Capitolo 14.- L'evocazione

30 3 3
                                    


-Matthew!- il ragazzo, già per metà fuori dall'acqua, i denti che battevano, si voltò. Andrew lo fissava, tremando.- Jaden! Deve essere qui!

L'Armato fissò per qualche secondo il mare mosso dalla tempesta; non avevano molte probabilità di trovarlo vivo, se anche fosse stato un ottimo nuotatore. Abbassò gli occhi per dirlo ad Andrew, ma la sfida che lesse nei suoi occhi era inequivocabile: non se ne sarebbe andato se non fosse stato certo che il suo amico fosse vivo. Calendula stava avvolgendo una coperta attorno al corpo tremante di Dunkel, ma alzò lo sguardo; il ragazzo avrebbe voluto prendersela con lei per essere corsa fuori dall'Eremo nel sentire un grido, ma era difficile offendersi per qualcosa che aveva fatto lui stesso.- Non c'è modo di tirarlo fuori di lì senza morire congelati, dobbiamo trovare una soluzione. Non possiamo lasciarlo così!

Beth esitò, guardandosi attorno. Zefira si era accovacciata e tendeva la mano ad Andrew, che però continuava a stare a mollo, i denti che battevano.- Prenderai una polmonite, vieni fuori!

-Non senza di lui!-urlò prevedibilmente il giovane, voltandosi e urlando rivolto alla distesa ghiacciata di acqua nera tutto attorno.- Jaden!

Matthew continuava a tremare, avvolto nella coperta che Calendula gli aveva teso; la ragazza fissava il mare cn quella parola ancestrale che non era mai venuta meno nella sua vita, il terrore per gli abissi marini che l'aveva sempre bloccata. -Andrew...Non possiamo...il mare è...Jaden probabilmente è già...

Violet si sporse di più.- Esci da lì!-urlò, le lacrime agli occhi.- Ti congelerai!

Jamie stava tornando correndo verso il pontile, da solo: probabilmente aveva lasciato a Evelyn e alle altre Guardiane l'incombenza di occuparsi del ferito.- Cosa state facendo ancora qui? Sta arrivando una tempesta! Cosa diavolo...?

Andrew lanciò un grido di rabbia.- Lui è il mio migliore amico! Non potete chiedermi di lascarlo morire!

Matthew sussultò e si rese conto che se avesse potuto gettarsi nel mare gelato per salvare Niall lo avrebbe fatto; scrutò l'orizzonte, lasciando scivolare a terra la coperta, pronto a fare un altro tentativo nelle acque gelide...ma Beth gli mise la mano sul polso, con una strana espressione.- Dammi il tuo pugnale.

Il ragazzo la fissò, confuso, mentre Jamie li raggiungeva e si fermava ansante ad osservare Zefira che tentava di afferrare Andrew per obbligarlo ad uscire dall'acqua.- Co...cosa?

-Il coltello!-ripetè Beth impaziente; Calendula, inginocchiata accanto a Dunkel, che stava aprendo lentamente gli occhi, alzò lo sguardo.-Cosa vuoi fare?

La donna sfilò impaziente il pugnale dalla cintura del ragazzo, inginocchiandosi sul bordo del pontile.- Andrew, esci!

Lui scosse la testa, aprendo la bocca, ma Jamie, colto dall'improvvisa premonizione di quello che voleva fare la moglie, lo afferrò per il polso e Matthew fece altrettanto. Riuscirono ad estrarlo dal mare mentre protestava appena in tempo: Beth tracciò poche, precise linee sull'assito e le osservò, lasciando cadere il coltello. Janice, la Guardiana che fino a quel momento aveva retto silenziosa le torce, sussulto.- Madre della Pace! Cosa avete...

-L'equilibrio è stato spezzato.- rispose la donna, alzandosi e osservando il mare che iniziava ad agitarsi con i violenza.- Non ha importanza. Nulla ha più importanza. State lontani dall'acqua!

Matthew e Jamie indietreggiarono, stringendosi attorno a Calendula, Andrew, Zefira e Dunkel, mentre le onde aumentavano di intensità: dalla spuma del mare emerse improvvisamente qualcosa, che si avvicinò a gran velocità al pontile, emettendo un suono simile a quello del vento che si infrange contro una parete rocciosa. Andrew, bagnato fradicio ed ansante, smise di lottare con Matthew, che cercava di trattenerlo e osservò a bocca aperta la scena, mentre la figura misteriosa arrivava davanti a Beth, restando immobile e perfettamente a suo agio in mezzo ai flutti, i piedi che sfioravano appena il pelo dell'acqua.

 Aveva la stessa consistenza effimera della spuma di mare da cui era emersa, la pelle di un colore azzurro che virava al grigio mentre la luce delle torce la illuminava; aveva l'aspetto di una donna, con lunghi capelli di spuma bianchi che si avvolgevano in onde attorcigliandosi attorno ai piedi e occhi che parevano cristalli di ghiaccio, trasparenti e completamente vuoti. La Guardiana che teneva la torcia fece un frettoloso passo indietro, ritraendosi quando la figura misteriosa fece un breve inchino a Beth, sfoggiando un sorriso ironico: anche i denti e le labbra erano piccoli cristalli di ghiaccio, così come le lunghe unghie delle mani affusolate.

-Wow.- sussurrò Zefira senza riuscire a trattenersi, alzandosi per vedere meglio, mentre Dubkel continuava confuso a sbattere e ciglia- Quello è...

-Un Demone Niwes.- concluse Jamie, estraendo una spada; Matthew seguì il suo esempio, cercando per quanto possibile di frapporsi tra Calendula e il limite del pontile, dove il Demone era ancora immobile..-Esattamente.



Il Demone Niwes era immobile davanti a Beth, le lunghe unghie di ghiaccio che sfioravano l'acqua da cui emergeva.-Oh, quale onore essere evocata dalla Madre della Pace in persona. Da quanto tempo non vedevo una Guardiana fare qualcosa di così....stupido.

Beth la osservò; i lunghi capelli di spuma ondeggiavano al vento e la sua voce sembrava il rumore delicato del mare in una notte serena. Ma nonostante l'aspetto innocuo, i Demoni Niwes erano tra i più infidi in assoluto, capaci di trascinare intere navi sott'acqua e di convincere gli umani ad affogarsi per stare per sempre con loro. -Immagino che saprai benissimo che tempi disperati chiamano misure disperate.

Il Demone si aprì in un ampio sorriso di ghiaccio.-Sono vostra serva, Madre della Pace. Cosa volete da me?

-Il ragazzo. C'è un ragazzo sott'acqua. Portalo sulla spiaggia.- Beth sapeva come trattare con i demoni che evocava. Lo aveva fatto poco, certamente, perchè non era saggio giocare con i confini tra i mondi: ma ormai la situazione esigeva una soluzione drastica; evocare un Demone significava aprire una porta con il loro Mondo e di conseguenza permettere al Male di avere un po' di forza in più. Ma con la Bilancia così irrimediabilmente sbilanciata verso l'oscurità e il Muro di Edom caduto, dubitava che evocare un Demone Niwes avrebbe avuto importanza.

Il Niwes sbattè le ciglia e Beth fu investita da una folata di vento gelido che sapeva di aria salmastra. -Niente di vivo è in queste acque.

-Menti.- Beth indicò il mare gelido e turbinante.- Portami quel ragazzo. Portami ciò che non è come te e che giace sotto queste acque.

Il Demone arricciò le labbra di ghiaccio in un sorriso stranamente soddisfatto e quasi perverso, come se sapesse che laggiù nel mare c'era qualcosa che Beth non avrebbe voluto avere sulla spiaggia dell'Eremo.- Come desiderate mia padrona.- odiava essere chiamata così, ma ignorò la provocazione e rimase impassibile, il coltello in mano mentre il Niwes allungava un braccio trasparente, agitandolo in direzione degli abissi neri sotto di sè. Beth sentiva il respiro concitati degli altri sul pontile alle sue spalle; sapeva che erano preoccupati che il Demone potesse rivoltarsi contro di lei, ma non era così. I suoi poteri vincolavano il Demone ad obbedirle senza poterla ferire...non che questo mettesse però al sicuro gli altri presenti. Qualche secondo dopo dall'acqua emersero due figure umane; rimasero per qualche istante sospese a mezz'aria, poi il Demone fece un gesto brusco e queste vennero trasportate dolcemente dalle onde, che le depositarono sulla sabbia scura. Beth scorse con la coda dell'occhio Matthew e Jamie sollevare le spade, come se temessero che una volta adempiuto il suo compito il Demone potesse attaccare.

-Sei libero di andare.- disse Beth seccamente, e osservò il disegno di evocazione in attesa che il Demone scomparisse; era facile evocare quelli come lei, pensò: il problema era controllare Demoni più potenti. Beth avrebbe potuto, chiaramente, lo aveva fatto quando aveva creato un esercito di Reietti per Epoh. Ma un Demone Niwes era semplicemente uno zero, facile da controllare e da allontanare ed infatti il demone fece un altro bizzarro inchino, ridendo divertito e si tuffò nell'acqua, scomparendo in una schiuma densa che si disperse tra le onde.

Si voltò sfinita verso gli altri, ma prima che potesse dire qualcosa, Andrew si era liberato dalla presa delicata di Zefira, che lo aveva stretto per impedirgli di scappare e stava correndo verso la spiaggia, verso i due copri che il demone aveva portato a galla.



ANGOLO DELL'AUTORE

Buonsalve pinguini! Aggiorno super velocemente nella speranza che il capitolo vi piaccia ;3 Cosa pensate del Demone Niwes? E chi sono le due figure umane emerse dalle acque? Jaden? E chi altri? Alla prossima e grazie mille per le letture :3

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now