CLXIV. Revenge!

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Mi fecero accomodare sul divano mentre raccontavo come Eren era arrivato a casa nostra, evitando appositamente la parte in cui dicevo che noi due eravamo fidanzati.
Se qualcuno doveva dirlo ai suoi genitori, quello sarebbe stato Eren.

I due mi ascoltarono in silenzio, mentre la donna si asciugava di tanto in tanto qualche lacrima solitaria.

-Poco più di tre settimane fa si è presentato suo zio alla porta di casa nostra. Si è preso Eren e lo ha portato con sè nel suo appartamento- Conclusi alla fine, prendendo fiato.

-Non avete potuto fare niente tu e la tua amica per impedirlo?- Chiese perplessa la bruna, facendomi inevitabilmente sviare lo sguardo.

-Ci ha minacciato e l'unico modo per poterlo riportare a casa sarebbe stato ritrovare i suoi veri tutori, ovvero voi- Risposi riportando lo sguardo su quello di Grisha.

-Che genere di minaccia?- Indagò lui, facendomi scuotere la testa.

-Questa è un'altra storia- Sorrisi per nascondere il mio vero stato d'animo, lasciando gli altri due leggermente perplessi da questa mia reazione.

Bhe, del resto hanno ragione.
Sono strano.

-Cosa possiamo fare?- Domandò preoccupata Carla.

-Cosa vuoi che facciamo? Andiamo a denunciare quello schifoso e ci riprendiamo nostro figlio!- Scattò in piedi il marito -Giusto Levi?- Mi sorrise guardandomi.

-Immagino di si- Annuii titubante. Non volevo combinare casini.

-Puoi portarci a casa di quell'uomo?- Chiese la donna, usando un tono disgustato nell'ultima parola.

-Ovvio. Comunque ho un'idea per fare una sorpresa ad Eren- Mi scappò un piccolo sorriso.

-Su, parla!- Sorrise anche la bruna.

-Bhe, potremmo andare a chiamare la polizia e andare a casa sua. Lo arrestano e io sto a casa sua ad aspettare che Eren torni da scuola. Lo porto poi a casa nostra dicendogli che Hanji vuole salutarlo e trova lei e sua moglie lì- Proposi facendo annuire i due.

-Possiamo fare che noi due ci nascondiamo in casa di quell'uomo per poter vedere Eren? Non ci facciamo vedere e veniamo dopo direttamente a casa tua!- Chiese la donna, facendomi annuire.

Lasciai loro il numero di telefono di Hanji in modo che potessero chiamarla e farsi dire da lei quando io ed Eren saremmo arrivati a casa, chiamando poi la Quattrocchi avvisandola di tutto.

-Forza, andiamo dalla polizia!- Uscimmo di casa prendendo la loro auto mentre io prendevo la mia, dirigendoci subito dopo alla stazione di polizia.

Grisha raccontò la piccola ma intricante vicenda ad un poliziotto, che disse che sarebbero venuti con loro a casa dello zio di Eren.
Non potevano arrestarlo a meno che lui non diceva qualcosa che c'entrava con la storia, per cui avremmo dovuto stuzzicarlo per fargli sputare il rospo.

Ci indirizzammo subito dopo verso la casa di quello str*nzo, con un'auto dietro al cui interno c'erano due poliziotti in borghese.

Arrivati al condominio portai i genitori del mio moccioso al piano che ci interessava, fermandosi davanti la porta del suo appartamento.

-Abita qui- Bisbigliai girandomi verso i due, notando che intanto gli agenti si erano nascosti in fondo al corridoio, nell'angolo.

-Bussa- Mi incitò il padre, facendomi annuire mentre suonavo al campanello non riuscendo a frenare un picco ghigno di soddisfazione.

"Ora vedremo chi è l'arabo e il giocattolino, str*nzo"

Ovviamente ad aprire fu quella faccia di porcellana, dico così perchè era un vero cesso, che guardò prima me, poi i due alle mie spalle sbarrando gli occhi.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora