One of Those Nights

En başından başla
                                    

È stato parecchio imbarazzante essere al centro dell'attenzione e fingermi innamorata dell'essere più presuntuoso e idiota sulla faccia del pianeta.

Per lui era tutto normale, come se avesse vissuto situazioni del genere un'infinità di volte e io fossi solo un'altra tacca da aggiungere al muro.

L'unica cosa che ha risollevato la mia giornata di merda è stata poterlo prendere in giro con nomignoli che mai e poi mai avrei usato con il mio vero ragazzo.
Patatino, tigrotto e raggio di sole erano in cima alla lista dei miei preferiti.

Sia chiaro che non sono stata l'unica che ha affibbiato stupidi appellativi: Luke ha iniziato con qualche 'piccola' e ha continuato con 'candida', giustificandolo agli altri con il colore della mia pelle, ma era solo una presa per il culo perché si riferiva alla malattia delle parti intime, finendo con 'panterona', alludendo alle mie prestazioni sessuali.

Ci manca solo che vada a letto con lui e potrei essere rinchiusa in un manicomio.

Per il resto della settimana abbiamo seguito una sorta di routine che ho scoperto essere molto confortante: Luke mi viene a prendere con la macchina, manifestiamo il nostro amore con varie effusioni, seguiamo le lezioni e andiamo a pranzo; poi facciamo tutto all'incontrario.
Una volta che mi ha accompagnata a casa messaggiamo anche sulle cose più stupide, come la mia ossessione per cantanti che non sapranno mai che esisto o come mi chiamo o il punteggio più alto che ha raggiunto in una partita alla Play.

Una cosa positiva l'ha fatta: mi ha fissato un appuntamento con un aspirante coinquilino per la settimana prossima in un bar in centro. Ovviamente lui sarà presente all'incontro per "capire le vere intenzioni di chi si presenterà e guidare la mia decisione sulla retta via".

Ci doveva essere una scocciatura in questo bel quadretto, no?
Eccolo: sono seduta su un divano tra giovani ubriachi che si vantano delle loro prestazioni sessuali in presenza delle loro ragazze, mentre aspetto che il mio "fidanzato" mi porti da bere.

"Ragazzi, lo sanno tutti che fate faville sotto al lenzuolo, ma secondo me state annoiando questa bella ragazza seduta tra di voi. Come ti chiami, dolcezza?"

Finalmente una ragazza si accorge di me! Potrei fare un'ola per ringraziare il Cielo se non fosse stupida come cosa.
"Micol"
"Che bel nome! Mi ricorda il mio coniglietto che è morto qualche anno fa"

Non so se ridere o piangere o farle le condoglianze.
Le ragazze ubriache sono imprevedibili, lo so per esperienza.

"Sarebbe un complimento o una velata minaccia di morte? In questa settimana ne ho ricevute parecchie e alcune sono molto fantasiose"

"Oddio no! Era una specie di complimento perché il mio batuffolo era veramente bello"
"Allora grazie" sorrido e prego mentalmente perché Luke arrivi ora con il mio drink.

Il ragazzo alla mia destra mi squadra attentamente.
L'ho detto io che la scuola è un covo di maniaci.
"Ma tu non sei la ragazza di Hemmings?", mi chiede dopo aver fatto una mappatura dei miei nei.
"Eh già, sono io. Tu sei?"
"Michael"
Mi porge la mano che stringo con più forza del necessario.

"Hai una stretta potente. Potresti far parte della squadra femminile di wrestling della scuola. Io faccio rugby, ma se ti serve una buona parola, posso aiutarti"

"Clifford dubito che la mia ragazza possa essere aiutata dal portatore di acqua della squadra di rugby.
A parte questo, lei non ha bisogno di aiuto, sa cavarsela da sola. Non è forse così, tesoro?"

Luke appare magicamente al mio fianco, oramai è diventato bravo nel presentarsi quando è richiesta la sua presenza.
Mette un braccio sulle mie spalle per marcare il territorio e guarda male Michael.
Ci manca che mi faccia la pipì addosso per marcare il territorio.

"Ah ah, giusto. Cos'è?", gli chiedo indicando il bicchiere colmo di liquido rosso che ha in mano.
"È per te, provalo"
"Non è che ci hai sputato dentro?"
"Fidati, la tentazione è stata forte, ma ho resistito"
"E bravo il mio cucciolotto" gli stringo la guancia e bevo quel che mi sembra succo ai frutti di bosco con un goccio di vodka.

