CLXXXVIII. He was here!

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-Levi...- Sibilò il ragazzo, mentre la sua mano continuava ad accarezzare quei capelli corvini, osservando il volto dell'amato addormentato, la cui espressione era tormentata e cupa.

Ormai sapeva che se faceva piano Levi non si accorgeva della sua presenza mentre dormiva, o almeno così lui pensava.

Il moro qualvolta si svegliava e si ritrovava il ragazzo in piedi vicino al suo letto non diceva niente, socchiudendo solamente gli occhi e godendo quelle carezze che pensava fossero solo frutto della sua fervida immaginazione.
O, in parole più rudi, che fosse una semplice allucinazione.

Eppure entrambi si sbagliavano su qualcosa.

Quel giorno il castano si era ritrovato con l'aspetto di un vero zombie.

Aveva passato il pomeriggio precedente a ripassare all'infinito le lezioni, arrivando al punto da dimenticarle e doverle studiare di nuovo.

A mezzanotte si era reso conto che l'indomani aveva una verifica, prendendo così a studiare la nuova lezione in tutta fretta e con un'ansia tremenda, finendo così per dover chiedere aiuto alla coinquilina.

Lei aveva accettato subito. In fondo non sarebbe riuscita a dormire tutta la notte, per cui utilizzare un altro po delle sue energie per aiutare il castano a studiare e prepararsi per l'importantissima verifica del giorno dopo non gli dispiaceva per niente.

Erano stati fino alle tre di notte a studiare argomenti su argomenti dato che quel compito avrebbe compreso un vasto numero di lezioni.

Hanji a quell'ora era andata a dormire, cadendo sul letto e finendo nel mondo dei sogni immediatamente, mentre il castano prendeva a salire le scale.

Aveva lasciato i libri sulla scrivania, facendosi lentamente lo zaino, andandosi poi a raggomitolarsi sotto le sue morbide coperte, addormentandosi dopo pochi minuti.

Non aveva sogni o incubi in particolare, al massimo aveva ripensato a qualche vago ricordo riguardo lui e Levi.
Insieme.
Fidanzati.
Felici.

O meglio, solo lui era felice.
Già, perchè anche se Levi non si mostrava triste, malinconico, anche se non piangeva o solamente lacrimava, anche se non diceva mai niente di troppo particolare, lui non era mai stato felice.

Era sempre stato perseguitato dai ricordi del suo passato, finendo per essere preda di sè stesso ogni giorno.
Poi, quel giorno aveva scombussolato totalmente la sua vita.

Aveva perso quello scudo e quella maschera che aveva sempre usato sin da bambino, rimanendo vulnerabile al mondo esterno senza niente che lo difendesse.
Così pensava Eren, dimenticando però una cosa.

Levi era rimasto vulnerabile al mondo esterno senza niente e nessuno che lo difendesse.

Già, era così.
Perchè, anche se Levi aveva sempre respinto tutti nei suoi momenti "no" per non essere una palla al piede, ora aveva bisogno che qualcuno gli stesse a fianco e gli dicesse "Va tutto bene. Ci sono io".

Ma nessuno si accorgeva di questa sua necessità, nemmeno Eren.

Quel castano fin'ora era stato quello che era riuscito a mettersi meglio nei panni del fidanzato.

Molly e soprattutto Hanji avrebbero potuto fare lo stesso, ma si erano arrese già da tempo all'idea che Levi non sarebbe stato più lo stesso.

Si erano lasciate imbavagliare e accecare dalla disperazione, dimenticando quell'unica emozione che avrebbe potuto dare forza a tutto il mondo.

La speranza.

Ed Eren era molto provvisto di questo particolare sentimento.
Era stato proprio Levi a insegnargli a sperare.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Where stories live. Discover now