LXXI. Eren's old house

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-Ora dove ti va di andare?- Domandò il moro guardando negli occhi il più giovane, facendolo immergere in altri pensieri.

Dove gli sarebbe piaciuto andare?
Un posto c'era, ed era lì vicino.
Però non sapeva se avrebbe retto...
Gli sarebbe piaciuto andare lì, ricordare la sua infanzia e la sua vita passata quando era felice. Quando aveva ancora dei genitori con sè, che lo amavano e lo proteggevano.
Però...se si sarebbe rattristato?

C'era la possibilità di rattristarsi, di piangere il passato invanamente.
Ma aveva così tanta voglia di tornarci...

Lo desiderava con tutto il cuore.

E se il moro glie lo avesse negato? Se gli avesse detto di no?
Non lo poteva sapere fino a quando non glie lo chiedeva...
E se poi sarebbe risultato un fallimento?

-Oi- Una voce roca lo risvegliò dai suoi pensieri, facendolo trasalire -Qualcosa non va? Per quale motivo ti sei incupito in questo modo? Ho detto qualcosa di sbagliato?- Gli accarezzò la guancia, passando poi il pollice sulle pelle aggrottata nella fronte, facendola rilassare, ma solo per pochi attimi.

-Non c'entri tu..- Sospirò mordendosi un labbro.

-Allora qual è il problema? Su, avanti, sputa il rospo- Il piu grande lo incoraggiò a parlare accarezzandogli la spalla destra.

-Ecco... vorrei andare in un posto... però... non sono sicuro di volerlo... ho paura- Confessò grattandosi la nuca, guardando il cielo grigio come per leggere un cartellone enorme su cui c'era scritta la risposta giusta.

-Quale sarebbe questo posto? Dimmi- Gli accarezzò di nuovo la spalla, facendo girare il più piccolo verso di lui.

-Casa mia.... la mia vecchia casa... mi piacerebbe andarci e rivederla... ma ho paura- Si sfregò il viso con una mano, rabbrividendo. Sul suo palmo c'erano delle tracce di neve.

-Hai paura di che cosa?- Chiese il moro mettendosi di fronte al ragazzo, in modo che la sua attenzione si spostasse dalla sua mano imbrattata di neve ai suoi occhi glaciali.

-Di piangere- Sibilò, sviando comunque lo sguardo, guardandosi i piedi.

-Oi- Le mani dell'uomo si poggiarono sulle sue spalle, facendolo impercettibilmente trasalire -Io sarò lì con te a consolarti... non ti lascio da solo, a meno che tu non voglia così- Sfregò il suo naso con quello del giovane -Anche se non ti lascerei lo stesso da solo...- Continuò, facendolo sorridere debolmente.

-Però c'è un problema...- Lo avvisò il castano, facendo staccare l'altro.

-Quale sarebbe questo problema?- Sbuffò il più grande, scrollandosi della neve dai capelli.

-Non ho la chiave per entrare...come facciamo?- Lo informò il ragazzo imitando l'amato.

-Quello non è un problema... ci penso io..- Rispose facendo un gesto con la mano che stava a significare "non è un grosso ostacolo questo"

-Sei sicuro? Come hai intenzione di entrare in quella casa? - Aggrottò la fronte, perplesso.

-Stai tranquillo... più tosto che ne dici di sbrigarci? Dopo dobbiamo andare a pranzare!- Lo incitò l'altro spingendolo per le spalle.

-Dobbiamo andare di quà- Affermò il castano indicando con il dito indice della mano destra una via sulla sinistra che attraversarono velocemente.

Camminarono per un bel po, in silenzio, con il ragazzo che ormai era del tutto preda dell'ansia e della paura.

Aveva paura che, una volta arrivati sul posto, le lacrime prendessero il sopravvento, facendolo deprimere più di prima che arrivasse a New York.

Eppure aveva la netta sensazione che con il moro vicino poteva stare tranquillo. Era un po come se sapesse che con lui, e solamente lui -Esclusa Hanji-, avrebbe potuto affrontare la situazione.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora