Capitolo 9.-Preparativi

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Andrew aveva delle conoscenze abbastanza vaghe sull'Eremo e non si sarebbe mai sognato di poterlo un giorno visitare di persona, dato che i Rhiel non erano esattamente i bene accetti fuori dal Cocito. Sapeva che esisteva da qualche parte nel Mondo Umano e suo padre diceva che era un luogo lontano, protetto da incantesimi così antichi che si perdevano nella notte dei tempi; nessuno avrebbe potuto espugnarlo, nè Lucifero, nè un Angelo vendicatore. Era probabilmente una delle roccaforti più protette che esistesse e forse per questo le Guardiane amavano tanto viverci. Per quel che ne sapeva Andrew, quelle che decidevano di restare nelle Case o di formarsi nel Convento di Natasha erano una minoranza molto coraggiosa; suo padre quando le vedeva passare dirette al Mercato Grigio, le indicava e diceva in tono quasi ammirato che quelle erano le creature che portavano sulle spalle il peso dell'Equilibrio del Mondo. Non aveva mai capito pienamente cosa volesse dire; per lui erano solo della ragazza vestite di bianco o grigio, che decidevano di studiare Edom perchè era un Regno demoniaco protetto dall'influenza benefica di Natasha. Non ne aveva mai viste nel Cocito; immaginava che a Lucifero non piacessero molto, se erano così benvolute dal Paradiso da godere di protezioni speciali nel loro Eremo. Portavano in sè una scintilla dei Caduti che si erano unite alle Umane, almeno così dicevano le leggende. E per Andrew il loro fascino si fermava lì: erano ammantate di mistero, potenti e lontane dalla sua vita; ma ora, mentre stava fermo imbambolato nello studio dell'Eremo, capiva finalmente perchè suo apdre le guardasse con quell'aria intontita ogni volta che passavano. Semplicemente perchè facevano qualcosa di incredibile: controllavano i Demoni. Controllavano i punti di giuntura tra i vari Mondi e avrebbero potuto rendere l'intero Universo un unico gigantesco calderone ribollente di Chaos, nel quale Demoni, Fate e Umani si mischiavano senza distinzione: gli Armati uccidevano i Demoni che minacciavano la Terra, ma le Guardiane impedivano che la minaccia si concretizzasse controllando i confini.

-Quindi, l'incendio ha completamente distrutto la Casa.- la voce di Jamie era lontana, sfocata e quasi inudibile; penetrava appena dentro la coscienza di Andrew, che fissava con gli occhi sbarrati la gigantesca bilancia al centro della stanza. Non riusciva a smettere di pensare che era quello l'Equilibrio delicatissimo di cui suo padre farneticava sempre; quello che da bambino aveva preso come una metafora molto arguta, era la pura rappresentazione della realtà: esisteva davvero un Equilibrio che le Guardiane doveva far rispettare. E ora era irrimediabilmente spezzato.

-Sì. Completamente.- Zefira era seduta su una poltrona, con una coperta di pelliccia avvolta attorno alle spalle; Hermes era appollaiato accanto a lei, sul bracciolo e teneva il suo prezioso librone sotto il braccio, mentre Evelyn stava fasciando con cura la gamba della ragazza, stesa davanti a lei e posata su una sedia bassa.-Non...credete che qualcuno possa essere...?

-No.- Jamie si appoggiò al davanzale della finestra, volgendo le spalle alla tempesta che infuriava fuori dall'Eremo. I chicci di grandine battevano contro i vetri ed il vento ululava, sollevando schizzi di schiuma bianca su fino al muro di cinta del giardino. Nessuno stava più pattugliando il perimetro: Andrew non poteva biasimare le Guardiane che preferivano evitare di avventurarsi in un tempo simile. Rabbrividì e si voltò, distogliendo lo sguardo dalla bilancia a fatica.Lo studio ea una stanza piacevole e calda, come il resto dell'Eremo, protetto da muri spessi ma privi di spifferi; gli ricordava il castello di Ombra, ma era più accogliente. Si chiese se anche le Guardiane avessero delle camerate comuni, oppure delle comode stanzette singole; a vederle, avrebbe detto che erano abituate a stare molto tempo da sole. Si affaccendavano fuori e dentro la stanza, bisbigliando alla volta di Jamie, di Hermes, come se non volessero disturbare con la loro presenza.

Correva voce che le Guardiane fossero glaciali, ma Beth gli era sembrata gentile ed apprensiva e le altre ragazze che continuavano ad affacciarsi, chiedendo a cadenza regolare se avessero bisogno di qualcosa, avvertendo che la cena sarebbe stata pronta a breve, che le stanze sarebbero state pulite in pochi minuti...Niente lasciava intendere che fossero le creature spietate di cui aveva tanto sentito parlare. E questo non faceva che accrescere la sua confusione. Si chiese se Matthew e Calendula stessero bene; nessuno dei due e neppure Beth era andato a controllare come andavano le cose. Gli riusciva difficile credere che potessero essere rimasti feriti...anche se non avrebbe dovuto sorprendersi; erano morti molti Armati quella sera. Il pensiero lo fece rabbrividire e si voltò istintivamente a guardare di nuovo le bilancia; anche loro contribuivano a reggere il peso del bene. Ma in quel momento il male stava chiaramente vincendo.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now