Capitolo 21.- Occhi negli occhi

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Fuori dalla Locanda l'aria era gelida; la temperatura nel Cocito precipitava diverse decine di gradi sotto le zero in quella che era la "notte" negli altri Mondi, probabilmente perchè le correnti d'aria cambiavano e anzichè soffiare attraverso la Bocca dell'Inferno, dal mondo esterno, arrivavano dalle profondità del lago ghiacciato dove risiedeva Lucifero. Probabilmente era il personalissimo modo del Demone per protestare contro la presenza dei Rhiel.

Lilieth prese una boccata d'aria, inspirando profondamente e cercando di calmarsi; quello che aveva visto era grave, certo, era un chiaro segno che il complotto che aveva temuto era ben più progredito di quanto avrebbe immaginato. Griff era pazzo se credeva di poter abbattere Ombra con un esercito di Mercenari, ma indubbiamente aveva fatto un buon lavoro e rischiava seriamente di danneggiare l'autorità del Capo.

Doveva parlarne con Ombra il prima possibile...ma lui era partito. Si sentiva a disagio: senza Ombra il Cocito appariva molto più oscuro e pericoloso e chissà quando sarebbe tornato; cercò di controllarsi, ma la paura gli arrovellava le viscere. Da quando era finito tra i Rhiel, lui era stato la sua unica certezza: quell'uomo silenzioso e forte, imperioso e combattivo era l'unico capace di tenere testa a Demoni superiori e a chiunque gli si mettesse contro. Ed ora era Griff, un Mercenario che a detta di Natasha era una Fata oscura a rivoltarglisi contro: un po' come se avesse adottato un serpente trovato sulla strada e questi lo avesse morso, un fatto prevedibile ed evitabile, ma che poteva capitare lo stesso.

Non poteva parlarne con Icaro. Non aveva dubbi circa la sua fedeltà ad Ombra, ma non gli piaceva; e poi chissà se lo avrebbe ricevuto ed ascoltato...No, non poteva precipitarsi al Castello in quel momento. Doveva riflettere e trovare un modo per contattare il Capo; forse sarebbe bastata una lettera indirizzata a Natasha... 

Pensò a Zefira: probabilmente aveva captato abbastanza delle conversazione di Chelis da intuire che stava succedendo qualcosa di grosso e aveva fatto in modo di avvisare Lilieth...Credeva che lui potesse davvero fare qualcosa? Beh, in effetti avrebbe potuto. Avrebbe potuto parlarne con Ombra, che gli concedeva sovente udienza e lo ascoltava pazientemente... Ma lui non era nel suo Regno. Era ripartito con Natasha, gli avevano detto le Guardie al castello, e nessuno sapeva quando sarebbe tornato; funzionava così, la sua vita: partiva, cercava qualcosa che gli sfuggiva e tornava a mani vuote. Forse in quel momento era ad Edom, nella comoda stanza del Convento che divideva con la Fata o magari nel Palazzo di qualche Demone, forse Lucifero stesso... 

Si voltò ad osservare la porta della Locanda, chiedendosi perchè Griff volesse combattere Ombra in realtà. Non gli importava nulla che fosse un Angelo Caduto, a nessuno importava: anche Lucifero lo era e se le leggende erano vere quasi tutti i Demoni venivano dal Paradiso. Non poteva fingere fosse per ridare la libertà ai Rhiel, perchè non era certo un eroe che desiderava il bene altru senza riscontro personale. Forse era solo per poter attaccare Natasha, come suggeriva il suo accanimento contro il Muro. Si mosse nervosamente, slegando Spartacus dal sostegno; avrebbe scritto una lettera alla Fata quella notte stessa e l'avrebbe inviata ad Edom, al banchetto dove si incontrava sempre. Una delle sue sottoposte che vivevano al Convento l'avrebbero trovata e avrebbe usato il suo Filo mentale per comunicare alla Padrona quello che stava succedendo...E Lilieth sarebbe rimasto lì, nel Villaggio, a controllare a situazione e combattere per Ombra, se fosse stato necessario.

Poteva esseri una guerra civile, come per gli Armati, una sanguinosa battaglia che...Si bloccò, in sella a Spartacus, già pronto a correre a casa. Un pensiero era fiorito nella sua mente, improvviso e lapidario: se ci fosse stata una Guerra, probabilmente i primi ad essere uccisi sarebbero stati i più deboli. Zefira...Esitò una frazione di secondo, poi incitò Spartacus e partì al galoppo, allontanandosi dalla Locanda, il cuore in gola.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now