Capitolo 15.- Un grave crimine

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-Si può sapere che fine hai fatto ieri notte?- Jaden fissava Andrew con le ciglia aggrottate, come sempre quando l'amico lo faceva irritare in qualche modo o lo deludeva, cosa che accadeva più o meno una decina di volte al giorno.- Ti ho visto rientrare verso le tre nel dormitorio. Hai combinato qualche guaio? Icaro non aspetta altro...

-Non ho fatto nulla di male.- protestò subito l'Adepto risentito, stringendosi tra le spalle e cercando di non assumere un'aria troppo colpevole. Si sistemò la corta tunica che usavano per allenarsi, troppo larga per il suo corpo ancora esile.- Ero in giro a sbollire dopo quella storia di Portus.

-Mmm.- Jaden gli scoccò un'occhiata con i suoi insondabili occhi blu e qualcosa nella piega delle labbra suggerì a Andrew che non gli credeva.- E dove sei stato?

-Ho passeggiato per il Castello.- rispose laconico, distogliendo lo sguardo imbarazzato; non aveva mai confidato a Jaden che aveva stretto amicizia con un prigioniero che veniva da Edom. Aveva l'impressione che avrebbe messo in pericolo Dorth se avesse rivelato a chiunque della sua esistenza e poi non era sicuro che l'amico avrebbe approvato; aveva una certa avversione per le Fate Oscure. Il ricordo del dialogo che aveva origliato la notte prima lo fece rabbrividire: cosa era Dorth, in realtà? Chi era Griff, l'uomo che gli aveva fatto visita proponendogli di partecipare ad un complotto? Decise di cambiare argomento prima che Jaden potesse tornare alla carica e farlo crollare con le sue domande.- La colazione era meglio del solito...cosa erano quelle specie di frittelle informi che hai mangiato?

Jaden sospirò, scuotendo rassegnato la testa e per un attimo parve così infelice e addolorato che Andrew si sentì in colpa nel procurargli quel dolore; ma le Fate dissimulavano bene i loro sentimenti ed in qualche secondo il suo viso era una maschera.- Sono tipici di Obscuria, si chiamano Pingje. Si fanno con un frutto che cresce solo laggiù.

-Tu vieni da lì?- chiese Andrew e gli parve di veder tendersi i muscoli dell'amico; Jaden era sempre sfuggente quando si parlava del suo passato: gli aveva confidato che veniva da una famiglia numerosa e che aveva lottato per diventare un Rhiel, perchè era la sua migliore speranza di sopravvivere in modo dignitoso.-Non ci sono nato, ma ho vissuto un po' ovunque. Non è un bel posto, fidati; il Cocito è mille volte meglio a parer mio.

Andrew rimase in silenzio; di Obscuria non ne sapeva più di chiunque altro. Era un Regno governato da un Angelo Caduto minore, che non aveva interesse nel costruire un Impero e quindi non aveva fatto grandi cose come Lucifero o Epoh o Asmodeo o Hel. Ci vivevano alcune Fate, qualche folletto, una manciata di Mercenari che non volevano sottostare totalmente ad Ombra, qualche demone e parecchi Khose e Custodi; per lo più era un luogo di transito verso altre mete. Chi nasceva lì non aveva un futuro: ci si spegneva nel buio, senza grandi ambizioni. Suo padre ci andava spesso, perchè era l'unico Regno dove crescevano dei frutti a parte Edom; Jaden non era l'unico ragazzo disperato che aveva deciso di votarsi ad Ombra pur di andarsene da un posto dove non avrebbe avuto un destino. Per lui i Rhiel significavano riscatto da una vita altrimenti vuota, ma per Andrew non era così. Per lui essere un Adepto voleva solo dire che non avrebbe mai potuto diventare come suo padre o sposarsi con la sua graziosa vicina o arricchirsi o avere dei figli a cui insegnare come si commerciava.

Era una vita che poteva forse andare bene per quelli come Jaden e Portus, ma non per lui. Eppure, ormai era lì.

Come ogni giorno gli Adepti erano riuniti nella palestra sotterranea del Castello, scavata nella pietra e fredda nonostante le torce che pendevano dai muri a distanza regolare, illuminando l'ambiente; sedevano a gruppetti sulle panche che correvano tutto attorno alle mura, oppure stavano in piedi, discutendo animatamente, ridendo, perdendosi nei loro pensieri. Andrew e Jaden arrivarono leggermente in ritardo, quando ormai la stanza era piena e rimasero accanto alla porta a studiare l'ambiente familiare dove si erano allenati ogni giorno, sei ore al giorno negli ultimi mesi; qualcuno li salutò distrattamente, ma la maggior parte degli Adepti non amava mostrarsi amichevole con chi non era parte del proprio gruppo sociale. E un Mezzo Demone e una Fata non erano esattamente parte dell'elite.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now