Capitolo 12.- Un urlo nel silenzio

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Matthew stava ancora pensando vagamente a Lilo quando raggiunsero la cima della scalinata e si chiusero il cancello dell'Eremo alle spalle; la Guardiana di ronda li salutò con un gesto della mano pallida e scoccò un'occhiata al cielo nero, stringendosi nella pelliccia. Jamie raddrizzò la bracciata di legna che portava.

-Adorano le tempeste.- disse sommessamente mentre la ragazza proseguiva verso il lato opposto del giardino, percorrendo il perimoetro con lo sguardo rivolto al mare.-Perchè non devono fare i turni qua fuori.

-Le capisco.- Matthew rabbrividì e si strinse nel cappotto che gli avevano prestato; vide Zefira correre verso l'ingresso, il viso rigato di lacrime e Andrew osservarla apparemntemente infelice da un angolo, seduto sul muretto che delimitava il giardino.-Deve essere dura per loro, più di quanto lo sia per noi.

-Sì.- Jamie seguì con lo sguardo la ragazza, preoccupato.- Forse dovrei chiedere a Beth di parlarle. Le farebbe bene sfogarsi, no?

-Non lo so. Immagino che le ci vorrà del tempo per...-si strinse nelle spalle.- Per lro è stata una vera rivouzione. Avranno bisogno di trovare dei nuovi equilibri.

Jamie sospirò, mentre il vento rafforzava tutto attorno a loro.- Sarà meglio che rientri. Bisogna chiudere tutte le imposte quando soffia da est come oggi. Le raffiche possono distruggere i vetri senza problemi.

Matthew gli porse i legni che aveva raccolto, osservando con la coda dell'occhio Andrew.- Vai avanti. Io recupero il nostro amico dal cuore spezzato.

Jamie accennò un sorrisetto, poi si raddrizzo il fascio di legna in spalla e si avviòa spasso spedito verso l'ingresso, apparentemente dimentico della loro discussione su Lilo.

Matthew lo osservò ancora per qualche secondo e poi scosse la testa, avviandosi verso Andrew con le mani in tasca. Il Rhiel se ne stava seduto con le spalle rivolte alla spiaggia, immusolito e apparentemente indifferente al vento sferzante che lo colpiva forte, sollevando il lembo della pelliccia che indossava; i suoi occhi scuri saettavano verso l'Eremo che pareva incombere su di lui come una grande montagna a tratti illuminata da qualche finestra.

-Bello, vero?-chiese Matthew per spezzare il silenzio, sedendosi al suo fianco ed Andrew annuì.- Mi ricordare casa. Il Cocito: fa freddo, e questo sembra il castello di Ombra.

-Gli Armati non avevano accesso a questo posto fino a qualche decennio fa.- Matthew strinse gli occhi e le immagini dell'infanzia invasero la sua mente: Annette che cercava Beth, Marie che tentava di avvertire tutti del pericolo, Antony che pregava Beth di rimaere...-Solo le Guardiane poteva entrare all'Eremo. Le cose sono cambiate quando Beth ha deciso di restare tra gli Armati ed ha dimostrato che non serviva vivere senza sentimenti per controllare i propri poteri. La Madre della Pace era sua sorella...penso abbia aiutato anche quello.

Andrew sbattè le ciglia e si voltò per guardare l'Armato.- Beth era davvero un'Armata? Come te? E anche Jamie?

-Più carina.- commentò il ragazzo.-Jamie è stato Tutore prima di me nella Casa Americana. Prima della Guerra Civile hanno deciso di trasferirsi qui e di cercare di aiutare come potevano. Hanno combattuto, sia chiaro, ma quando abbiamo finito di ucciderci a vicenda si sono rintanati qui. Jamie è probabilmente il migliore Armato che sia mai esistito al mondo: è un peccato che si sia ritirato.

-Sembra non essere molto più vecchio di te.- Andrew si stava mordendo il labbro.-Ma se è sposato con Beth, non può essere così giovane.

-Sei perspicace.-Matthew sospirò.-Jem è quello che chiamiamo un Contaminato: il figlio diretto di un Angelo Caduto, Herizel. Immagino ne sappiate qualcosa anche voi rhiel.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now