Capitolo 20.- Patto tra Impuri

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Il ragazzo si bloccò, abbassando appena l'ascia. Il suo fiato si condensava in piccole nuvolette candide. Fissò Alysia senza riuscire ad articolare una risposta. Stava mentendo, chiaramente, per prendere tempo.- Perchè dovrebbe importarmi?

Alysia sollevò lo sguardo, soddisfatta di aver catturato la sua attenzione; l'ascia pendeva mollemente al fianco del Rhiel. Nei suoi occhi scintillava una luce opaca, quasi come se fosse un residuo della sua anima che cercava di emergere.- Qualcuno vuole distruggere l'Ordine: tutti quelli che hanno sangue Armato nelle vene...moriranno.- rimase un attimo in silenzio e si corresse, quasi controvoglia.- Noi moriremo, Lilo.

Il giovane esitò; non credeva potesse esistere una maledizione così potente.- Tu hai paura che ti uccida e stai guadagnando tempo.-sbuffò, distogliendo lo sguardo.- E io dovrei ignorarti.

-Mi ucciderà il freddo se non lo farai tu.- osservò la giovane serena. Lilieth era sconcertato dalla sua calma: lui non sarebbe stato tanto controllato se fosse stato sul punto di morire.- Perchè dovrei mentire? Non ho nulla da perdere e nulla da guadagnare.

La sua espressione era impassibile mentre parlava, ma si agitò impercettibilmente, a disagio; stava davvero mentendo, pensò il giovane incupendosi, ma su cosa esattamente?

-Allora perchè mi dici queste cose?-chiese a bassa voce, senza capire perchè gli interessava tanto saperlo.- Pensi che possa cercare di salvare lOrdine? Che mi importi di tutti loro? Di voi?-strinse i pugni attorno all'ascia. Alysia continuava a tenere il collo reclinato indietro, fissandolo con i suoi occhi ciechi e bellissimi.-Perchè dovrebbe, ragazzina?

Lei si strinse nelle spalle per quanto possibile nonostante le corde.- Tu sei più nobile di quanto credi, Lilieth.- inclinò di lato la testa rasata.- E poi, per quanto Impuro, anche tu sei in parte Armato.

Lui rise, guardandosi attorno; erano sempre da soli e nessuno pareva ascoltare nelle silenziose case vicine. La voce della Schiava, poi, era abbastanza bassa da passare inosservata, al pari dello scricchiolio del pavimento di legno.- Sono un Mercenario: vivo per morire. Non ho paura e non ho problemi ad andarmene.

Lei esitò: pareva spaventata dalla possibilità che Lilieth non la ascoltasse neppure.- Ma...Tu vuoi sapere. Sono certa che, nonostante tutto, tu vuoi sapere!

Il Mercenario si sentiva frustrato: la Schiava gli leggeva in testa meglio di quanto avesse mai fatto Ombra; solo Natasha riusciva ad indovinare cosa provava così facilmente e negli ultimi tempi neppure lei ne era stata più capace come un tempo.

Doveva essere perchè Alysia poteva vedere la sua Anima: che sapesse leggerne le mutazioni per interpretare i suoi pensieri? Alcune Fate sapevano farlo con molto esercizio: Cecily stessa capiva sempre quando combinava qualche marachella al primo sguardo.

Ma allora era un innocente bambino: ora un temibile Rhiel. Non avrebbe dovuto essere così fragile e semplice da comprendere.

-E se anche fosse? Potrei ucciderti dopo aver ascoltato cosa hai da dire.- la sua voce era fredda perfino alla sue orecchie, ma alysia parve rilassarsi a quelle parole minacciose.-Non lo farai, perchè quando sentirai la mia storia, farai di tutto per aiutarmi.

Lilieth si sentì sul punto di scoppiare a ridere: quella ragazza era pazza. Impura, Armata, Fata...qualunque cosa fosse, era completamente pazza.- Io aiutarti? Non accadrà mai.

-Invece lo farai.- Alysia si mosse per assumere una posizione dignitosa.- Perchè vorrai salvare te stesso e tutti loro.

Lui valutò la situazione. Quella ragazza poteva ancora essere un pericolo: avrebbe potuto dire qualcosa di troppo a Chelis...e comunque il Rhiel l'avrebbe uccisa appena arrivato a caso.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora