Capitolo 4.- I Rhiel

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Finalmente iniziò a scorgere gli anonimi banchetti dei venditori di Schiave; essendo il commercio più illecito del Mercato Grigio si teneva sottotono, per quanto fosse possibile mantenere segreto un business di quelle proporzioni: checcè ne pensasse Natasha tutti avevano bisogno di comprare delle serve nei mondi Demoniaci e tutti sapevano che ad Edom era possibile trovarle, mentre in ogni altro luogo erano merce troppo rara e pericolosa, che solo pochissimi trattavano e in modo marginale.

Una Schiava ben piazzata poteva fruttare ad un mercante oculato abbastanza denaro da vivere nel lusso per giorni se non settimane. Era un settore fiorente e in crescita, ma proibito e quindi illegale per le Fate.

Lilieth riteneva che i mercanti di Edom avessero fatto un buon lavoro per rendere innocente la loro parte di Mercato: si trovava addossato al Muro nel punto più lontano dal Convento, immerso nell'ombra e le baracche fatiscenti parevano quelle di poveri artigiani che vendevano amuleti contro la sfortuna ed altri oggetti del genere, per lo più inutili ma graziosi; ad un'occhiata distratta, quel posto non avrebbe detto assolutamente nulla.

Eppure il Mercenario sapeva bene che dentro alle tende e ai banchi improvvisati o permanenti, fioriva un commercio di Schiave che attirava decine di clienti ogni giorno, compresi messi di Lucifero o di altri Demoni maggiori.

Dalle entrate ben sorvegliate da cupi Rhiel assunti tra i più a buon mercato giungevano in coro le voci che gridavano per ottenere la Schiava migliore, battuta all'asta; ad un orecchio poco allenato, però, sarebbero solo sembrata urla per reclamare contro un venditore disonesto.

In ogni caso poche Fate della Luce si avvicinavano così tanto al Muro da entrare in quella parte del Mercato: sapevano che gli esseri che vivevano in quelle zona non erano felici della loro egemonia su Edom.

-Trovato quello che cercavi?-chiese una voce alle sue spalle, distogliendolo dai suoi pensieri.




 Lilieth si voltò di scatto, estraendo il pugnale così in fretta che il suo interlocutore se lo trovò puntato alla gola prima di poter aggiungere altro. Sollevò le sopracciglia, fissando il Rhiel divertito.- Brutto momento?

-Odio che mi si parli alle spalle.- sibilò infastidito il ragazzo, rinfoderando il pugnale con qualche esitazione. Uccidere un altro Mercenario avrebbe comportato solo noiosi grattacapi... anche se quella voce sibilante nella sua testa gli urlava di farlo. Scosse il capo.-Da dove spunti, Griff?

Lui sorrise, scuotendo la testa rasata di fresco e coperta dagli stessi simboli che si intrecciavano sul cranio di Lilieth, i segni distintivi dei Rhiel.- Stavo gironzolando senza meta quando ti ho visto.

-E hai pensato fosse saggio arrivarmi alle spalle? Sai che sono impulsivo.- la freddezza del suo tono non dovette passare inosservate, perchè Griff si irrigidì appena; indossava anche lui un pesante mantello di tessuto scuro, ma aveva fatto ricadere indietro il cappuccio per mostrare il volto, una scelta che Lilieth trovava poco adatta: Griff era sfregiato in modo tanto raccapricciante che perfino tra i disgustosi clienti del Mercato spiccava notevolmente ed attirava molte occhiate; al contrario del giovane, però, non pareva infastidito dagli sguardi altrui.

Una cicatrice spessa e nodosa gli correva lungo il viso, dividendolo in due porzioni ugualmente orribili; il naso era un ammasso deforme di carne molle e le guance butterate, come se fosse stato punzecchiato da qualcosa di rovente un tempo, la bocca era piccola e quando sorrideva si arricciava fin quasi alle orecchie a punta. Ogni volta in cui Griff parlava, Lilieth aveva il terrore che il tessuto ormai cicatrizzato della sua faccia potesse aprirsi e rivelare i tendini rattrappiti e le ossa infette.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now