Capitolo 22.- Foresta morta

89 4 4
                                    


Il Mercenario non reagì; sapeva che qualcuno avrebbe potuto vederlo, aveva messo in conto quel rischio, ma la totale naturalezza con cui la Fata glielo chiese lo lasciò inebetito per qualche secondo.

La notte prima era certo che Griff fosse alla locanda, quindi qualcuno doveva avergli detto della sua escursione notturna... il che era un gran brutto segno, quasi come se il Rhiel lo tenesse d'occhio.

Per un solo istante pensò di negare, ma lui aveva troppi informatori: Schiave, Rhiel reietti a cui lui dava qualche flebile speranza di riscatto, perfino qualche Adepto ansioso di compiacere un Mercenario potente per non inimicarsi Ombra o Icaro ed essere cacciato.

Era plausibile che qualcuno potesse aver notato e riconosciuto Spartacus, un destriero delle Fate particolarmente possente e elegante ed era inutile negare, avrebbe solo confermato che stava facendo qualcosa che non doveva.

Non aveva commesso nessun crimine in senso stretto: Chelis non aveva nulla che valesse la pena rubare e poi a Lilieth dei soldi non importava; la sua Schiava per quanto adorabile era come mille altre.

Mentire però avrebbe messo sul chi vive Griff e l'ultima cosa che gli serviva era di essere costantemente controllato in ogni suo spostamento.

- Ieri notte?- ripetè in tono vago, controllando che Spartacus fosse pronto ad affrontare la giornata ma soprattutto evitando di sembrare troppo teso.- Ero a zonzo per il Villaggio, sì.

-Ti hanno visto bussare alla porta della sua casa.- ribattè sicuro di sè Griff, incrociando sul petto massiccio la braccia.- E Zefira ha aperto la porta.

Dal modo in cui pronunciò le ultime parole, e dalla scintilla perversa che gli accese lo sguardo, Lilieth intuì dove voleva andare a parare: intendeva accusarlo di avere una relazione con la Schiava di Chelis, un crimine non troppo grave che prevedeva una pena leggera, ma pur sempre un primo modo per screditarlo agli occhi dei Rhiel.

Di solito se una Schiava confermava di essere consenziente, Ombra non faceva domande e semplicemente confermava il passaggio di proprietà, ma gli altri Mercenari non condividevano quella linea morbida.

Per loro era un disonore essere traditi dalla propria Schiava, che lei lo volesse o meno.

Esitò qualche secondo, accarezzando l'idea di mentire e confermare l'ipotesi sottintesa da Griff: valeva la pena perdere la sua credibilità per avere Zefira come Schiava. Scosse la testa: era un pensiero che la Pozione gli aveva messo in testa, non c'era altra spiegazione. Eppure quella fantasia restava lì, nella sua mente, sospesa tra coscienza e inconscio.

Alla fine si strinse nelle spalle.-Volevo parlare di una nuova possibile Missione in effetti.- mentì.- Zefira mi ha detto che era alla Locanda. Non mi andava di sprecare denaro e il mio tempo con un'idiota ubriaco, così me ne sono tornato a casa.

Chiaramente Griff non credette a mezza parola, probabilmente perchè i suoi informatori lo aveva visto entrare in casa, ma altrettanto chiaramente non intendeva protestare. Forse la sua spia gli aveva detto che Lilieth era rimasto per molto tempo dentro la casa di Chelis e lui stava cercando di capire cosa fosse successo prima di attaccarlo direttamente. Un accusa rivelatasi infondata sarebbe stata un disonore.

Si appoggiò al muretto di cinta, attento a non posare i gomiti sui cocci di vetro sulla sommità; sorrise, meditabondo, osservando la casa graziosa e cadente.- Sai cosa penso? Che a te serve una Schiava.

Lilieth aggrottò le ciglia. Probabilmente era una velata allusione ad una possibile relazione tra lui e Zefira... o stava solo diventando paranoico?-E per fare cosa?

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now