CXCVI. I'm safe.

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BELLISSIMA SORPRESA NELLO SPAZIO AUTRICE! ANDATE A LEGGERE! :D

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Sospirò per l'ennesima volta, portando lo sgaurdo in alto, oltre quelle vaghe foglie che ora lo proteggevano dalla pioggia.

Era da tanto che era seduto sotto quell'albero nel boschetto, ma non sapeva neanche vagamente quanto tempo era passato.

Minuti? Ore? Non lo sapeva, e poco gli importava in quel momento.

Il suo corpo stava diventando ogni minuto più freddo e non si stava nemmeno preoccupando di stringersi le ginocchia al petto per scaldarsi un po.

Indossava solo un jeans nero e una camicia a mezza manica sbottonata ed era sotto la pioggia forte esposto ad un vento torrenziale....era normale sentire freddo.

Si guardava intorno, spaesato, non chiedendosi nemmeno perchè fosse venuto lì.

Forse era stata la scritta sopra la sua testa a convincerlo, inciso sulla corteccia dell'albero sin da quando lui era bambino.

"Ti voglio tanto bene, Levi.
Dalla tua mamma ♡ "

Tsk. Quel posto era sempre stato un segreto che avevano solo lui e sua madre, fino a quando poi non incontrò Hanji.

Come poteva non mostrare quel posto meraviglioso alla persona che gli aveva salvato la vita quel giorno, porgendogli la mano e facendolo nascondere in casa sua?

E come non poteva mostrare quel posto meraviglioso alla persona di cui era ed è tutt'ora pazzamente innamorato, che gli aveva insegnato ad avere fiducia non solo con le persone che conosceva di vecchia data ma anche a quelle che aveva incontrato da poco?

Semplicemente non poteva.

Tutto il suo corpo aveva preso a tremare già da un bel po per cercare di riscaldarsi, mentre il battito cardiaco del moro rallentava ogni minuto.

Alzò gli occhi di nuovo verso quella scritta, sentendo una per una quelle lacrime calde scorrere sul suo viso freddo come il ghiaccio, mischiandosi alla pioggia.

"È colpa mia" Pensò stringendo tra le mani il jeans color pece che indossava "È sempre colpa mia" Guardò la camicia che indossava, pensando con rammarico ai momenti passati con il castano.

Iniziò a non sentire più le mani e i piedi, non sforzandosi nemmeno di provare a muoverli.
Infondo, che importanza aveva farlo dopo che tutti si erano dimenticati di te e ti avevano abbandonato?

Mugulò a questo pensiero, girando con fatica il volto verso il fiume che scorreva lì vicino, ascoltando il fruscio delle foglie, il debole e vago ululare del vento, lo scroscio della pioggia e dell'acqua nel fiume ora in evidente piena.

Il cielo ormai era diventato quasi del tutto nero, ma ancora si potevano ben distinguere i grandi nuvoloni grigi che lo occultavano grazie ai lampi frequenti.

Bhe, un temporale estivo proprio con i fiocchi, non credete?

Levi non aveva problema ovviamente a distinguere l'ambiente circostante, e da bravo lupo sedentario non aveva paura.

Ma, ormai, non aveva paura di niente.
Se non della morte.
Ma non della sua morte, bensì di quella delle persone a cui era affezionato e che amava.

Non sentì improvvisamente più gli arti, ma non si allarmò nemmeno questa volta.

Il suo respiro diventava sempre più lento, sentendo il cuore dentro la sua gabbia toracica pulsare sempre più lentamente, mentre l'unica fonte di calore che avvertiva in quel momento erano le grosse lacrime che cadevano dai suoi occhi grigi e vuoti.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Where stories live. Discover now