Il ragazzo si bloccò, abbassando appena l'ascia. Il suo fiato si condensava in piccole nuvolette candide. Fissò Alysia senza riuscire ad articolare una risposta. Stava mentendo, chiaramente, per prendere tempo.- Perchè dovrebbe importarmi?
Alysia sollevò lo sguardo, soddisfatta di aver catturato la sua attenzione; l'ascia pendeva mollemente al fianco del Rhiel. Nei suoi occhi scintillava una luce opaca, quasi come se fosse un residuo della sua anima che cercava di emergere.- Qualcuno vuole distruggere l'Ordine: tutti quelli che hanno sangue Armato nelle vene...moriranno.- rimase un attimo in silenzio e si corresse, quasi controvoglia.- Noi moriremo, Lilo.
Il giovane esitò; non credeva potesse esistere una maledizione così potente.- Tu hai paura che ti uccida e stai guadagnando tempo.-sbuffò, distogliendo lo sguardo.- E io dovrei ignorarti.
-Mi ucciderà il freddo se non lo farai tu.- osservò la giovane serena. Lilieth era sconcertato dalla sua calma: lui non sarebbe stato tanto controllato se fosse stato sul punto di morire.- Perchè dovrei mentire? Non ho nulla da perdere e nulla da guadagnare.
La sua espressione era impassibile mentre parlava, ma si agitò impercettibilmente, a disagio; stava davvero mentendo, pensò il giovane incupendosi, ma su cosa esattamente?
-Allora perchè mi dici queste cose?-chiese a bassa voce, senza capire perchè gli interessava tanto saperlo.- Pensi che possa cercare di salvare lOrdine? Che mi importi di tutti loro? Di voi?-strinse i pugni attorno all'ascia. Alysia continuava a tenere il collo reclinato indietro, fissandolo con i suoi occhi ciechi e bellissimi.-Perchè dovrebbe, ragazzina?
Lei si strinse nelle spalle per quanto possibile nonostante le corde.- Tu sei più nobile di quanto credi, Lilieth.- inclinò di lato la testa rasata.- E poi, per quanto Impuro, anche tu sei in parte Armato.
Lui rise, guardandosi attorno; erano sempre da soli e nessuno pareva ascoltare nelle silenziose case vicine. La voce della Schiava, poi, era abbastanza bassa da passare inosservata, al pari dello scricchiolio del pavimento di legno.- Sono un Mercenario: vivo per morire. Non ho paura e non ho problemi ad andarmene.
Lei esitò: pareva spaventata dalla possibilità che Lilieth non la ascoltasse neppure.- Ma...Tu vuoi sapere. Sono certa che, nonostante tutto, tu vuoi sapere!
Il Mercenario si sentiva frustrato: la Schiava gli leggeva in testa meglio di quanto avesse mai fatto Ombra; solo Natasha riusciva ad indovinare cosa provava così facilmente e negli ultimi tempi neppure lei ne era stata più capace come un tempo.
Doveva essere perchè Alysia poteva vedere la sua Anima: che sapesse leggerne le mutazioni per interpretare i suoi pensieri? Alcune Fate sapevano farlo con molto esercizio: Cecily stessa capiva sempre quando combinava qualche marachella al primo sguardo.
Ma allora era un innocente bambino: ora un temibile Rhiel. Non avrebbe dovuto essere così fragile e semplice da comprendere.
-E se anche fosse? Potrei ucciderti dopo aver ascoltato cosa hai da dire.- la sua voce era fredda perfino alla sue orecchie, ma alysia parve rilassarsi a quelle parole minacciose.-Non lo farai, perchè quando sentirai la mia storia, farai di tutto per aiutarmi.
Lilieth si sentì sul punto di scoppiare a ridere: quella ragazza era pazza. Impura, Armata, Fata...qualunque cosa fosse, era completamente pazza.- Io aiutarti? Non accadrà mai.
-Invece lo farai.- Alysia si mosse per assumere una posizione dignitosa.- Perchè vorrai salvare te stesso e tutti loro.
Lui valutò la situazione. Quella ragazza poteva ancora essere un pericolo: avrebbe potuto dire qualcosa di troppo a Chelis...e comunque il Rhiel l'avrebbe uccisa appena arrivato a caso.
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Sangue impuro.- Equilibrio spezzato
FantasyLilieth vive all'Inferno. Ci vive da tutta una vita e quello che è gli piace: un Rhiel, un Mercenario, un guerriero; senza famiglia, senza sentimenti, lacerato dalla Guerra tra Luce ed ombra dentro la sua anima tormentata: un mostro dal viso umano...