Capitolo 7.- Una questione di anime

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"Tutori delle Case di tutto il Mondo. Io, il vostro Capo, colei che avete eletto per guidarvi nelle tenebre dopo la Guerra Civile, ha delle importanti notizie da darvi. Per troppo tempo ormai abbiamo versato il sangue dei nostri simili, di altri Armati che cercavano solo di mostrarci la stada giusta da prendere, che dall'alto della loro saggezza hanno compreso cose che nessuno di noi poteva neppure immaginare; è difficile ammettere una colpa, tanto più se è grave quanto la mia, ma oggi io sono qui a dirvi che ho sbagliato: il vero nemico non è mai stata Neithel. Il vero nemico non è chi ha il nostro stesso sangue nelle vene, ma chi questo sangue lo distrugge, lo sporca, lorende impuro; la regina non è che una nostra alleata che ha avuto lungimiranza sufficiente per capire la verità: che noi siamo prescelti, lei stessa ci ha scelti e creati ed è inutile lottare contro il nostro destino, contro chi vuole solo il nostro bene.

Per questo ho deciso di stringere un accordo con Volodjia, il luogotenente di Neithel e deli Armati della Regina, i vostri, i nostri fratelli: la Guerra è finita! Lasciate cadere le armi di fronte alla vostra Regina e ai suoi messaggeri e non vi sarà fatto alcun male! Lasciate cadere le armi, miei guerrieri, e sarete ricompensati con una verità che va ben oltre la vostra più fervida immaginazione.

Lottate contro i vostri fratelli e ne pagherete tutte le amare conseguenze: i traditori non verranno risparmiati, tutte le Case verranno setacciate . Non ribellatevi al vostro Capo, che vuole solo la pace e la prosperità per il nostro popolo: non ribellatevi a Volodjia e ai suoi uomini e andrà tutto bene.

Lottate contro chi sporca la vostra stirpe, non contro i vostri fratelli!

Domani sarà l'alba di un nuovo regno di pace: non mandate all'aria questa possibilità solo per uno sciocco campanilismo. Ve ne prego, accettate i vostri fratelli. Non tradite il vostro stesso sangue.

Il Capo dell'Ordine, Cecily.

Ps. Mi duole informarvi che la Casa Americana, in seguito all'insubordinazione e alla fuga del suo Tutore, Matthew, è stata distrutta. Questo è il destino che attende chi non si aprirà alla Pace, ma continuerà a lottare contro di me, i traditori non verranno risparmiati."

Lilieth fissò le parole impresse sulla lettera gettata sulla scrivania a lungo, assimilandole lentamente, cercando di dare loro un senso profondo che forse non avevano. Più le scorreva più sembravano ammassi senza logica nè legame, prive di qualsiasi senso; Jelien aveva letto la lettera ad alta voce nel mezzo dell'ingresso, generando una sorta di panico diffuso tra gli Armati e i Discepoli, che non facevano che chiedersi quando sarebbero stati colpiti e come avrebbero potuto combattere, se fosse il caso di combattere contro una fine che pareva comunque ineluttabile. Jelien aveva dato ordine di prepararsi al contrattacco e di rafforzare le difese, qualunque cosa volesse dire; poi aveva invitato Lilieth a seguirla nel suo studio insieme a Mic ed Alysia. Chiaramente credeva che avessero dato abbastanza spettacolo per quella mattina e immaginava che sarebbero stati solo di intralcio nelle operazioni di emergenza che stavano iniziando.

Per quanto volesse parlare con Natasha, il Rhiel aveva ritenuto poco saggio contraddire la donna e così l'aveva seguito senza dire nulla, rifiutandosi allo stesso tempo di guardare Alysia o Mic; aveva l'impressione che il Guaritore volesse ancora prenderlo a pugni: tremava mentre salivano la scalinata. Si sentiva scosso nel profondo per quello che doveva essere successo quella notte e sapeva, anche se non avrebbe saputo dire come nè perchè, che la ragazza gli stava nascondendo qualcosa. Era più una vaga sensazione che una certezza, eppure aveva una sua logica: Alysia doveva aver capito qualcosa che a lui ancora sfuggiva. Le scoccò un'occhiata: era seduta sulla sedia dietro la scrivania di Jelien, quella che di norma avrebbe dovuto occupare la Tutrice e teneva la testa posata sulla mano, pensierosa. Alzò lo sguardo improvvisamene come se avesse percepito i suoi occhi e si voltò in direzione del caminetto, dove Jelien era immobile, immersa nella contemplazione delle fiamme crepitanti.-Credi abbiano già attaccato la Casa Russa?

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoWhere stories live. Discover now