragazza, incantato: era aggrappata con le mani ad un ramo ampio, le gambe che lo stringevano come se volesse ancorarvisi. Indossava un lungo abito bianco e aveva il cranio rasato, coperto da una sottile eluria biondastra; quando l'Adepto la osservò meglio, concentrandosi non sui dettagli ma sull'insieme, si sentì gelare: quella era la ragazza cieca della sera prima. Era la Schiava che aveva salvato da Adele. Era quella che Lilieth aveva aiutato.

-Jaden.- sussurrò afferrando l'amico per il gomito, tremando non più per il freddo.- Quella la conosco! È cieca! È una Schiava!

La Fata lo fissò sgomenta, gli occhi gialli sgranati che si spostavano da lui alla ragazza, mentre il Khose si avvicinava al loro lato della radura lentamente, trascinando le mani artigliate che lasciavano lunghi solchi nel terreno.- Cosa? E che fa una dannata Schiava cieca nella Foresta? Gioca ai koala?- si passò la mano sul viso, teso e sconvolto.

-Impura.- sibilò lentamente il Khose, facendo sussultare i due ragazzi.- Un'Impura nel Cocito, questa sì, che è una novità.

La ragazza tirò le ginocchia al petto.-Sarò anche un'Impura, bellezza, ma sono sempre parte della stirpe che usa i tuoi simili per affilare coltelli.

-Voi Armati e le vostre belle lame, sì.- disse suadente il Demone.-Ma non vedo spade qui...

Il Khose sibilava fissando la ragazza; Andrew sapeva che i messaggeri non vedevano chiaramente: potevano percepire con chiarezza e vedere nitidamente le persone a cui dovevano consegnare qualcosa, ma per il resto tutto era un confuso ammasso di Anime, ombre, oggetti e colori che esplodevano davanti ai loro occhi quasi ciechi e velati dal tempo.

-Non ho bisogno di una spada per occuparmi di te.-ribattè serenamente la giovane e Andrew e Jaden si scambiarono uno sguardo: se non era un'Armata, sicuramente era pazza.

Il Khose non rispose ed allungò il braccio a cercare di sfiorare la ragazza, che gli sferrò un violento calcio; portava degli stivali di cuoio e il colpo fu preciso, tanto che il demone lanciò un lungo ululato di dolore, che risuonò nella Foresta. Jaden imprecò, afferrando Andrwe per il colletto del mantello.- Via! Andiamocene!

-Ma la ragazza...- sussurrò lui incerto, gli occhi fissi sulla radura; il Khose si rimise dritto, spalancando le fauci e a mostrare le lunghe file di denti appuntiti.

-Non ho mai assaggiato un Armato, chissà se siete dolci...-mormorò il Demone; normalmente non si cibavano di carne umana, ma potevano anche decidere di volerlo fare per puro sfizio e secondo il padre di Andrew era anche peggio: non mangiavano per fame e quindi non erano mai sazi.

-Aspetta...dobbiamo aiutarla.- riuscì a dire stentatamente, ma la fata non ascoltava, pensava solo a metterlo in salvo e a scappare dal Demone; il Khose allungò entrambe le braccia e la ragazza iniziò ad agitarsi, colpendo alla cieca nel tentativo di difendersi, ma stavolta non riuscì nel suo intento. Il calcio colpì la creatura al polso, ma la Schiava perse l'equilibrio, finendo appesa per una sola mano all'albero, i piedi che penzolavano a diversi metri da terra. Il Khose si accinse a colpirla per farla cadere, ma lei si raddrizzò con una grazia innaturale e balzò di lato, aggrappandosi ad un altro albero; il demone la seguì con lo sguardo e sollevò di nuovo il braccio: non erano abili guerrieri, ma quella era una preda facile, da prendere per sfinimento.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now