Non è abbastanza forte per farmi ubriacare, ma è molto buono, quindi in poco scolo tutto il contenuto del bicchiere.

"Piano con questo, anche se sembra succo di frutta è pieno di alcol. Vuoi ubriacarti?"
"Proprio così"

Mi guarda come se l'avessi deluso e non è una bella sensazione.
Mi sento come una bambina che riceve un ammonimento dai genitori per aver commesso una marachella.
E la parte più strana è che Luke sta facendo il genitore, ruolo che di solito spetta a me.

"Oh Hemmings, la tua signora beve per dimenticare la tua scarsa abilità a letto?"
È veramente fastidioso questo ragazzo.
I ragazzi intorno a noi ridono alla battuta e Luke diventa color vermiglio.
"Taci Clifford"

Povero il mio bambino.
Ora le parti sono ritornate le stesse.
Da brava fidanzata quale sono lo difendo e lo bacio appassionatamente per testimoniare la mia tesi.

No, scherzo.
Mi alzo dallo scomodo divano, mi stabilizzo sui trampoli che sono stata costretta a mettere dal biondo e aggiusto la gonna del vestito blu in pizzo che ho messo per fare bella figura.
Poi prendo Luke per mano e lo porto in cucina.

Forse anche lui ha bisogno di ubriacarsi, sta fremendo di rabbia perché è stata messa in dubbio la sua virilità.

Lo lascio a girare in tondo per farlo calmare ed esamino le bottiglie di alcolici sul bancone.
Sta diminuendo progressivamente la quantità di liquido nelle bottiglie.

Opto per una semplice vodka alla pesca e riempio due bicchieri; ho fatto anche oggi la mia buona azione dandolo a Luke.

"Ci hai sputato dentro?"
"Fidati, la tentazione è stata forte, ma ho resistito", ricopio la sua battuta sperando di risollevargli un po' il morale.
Preferisco il Luke che fa battutine, anche a sfondo sessuale, a questa versione di ragazzo mestruato con problemi di ego.

Come pensavo accenna un sorriso mentre la cucina viene sommersa dalle note di una canzone da discoteca.

"Andiamo a ballare" gli dico muovendo i fianchi a ritmo.
"Non mi va, vai avanti, forse vengo dopo"
"Che noioso che sei!"

Vado in soggiorno dove si trova la maggior parte degli studenti e trovo un po' di spazio per ballare nel mare di corpi sudati.
Mi è sempre piaciuto ballare, anche se non frequento molto discoteche e feste.
Quando ero piccola mia mamma mi ha portata a scuola di danza moderna e hip hop ed è grazie a questa che ho imparato molte delle mosse che uso di solito.

Mi lascio travolgere dal ritmo e in poco sono circondata da ragazzi.
Una ragione per cui non vado in discoteca è questa: i ragazzi arrapati che ti si avvicinano anche se non ti conoscono sono molto fastidiosi.

Qualcuno appoggia le sue mani sui miei fianchi e muove il bacino in modo sensuale.
Mi irrigidisco e sto per girarmi per dirgliene quattro e tirargli uno schiaffo, ma il ragazzo mi precede sussurrandomi all'orecchio:
"Tigrotta se avessi saputo che ti muovevi così sarei venuto subito"

Mi rilasso e gli sussurro a mia volta:
"E che piacere ci sarebbe stato?"
È ritornato il mio Luke maniaco sessuale. Mi era mancato.
Sorride sulla mia spalla e continuiamo a ballare in modo più o meno spinto fino a quando non si dissolvono gli altri ragazzi.
Poi cantiamo a voce alta i ritornelli delle canzoni che conosciamo e facciamo gli stupidi, fregandocene degli altri e isolandoci in una bolla.

Non soffro di bipolarismo, se ve lo state chiedendo.
Ho permesso a Luke di ballare così per fargli dimenticare lo spiacevole episodio di prima e per fargli credere di non aver nessun problema a livello sessuale.

Penso l'abbia capito da solo perché sfoggia un sorriso a 32 denti.
In macchina gli farò una bella lavata di capo.

Flaws || Luke HemmingsHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin