CIXIII. You don't understand

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-Ehy fratellino!- Si sentì tirare per la manica del giubotto, facendo sì che lui girasse il volto verso la sorella.

-Oi... dimmi- Riprese a sistemare i suoi libri nello zaino, nascondendo il disegno che aveva fatto durante la ricreazione nel diario. Era un occhio dall'iride verde smeraldo, proprio come quello che ha la sua madre adottiva... o che, meglio, aveva la sua madre...

-Devo parlare un attimo con la professoressa... tu nel frattempo esci...- Sorrise lei sistemandosi una ciocca ribelle dietro l'orecchio, cercando di sistemare quella coda costantemente disordinata.

-No. Ti aspetto qui- Scosse lui la testa, chiudendo la zip dello zaino.

-Perchè non torni a casa da solo? Hai paura?- Domandò innocentemente la sua amata sorellina, ricevendo un'occhiataccia in risposta.

-Non ho paura- Si accigliò lui, incrociando le braccia al petto -Ti aspetto fuori dalla classe se non vuoi che io sappia di cosa parli con l'insegnante- Affermò poi sistemandosi la sciarpa verde al collo, quella che aveva quel fantastico profumo di rose... quello che aveva la sua mamma adottiva...

-Torna a casa da solo e avvisa mamma e papà del mio ritardo. Non so quanto tempo perderò con la professoressa... potrebbero preoccuparsi se non ci vedono tornare a casa- Ribattè Hanji, aiutando l'altro a sistemarsi la sciarpa.

-Non si preoccuperanno...- Insistì lui, scuotendo la testa vivacemente, mettendo ancora più in disordine quella chioma di capelli corvini che si ritrovava per capelli.

-Lo sai come sono i nostri genitori! Abbiamo solo dodici anni!- Ripetè lei, annoiata. Del resto era un po snervante avere quei due sempre con il fiato sul collo, ma non le dispiaceva più di tanto. Sapeva che c'erano persone che desideravano genitori così assidui, per cui non si lagnava. Gli stessi pensieri li aveva Levi.

-Va bene- Sospirò lui alla fine, capendo che era ormai inutile cercare di dissuaderla.

-Bene! Ci vediamo dopo allora!- Sorrise lei alla fine, battendo il cinque al fratello.

-A dopo sorellina- La salutò il corvino, prendendo sotto braccio il suo amato libro di Harry Potter, incamminandosi verso l'uscita con lo zaino in spalle.

La classe, ormai, era del tutto vuota, se non per la professoressa e i due fratelli.
Nella scuola le uniche persone ad essere ancora presenti erano i professori e gli inservienti, occupati ognuno a compiere gli ultimi sforzi di quella mattinata di lavoro prima di prendere una pausa o, direttamente, andare a casa.

-Buon pranzo Levi! Salutami mamma e papà!- La voce della professoressa lo fece voltare verso la donna seduta alla cattedra.

-Grazie. Buon pranzo anche a lei, professoressa- Ricambiò accennando un sorriso vago e forzato, riprendendo a camminare, ritrovandosi nel corridoio.

Prese il suo amato volume, aprendo la prima pagina che si ritrovò davanti, camminando con lo sgaurdo puntato sulle righe del testo.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non incontrare lo sguardo degli altri alunni, fermi davanti l'uscita a chiacchierare e a ridere.

Fece un veloce slalom tra la picola folla messa proprio davanti al portone scolastico, tenendo sempre gli occhi puntati sul libro, sentendosi arrivare qualche risatina e qualche gomitata al suo passaggio.

Fece finta di niente, nascondendo naso e labbra dietro la sciarpa per non farsi vedere, facendo in modo che -standosene a testa china sul romanzo- i capelli mori e folti impedissero a chiunque di poterlo vedere chiaramente in viso.
Continuò a camminare, giungendo al cancello, dove si fermò per guardarsi alle spalle.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora