I need you •Ereri• ITA [In revisione]

CXCII. Isabel

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Era da quasi mezz'ora che era su quell'auto, contemplando lo sterzo chiedendosi se andare o meno a racimolare un po di quella dannata droga.

Sapeva che non era giusto, che gli faceva male prenderla, che avrebbe deluso Hanji se lei lo avesse scoperto, eppure voleva dimenticare quel vuoto che sentiva dentro il petto.

Era già da due mesi che non aveva assunto alcoolici o droga, resistendo e sfruttando tutta la forza di volontà di cui era a disposizione, eppure quel giorno era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Ritrovarsi quel bigliettino nello zaino con sopra scritto "Nessuno ti vuole, levati di mezzo e facci un piacere" con la biro rossa era stato come ricevere una pugnalata al cuore.

Appoggiò la fronte al manubrio, sospirando pesantemente, sentendo i suoi occhi inumidirsi.

Perché tutti lo odiavano?

Era una domanda a cui non aveva mai trovato risposta, eccetto una:

Esistere.

Quella era forse una delle colpe più grandi che aveva, insieme alla morte di sua madre ovviamente. O, almeno, così la pensava lui.

Sospirò, appoggiando la fronte al finestrino e osservando il cielo scuro fuori dal finestrino, mugugnando infastidito dai rombi delle auto che si sentivano intorno alla sua vettura.

Per essere in periferia c'era molto traffico, e Levi sapeva bene il perchè.
Lì vicino c'erano due dei tanti grandi gruppi di contrabbandatori di New York, insieme a ragazze e donne particolarmente maliziose che sembravano chiedere un passaggio mettendo in bella mostra le gambe.

Il suo sguardo si spostò poco più in là, sul marciapiede, proprio su una ragazza.

Aveva i capelli rossi come il fuoco e lunghi fin sopra le spalle.
Camminava incerta, con la fronte aggrottata in un'espressione preoccupata e timorosa, mentre si grattava nervosamente un braccio, rabbrividendo dal freddo.

Indossava una gonna nera sagomata che le arrivava a metà coscia, insieme ad una maglietta squadrata bianca e una giacchetta nera.

Un leggero filo di mascara e un po di matita abbellivano il suo viso, accompagnati da un rossetto color fuoco sulle labbra.

Il ragazzo la guardò distrattamente, assopito dai suoi pensieri, notando che un'auto aveva accostato il maricapiede, fermandosi proprio di fianco la rossa.

Da essa scese un uomo rozzo, dai capelli bruni e due occhi di un azzurro sporco e per niente bello.
La pelle scura era macchiata a tratti di rosso, mentre le braccia lasciate scoperte per metà da una camicia bianca a strisce azzurre erano piene di peli neri.

Un jeans scuro copriva il suo corpo leggermente in carne, cadendo pesantemente su due scarpe nere un po sporche.

Lo vide avvicinarsi con un ghigno che non prometteva niente di buono, mentre si atteggiava a squadrare le varie ragazze che si trovavano sparse a grande distanza sul marciapiede.

Levi lo guardò disgustato, notando come i suoi occhi blu osservassero le forme delle più giovani, come se stesse scegliendo quale gelato prendere davanti al bancone frigo.

Il quarantenne si avvicinò alla rossa che, vedendolo, fece un passo indietro intimorita, portando le mani sulla gonna, tenendola ben abbassata.

-Ehy, zuccherino. Che succede?- Il corvino lo sentì ridere in modo impacciato, avvicinandosi alla ragazza -Sembri nuova di queste parti. È la prima volta che lo fai, vero?- Le accarezzò il mento, facendo tremare vistosamente la giovane.